Succede. Ogni tanto succede. Succede che qualcuno decida. Abbia il coraggio di smettere di sopravvivere e propenda per il cambiamento.
Quando si ama, si perde il controllo, si soffre, si rischia, e si sceglie anche. Il gioco a nascondino nel teatro della vita, qualche volta, lascia il posto alla scelta. E la scelta lascia il posto alla fuga di lui, dell’amante naturalmente.
Un amante che non è pronto per diventare coniuge, così, senza preavviso.
Un amate che avrebbe voluto mantenere a lungo il ruolo da “amore altro”. Un amante che preferisce rimanere rinchiuso nello sgabuzzino delle scope per chattare la domenica o dopo le venti, e che, improvvisamente e inaspettatamente, così come un acquazzone estivo si ritrova candidato al ruolo di partner ufficiale, per di più a tempo pieno, forse, indeterminato. Full time.
Il passaggio da un amore in condivisone ad amore esclusivo, non è immune da rischi e da effetti collaterali.
Il ruolo dei sensi di colpa negli amori clandestini
Le relazioni altre, che io amo chiamare anime in affitto, Freud scelte collusive, Jung incontro di anime, e Massimo Gramellini amori in lista d’attesa, abitano le terre dell’altrove, nutrono i sensi, il cuore. Sono cibo per la mente.
Sono amori affamati, dannati e struggenti, non conoscono le mezze misure. Sono amori nutriti dalla compulsione, e dalla compensazione. Sono amori ad alta gradazione erotica e ad alto tasso di emozioni, intensi e compensatori, così, spesso, in particolari momenti della vita, restituiscono alla vita.
Leniscono solitudini mascherate, nutrono l’autostima di chi li vive – amante e amato -, migliorano il tono dell’umore grazie allo sguardo liquoroso tipico di chi ama e si strugge per amore, abitano le chat e le email, ma non sono destinati a vedere la luce del sole.
Sono amori senza progetto, quindi, prima o poi, destinati all’estinzione, e per di più passando dalla strada a senso unico della sofferenza. I sensi di colpa sono i compagni di viaggio di questi legami affettivi. Sensi di colpa per i figli – o per quelli non avuti nell’attesa che l’amante lasci la moglie o il marito – per il coniuge tradito, e anche per se stessi.
Per come sarebbe potuto essere e non è stato.
Così, per chiudere il cerchio, bisogna anche fare i conti con un ospite ingombrante: il Super Io. Il Super Io di chi sceglie – più o meno coscientemente o coraggiosamente – di fare l’amante, rappresenta il guardiano giudicante e ingombrante della psiche, obbliga a fare l’inventario dei divieti, tanti, e i permessi, pochi.
È un’istanza psichica che sta affacciata al balcone del sentimento neo nato, valutandolo di continuo e remando spesso contro.
L’amante-prozac. Quando l’amante è longevo
“Molto più importante di quello che sappiamo o non sappiamo è quello che non vogliamo sapere”.
Heric Hoffer
In amore le persone chiedono sincerità, lealtà e reciprocità, ma preferiscono vivere nella menzogna sapendo di non voler sapere.
Il rapporto con l’amante rappresenta l’altra metà del cielo del rapporto con il marito o con la moglie. L’Amante è colui che detiene lo scettro del comando, che concima l’amore e lo coniuga con l’erotismo, che si strugge per amore e che scrive email intense, notturne e mattutine, rubate alla dimensione ortodossa del quotidiano e della noia.
È colui che, grazie alla proibizione e alle criticità da clandestinità, mantiene accesso il sacro fuoco della passione (spesso coniugale).
È colui che senza saperlo rema a favore della coppia altrui.
La coppia già in crisi da tempo, senza il terzo incomodo, o forse troppo comodo, avrebbe dovuto già fare i conti con i silenzi per cena, con le vacanze infinite senza l’indispensabile lavoro salva-coppia, e inoltre, affrontare la noia coniugale e il torpore sessuale.
Vivere qua e desiderare di essere altrove, dà vita a una dolorosa scissione di tipo schizofrenogeno, altamente funzionale all’immobilismo e alla non scelta della coppia in crisi.
