E chi lo avrebbe mai detto. Un’amante che non solo diventa moglie ma anche di un re. Dopo decenni di clandestinità, odio a profusione, un ruolo scomodo e per di più con una morte tragica sul cuore. Nonostante ciò, Camilla ce l’ha fatta. Tra odio, ingiurie, un paese diviso in due, lei è lì accanto all’uomo che ha sempre amato e che forse era diventato per lei una sorta di chiodo fisso, un disturbo ossessivo con cui convivere in eterno.
Sei maggio
Era il sei maggio e in mondovisione Camilla viene incoronata regina.
Finalmente per lei, decisamente meno giovane di un tempo ma sempre bionda, ecco che appare il giorno del riscatto, del riconoscimento. Quelle immagini così forti e divisive sembrano l’emblema del tutto può succedere. Di Cenerentola che diventa principessa e sposa il principe. Dell’amante che dismette i panni dell’altra e si trasferisce alla luce del sole.
D’un tratto il mantello dell’invisibilità e della segretezza scompare e la coppia diventa una coppia ufficiale.
A parte Carlo e Camilla che sono coloro che ci sono riusciti e hanno una visibilità e un ruolo scomodo, siamo così certi che per i comuni mortali diventare coniugi e smettere di essere amanti sia così facile e, soprattutto, utile?
Un amore clandestino: Carlo, Camilla e lady Diana
Una storia tormentata e truce. Si incontrano, si innamorano. Carlo e a Camilla si amano e si desiderano nonostante le famiglie d’origine non approvassero ed entrambi fossero già impegnati. Camilla era fidanzata con Andrew Parker Bowles e Carlo viene destinato a una donna scelta da altri al posto suo: la bellissima lady Diana.
Carlo, negli anni, pur rischiando di perdere la corona, vive il suo amore clandestino con audacia e tenacia. In questo triangolo amoroso c’è una vittima più vittima delle altre. E la conosciamo tutti. È lady Diana. Una donna giovane e acerba destinata a un matrimonio impossibile, condannata a una cronica infelicità. Una storia di vita triste, anzi tristissima. Il marito adultero, la bulimia, la solitidine cocente, le sedute di analisi date in pasto ai giornali, e tanto altro che ci ha obbligati a patteggiare per lei.
Le donne che si amano non si sposano
Una volta un mio paziente avvocato, un uomo dalla personalità e intelligenza scintillante, mi ha detto: “le donne che si amano non si sposano”. Devo dire che per un attimo ho avuto la netta sanzione di avere smarrito la famosa neutralità del curante. Quella frase così audace e lapidaria, detta con uno sguardo consapevole e infuocato, mi era sembrata un affronto, un insulto a tutte le donne. Poi, pian piano, ho ascoltato le sue argomentazioni e ho capito. Mi spiegava con le sue parole quello che nel mio linguaggio si chiama conflitto tra idealità e realtà.
Il conflitto tra idealità e realtà
Le o gli amanti vivono nelle terre dell’altrove scevre dalla quotidianità. Vivono nell’etere con una quota di fisicità fortemente anelata e intermittente (gioco di ruoli che nutre il desiderio e il legame). Vivono in lussuose camere di hotel, in uffici ben arredato durante la pausa pranzo, in perenne tacco dodici o abito scuro. Non indossano il pigiama felpato e infeltrito. Non mettono fuori la spazzatura o litigano per le cose da fare in casa. Non hanno figli urlanti in casa anche se li desirerebbero come coronamento del loro sogno. Si nutrono di proibizioni e di desiderio.
Si alimentano giorno dopo giorno, istante dopo istante, di condivisione e di desiderio, di attese e di email struggenti.
La fascinazione è data dalla proibizione e dal ruolo, dalle dinamiche di coppia e dall’impossibilità di avere il partner tutto per sé.
Amori part-time e gelosa
Questi amori ad alta intensità erotica sono amori a bassa stabilità emotiva. Trascinano sulle montagne russe della passione e del cuore: emozioni e abissi. Baratri e risalite.
Le donne che si accontentano – ma questo è un altro discorso, non vale per Camilla – sono donne che soffrono di dipendenza affettiva e che si nutrono di relazioni clandestine perché pensano di non poter meritare di più.
Relazioni che seguono il passo zoppo del cuore, di un passato familiare irrisolto e che tentano di compensare vuoti inenarrabili.
Quando puoi queste donne smetteranno di sentirsi sbagliate e inizieranno a volersi più bene, sceglieranno amori sani.
Una corona per tutte le donne invisibili
Camilla con la sua tenacia e caparbia ha indossato una corona. Lo ha fatto dinanzi al mondo intero ed è stata riconosciuta. Sono seguiti dibattiti televisivi, litigi pubblici, strappi divisivi e polemici dell’opinione pubblica, ma lei, Camilla, è stata la paladina della giustizia delle ingiustizie del cuore.
P.S: su queste tematiche ho scritto due libri. Anima in affitto, e se la punizione fosse sposare l’amante? Ex/forse ex. Gli amori affamati.
Il primo narra della fascinazione da ruolo. La voce narrante è l’amante, una sorta di coro di tutte le mie pazienti donne che sono state amanti e non scelte. Il secondo è il racconto del riscatto, della guarigione, del cammino di consapevolezza: dalla dipendenza affettiva all’audacia del vivere.