L’Amante è altro. Non soltanto l’altro. È il desiderio del quotidiano che manca.
Del sabato sera senza sabato. Della domenica senza domenica.
È il cielo in una stanza, senza cielo e senza stanza, se non d’albergo, o a ore.
È il buon giorno stracolmo d’amore. È la buona notte come ultimo pensiero prima di andare a dormire (con un altro – o altra – però).
Amante, moglie o marito: quotidiano versus sogno proibito
Il fine settimana romantico e rubato, programmato con dovizia di particolari, assaporato in ogni briciola di presenza e riassaporato a posteriori in ogni macigno di assenza come se fosse un farmaco salva vita a lento rilascio, non potrà mai essere paragonato al carrello della spesa e alla corsa agli ostacoli di un quotidiano compulsivo e sempre uguale a se stesso.
Il rapporto con l’amante va a colmare o a compensare quello che manca.
Lenisce come un balsamo le fatiche della giornata. Accudisce, incendia di passione, invita alla trasgressione e al tacco dodici. Ascolta, protegge, consola.
Solitamente l’amante cronico rema – inconsciamente – a favore del marito per un duplice motivo. In primo luogo per far sì che la sua donna non si separi e non speri a sua volta nella sua di separazione.
In secondo, se per caso dovesse farlo, diventerà una donna pericolosamente single.
L’amante che non ha avuto coraggio verrà colto da un attacco acuto di gelosia perché la donna amata, ma per la quale non ha lasciato la moglie, sarà libera di ricominciare altrove.
Senza di lui, e senza marito.
Il marito o la moglie del fedifrago
Il marito o la moglie sono muti-sordi-ciechi, o meglio non vogliono vedere, sentire, dare voce al disagio. L’equilibrio c’è, è perverso, ma funziona: “ purché rincasi”.
L’amante che non lascia il marito, alla lunga svilupperà una scarsa tolleranza alle frustrazioni, sarà sofferente ed insofferente, e per di più da ignara delle dinamiche dei triangoli amorosi, nutrirà il matrimonio altrui aiutando il partner amato a non scegliere.
Nel caso in cui, invece, diventasse improvvisamente folle o sana di mente, correrebbe il rischio di rimanere da sola.
Senza marito e senza amante, ma in sintonia con il suo sentire più profondo.
Sedazione dialettica: parole, parole, parole…
Quando un amore non evolve verso un progetto, regredisce verso il fallimento.
Una donna che ama, questo lo sa bene. Non aspetta un istante di più, prende il coraggio a quattro mani e decide, ignara del dopo. Quando la solitudine che accompagna l’abitare una coppia estinta si unisce al desiderio cocente per “altro” dal coniuge, la donna decide.
Lascia il marito perché non lo sopporta più, semplicemente.
Le catene vengono spezzate, al masochismo si sostituisce il coraggio e la dignità, e la donna sceglie.
I sentimenti veri vengono seguiti dai gesti: sono dignitosi, onesti, coraggiosi. E rompono le catene. Ma questo avviene soltanto in teoria, in realtà ogni cambiamento spaventa e spinge all’immobilismo.
Quando una donna innamorata comunica al suo amate che ha deciso e, soprattutto, cosa ha deciso, le parole prendono il posto dell’entusiasmo e dei fatti.
La donna sposata lascia il marito che non ama più, che non stima, che non sopporta.
L’amante, invece, tergiversa e la invita a riflettere inondandola di un fiume di parole.
Parole che colmano e compensano il vuoto d’azione, la paralisi emozionale e comportamentale.
Subentra una nuova fase del rapporto di coppia, fautrice di grandi quote di dolore: la donna non si sente capita e non si sente importante.
Comprende così, che questo suo gesto di coerenza e di coraggio, non viene riconosciuto come una svolta ma come un attacco al patto tra amanti e velocizza la fine del loro pregresso amore.
Dal limbo emotivo al miraggio affettivo alla convalescenza del cuore
La paura della solitudine è la madre di tutti i compromessi amorosi, e non c’è solitudine peggiore che si vive stando in coppia.
Dal punto di vista di lei
Gli amanti, le amanti donne soprattutto, non amano vivere a lungo in affitto, senza la certezza di un rinnovo affettivo.
Prima o poi, le non-relazioni, o per lo meno le relazioni senza la luce del sole e senza un futuro, corrono il rischio di involvere virando verso la nevrosi e la scadente qualità di vita di tutti i protagonisti di questi triangoli – o quadrilateri – amorosi.
Un amore ha bisogno di pelle e di sensi, ma ha anche bisogno di una cornice ambientale come una cena a lume di candela, una vacanza, ed il cinema della domenica.
Il limbo emotivo può andare avanti per anni, ma alla lunga toglierà valore e volere al rapporto di coppia, e il bisogno di scegliere diventerà sempre più urgente e impellente.
La donna, da sempre regina della casa, avverte un bisogno cocente di condividere il suo quotidiano con l’uomo che ama davvero.
Il letto, il divano davanti la tv, il carrello del supermercato, ovviamente, un figlio.
Dal punto di vista di lui
L’amante che ha amato tanto, che ha sofferto per le vacanze separate, per le domeniche infinite e per le feste comandate vissute più come una condanna che come una vacanza, per il sospetto che la sua donna potesse dividere il letto con il marito, suo acerrimo nemico, ha sempre sperato di averla tutta per sé.
In cuor suo ha sempre sperato di avere la meglio sul marito, e ha anche vaneggiato sulla possibilità di una separazione.
Un passo importante, a lungo desiderato, a cui inconsapevolmente ha spinto il partner amato, sperando però che non si separi davvero.
Un inconscio desiderio di amore esclusivo e totalizzante che fa a pugni con l’aspetto razionale che incatena alla morigerazione e all’amore in condivisone.
Un marito e una moglie nella vita bastano e avanzano.
Il ruolo dell’amante è ben altro: svestito dell’abito della proibizione e della sofferenza per fargli indossare gli abiti scomodi e sciatti della quotidianità, scappa.
Il rischio di questa scelta è quello di scompaginare gli equilibri pregressi e di mandare in crisi un rapporto che, anche se longevo e stabile a modo suo, si basa su quattro protagonisti:
Lui, lei, e due matrimoni.
In realtà, il vero problema che sfocia poi nella separazione e nella scelta, si chiama marito o moglie, non amante.
L’amante ufficiale e quella di riserva
Può capitare che l’amante abbia la moglie, l’amante ufficiale o di vecchia data, e quella o quelle di riserva. Quando la donna amata da tanti anni, desidera qualcosa di più e lo obbliga ad una scelta, lui rievocherà i sensi di colpa, il bisogno di tenere la famiglia unita, per proseguire con l’ormai abusato alibi dei figli da non traumatizzare ed i genitori anziani da non turbare, per concludere con gli esosi alimenti da dover elargire a divorzio firmato.
La fuga diventa l’unica soluzione possibile.
Il nostro amante cronico prenderà il largo alla ricerca di nuove avventure e di nuovi orizzonti.
Il paese dei balocchi è sempre dietro l’angolo, le chat bollenti pronte a scaldare i sensi, e il giro di giostra ricomincia fino al prossimo “rischio di scelta”.
Nessun amante, se non scoperto o obbligato, rinuncerà al sapore intenso del divieto, della proibizione, del desiderio straripante continuamente frenato dai divieti.
Quando l’amante lascia l’amante. Dalla bigamia emotiva all’integrità
Dopo avere escogitato svariate strategie di sopravvivenza per arginare i continui disturbi psicosomatici e le notti insonni, l’amante lascia l’amante confuso. Colui che non si decide, che non sceglie. È difficile rinunciare a qualcosa che si desidera davvero, ma talvolta ė l’unica modalità per averla davvero.
Così, l’amante coraggioso, decide di andare ben oltre il sipario dell’ipocrisia, imbocca la strada del coraggio, della coerenza.
Rinuncia all’uomo che ama perché non può averlo tutto per sé.
Conclusioni
La psiche con il suo linguaggio simbolico e ricco di immagini, ci insegna a vivere ogni morte, ogni abbandono e ogni fine, come un rito di passaggio a nuove forme di esperienza – come scriveva magistralmente Aldo Carotenuto in “Amare tradire” – così, anche il tradimento subito o agito e l’abbandono del partner amato, possono rappresentare una porta d’accesso verso il nuovo, verso la crescita psichica ed emozionale.
Quindi, benvenuto coraggio.
61 Commenti. Nuovo commento
Meravigliosamente lucido e spietato questo suo scritto, Dottoressa.
Tutte le dinamiche di questi rapporti sono puntualmente elencate e sviscerate.
E’ come guardarsi allo specchio, e vedersi per la prima volta.
Grazie.
Grazie a Lei per il riscontro.
Una coppia sposata da 7 anni. Lei lascia la famiglia, la città natale per trasferirsi da/con lui. Dopo una gravidanza non andata a buon fine lui si chiude, non la sostiene nel dolore della perdita, si butta nel lavoro, esce con gli amici nei fine settimana. Lei ama il marito, ma cerca ed esce con altri uomini… amici (inizialmente). Incontra un uomo molto più grande, 16 anni in più, libero…sensibile e solo. Lo corteggia fino ad ottenere le sue attenzioni, ma lei è “cristiana” e dice di stimare il marito, lo ama ancora….ma si vede con l’altro, non vuole fare l’amore ma lo va a trovare a casa sua…
Parla di lui con tutti: madre, sorella, amiche ed amici, colleghi…
Sensi di colpa che la dilaniano, che però non le impediscono di baciare l’amante, di toccarlo e farsi toccare, fare petting e fermarsi appena prima dell’atto sessuale….ma solo perché ha il ciclo. Allora chiede a lui di procurarsi dei profilattici.
La crisi la porta a consultare un Conselor, per “cercare sé stessa, sapete cosa vuole veramente”.
Dice all’amante che per un certo periodo sarebbe bene non scriversi, non chiamarsi, non vedersi…ma organizza un incontro lontano da casa, durante una visita a parenti e con la scusa di accompagnare una cara amica ad un Campus sportivo.
Cosa ne pensa dottoressa? La donna ha un modus operandi consolidato oppure l’amante è troppo stupido?
PS: lei dice di amarlo follemente!?!
Buongiorno,
ho fatto una gran fatica nel tentativo di capire chi fosse lei – che scrive – la donna, gli altri uomini, ecc..
Non si possono fare diagnosi o ipotizzare comportamento correlati alle emozioni, sensate e aderenti alla realtà clinica della signora e della sua coppia, perché si tratta di un racconto effettuato da altro rispetto alla protagonista della vicenda.
Inoltre, cosa gravissima, il counselor non è un clinico, quindi potrebbe fare più guai che chiarezza.
Dica alla Signora da parte mia di rivolgersi ad un clinico qualificato e certificato.
Auguri per tutto.
Più di un anno di relazione da amanti. Io ho lasciato subito il mio compagno perché ormai da anni non lo amavo più. Lui sposato con figli piccoli..non mi ha mai promesso nulla, ha sempre sostenuto che non avrebbe mai rinunciato alla quotidianità dei figli e mi ha sempre spinta a conoscere nuove persone e a cercare un compagno vero.
Quando gli dico (dopo mesi che non ci incontriamo più ma che ci sentiamo solamente…dopo che “ci siamo lasciati” e io soffrendo fino a sfiorare la depressione , mi rialzo piu forte e consapevole di quello che voglio) che sto frequentando un altro …rimane sconvolto e ammette che è innamorato di me, dice alla moglie che non la ama più e mi dice che vuole provare a stare con me . Io gli dico che il mio cuore si è chiuso. Che non ci sono io nel suo futuro. Che deve prendere le sue decisioni per se stesso, non per stare con me. Dentro di me non è finita, ma il cuore è davvero chiuso e deluso..e non mi fido di questi improvvisi sentimenti che sono venuti fuori. Cosa devo fare? Grazie per i suoi articoli.
Buongiorno,
dovrebbe rivolgersi a un mio collega per fare chiarezza.
La chiarezza del sentire è il preludio della chiarezza dell’agire.
Si dia tempo. Si ascolti. Vedrà che grazie alla terapia avrà tutto molto più chiaro.
Un caro augurio
Sono già in terapia da anni. Il mio psicoterapeuta sostiene che lui non vuole me in quanto me , ma gli è semplicemente venuto a mancare il “puntello” che teneva in piedi il carrozzone del suo matrimonio (che già erain crisi da anni)…
sono davvero confusa …
grazie per la Sua risposta
Lui sposato da 14anni,3 figli una moglie gelosa, possessiva e ossessiva… Anche io sposata e con 2 figli un rapporto ormai finito da mesi ancor prima che io iniziassi la storia con il mio Nuovo Amore(non lo Considero Amante)
Ci conosciamo da anni ma l’Amore tra di noi scatta solo 7 mesi fa…
Parlo di amore perché non può essere Chiamato diversamente… Un amore che fino a tre mesi fa era una favola.. Entrambi pronti a lasciare i rispettivi partner e stare insieme e avere un figlio tutto nostro come. Unione dei 5 che già abbiamo… Finché un giorno lei ha ci ha quasi beccati in fragrante.
Da quel giorno tra noi é cambiato la certezza di un futuro.
Lui è diventato la parte più razionale… Ci amiamo alla follia. Riusciamo a passare ore senza avere rapporti.
Ci basta stringerci anche una mano o baciarci per stare bene.
Dice di amarmi che sono la donna della sua vita ma che non può abbandonare i suoi figli!!!
Ha paura di perderli che lei non glieli faccia più vedere.
La chiama iena, non la stima, preferisce sopportare e soffrire piuttosto che perdere la quotidianità con i suoi figli…
Io sto impazzendo.
A differenza sua ho detto al mio partner che voglio la separazione visto che il nostro rapporto è arrivato al capolinea.
Non so più cosa fare per lui tanto meno cosa dire… Sono innamorata come mai prima D’ora… Sono consapevole che lui è innamorato ma non al punto tale da prendere la decisione di avere un futuro insieme.
Spero mi possa aiutare in qualche modo.
Grazie dottoressa
Buongiorno Francesca,
purtroppo sembra essere il solito copione degli amori altri. Amori ad alta intensità erotica, a struggimento costante, a promesse d’amore eterno, ma ad alto livello di sofferenza.
Questi amori proseguono sino a quando non vengono scoperti.
Sino a quando uno dei due non chiedo di più all’altro.
Sino a quando una moglie o marito non fa leva sull’amore per i figli e sui sensi di colpa.
È raro, purtroppo, che è un amante ( perché è così si chiama, ma non è offensivo o riduttivo, è colui che ama ma fuori fa un legame ufficiale) lasci la moglie o il marito.
Questi amori inoltre si nutrono della discrepanza tra idealità e realtà, come è spiegato nel mio articolo e nei miei libri, quando un amante diventa coniuge, solitamente, perde di fascinazione.
Si faccia aiutare da un mio collega per elaborare il lutto della fine di questo amore e riprendersi le parti psichiche che le appartengono.
Un caro saluto
Grazie dottoressa,
Delle delucidazioni e dei consigli…
Ancora siamo legati fortemente… Tra l’altro mi ha assunta affinché stessimo più tempo possibile insieme… Ma non avevamo fatto i conti con la realtà… Avevamo progettato un 2019 nostro, una casa nostra un futuro nostro… E ora ci troviamo ad avere briciole… Baci fugaci, carezze, complimenti, abbracci neanche sesso…io vedo lui combattuto… Per la paura di perdere i bambini, che lei glieli possa mettere contro…
Un amore così grande non avrebbe dovuto essere così doloroso…
Un dolore lacerante…
Può un uomo decidere di soffrire e stare con una persona che non ama, non avere rapporti, solo per non perdere i figli?
Io purtroppo penso che i figli. Non si perdono forse si può perdere la quotidianità… Ma l’amore no…
e quando lui non ti corteggia e non ti illude, non ti dice che ti ama , non ti dice che sei bella ma ti vuole….e’ solo sesso o e’ un bugiardo al contrario?
Pluriesperto di relazioni come amante e avendo l’amante, 45enne, ma anche di un bellissimo e solido rapporto (Finché è durato…) non sono fissato con le relazioni complicate eh!
sono stupefatto dalla precisione delle varie declinazioni tra avere ed essere amante/amanti, nella ridda di becerume che si legge nel NET a tal proposito. Le faccio i complimenti per lucidità, chiarezza, completezza ed empatia.
Una domanda/curiosità che non richiede un consulto ma solo la sua opinione che riterrei interessantissima: Amare visceralmente senza aspettative, senza pretendere o negarsi nulla riguardo il presente o il futuro, o alla sfera emotiva e sessuale, gustando ogni istante indipendentemente da ciò che verrà, dove la serenità delle emozioni prende il sopravvento su qualsiasi turbamento. Un Amore che non vive nelle promesse il suo apice emotivo e che non vive nell’orgasmo il picco di piacere durante il rapporto sessuale. In cui l’immaginazione non comporta doveri e l’ipotesi del suo esaurirsi non procura diritti infranti. Qualsiasi euforia o dannazione spente sul nascere da un desiderio naturale, vissuto in modo intenso e abbandonato. Un anno assiduo senza flessioni se non costantemente verso un sottile e leggero piacere che si autoalimenta dal benessere che genera. Tra relazioni ovviamente esauste, noi amanti lucidi, coinvolti, disincantati e felici. Può essere questa vera consapevolezza e libertà o un modo più sofisticato di mascherare la comodità?
Quando vuole, se vuole. Grazie.
Buonasera Maurizio,
e grazie per il Suo contributo.
Non credo si tratti soltanto e semplicemente di un modo più sofisticato di mascherare le comodità, ma di un universo molto più complesso.
Un luogo misterioso fatto di passione e di paure, di intermittenza del cuore e del corpo e di straripante desiderio.
Investire in un unico legame è tra le cose più complesse e faticose che ci siano.
La longevità spaventa e intristisce.
C’è chi cerca il nuovo altrove, e chi ogni giorno nella stabilità di un Amore longevo.
Non conosco la sua storia di vita, le sue emozioni e paure, quindi, ogni mia riflessione la prenda con le dovute pinze.
Un cordiale saluto e auguri per tutto
io dopo quasi un anno, innamorato ancora e continuamente di una donna impegnata con figlia, corrisposto da lei, ho preso il coraggio e ho lasciato la mia compagna di 15 anni. basta bugie e disagi. se lei mi vuole, io sono pronto. se lei non lascia il compagno per proteggere la figlia, io per lo meno ho smesso con l’ipocrisia di un rapporto finito, vivo il mio grande amore così come viene. spero e sogno. vivo. la amo, così come la amavo quando ero impegnato anche io. lei lo è ancora ma mi sono innamorato di lei, non di una donna libera, perciò lo accetto. col tempo chi lo sa, magari mi passa perché non si va in nessuna direzione e pace, io sono qui e vivo la mia vita. non è bello vivere una relazione senza amore, non lo era per me non lo è per lei, perciò non infierisco, da un certo punto di vista ora sto meglio io.
Buongiorno,
lei è veramente molto saggio. Speriamo che questo equilibrio psichico possa accompagnarla a lungo, e che non prenda il sopravvento rispetto al desiderio di averla tutta per sé.
Auguri per tutto
Buongiorno Dottoressa,
mi complimento per la lucida analisi e per le differenti variabili analizzate in cui mi ci ritrovo perfettamente. Anche io sto vivendo un rapporto a 4 da 2 anni. All’inizio io e il mio amante (tutti e 2 sposati)l’abbiamo presa con leggerezza, anche pensando che over 50 era più un’occasione ludica, poi è subentrato l’innamoramento, lui non lascerà mai la moglie, hanno interessi economici e di lavoro insieme molto importanti, per di più lui non è nuovo a queste esperienze extra coniugali; nonostante dica di amarmi non penso che prenderà mai una decisione nei miei confronti. Prima questa cosa mi stava bene adesso mi fa stare male, vorrei qualcosa di più, dare una svolta alla mia vita. In realtà una voce mi dice cosa dovrei fare, prendermi un periodo di vacanza da marito e amante stare da sola e riflettere. lei cosa ne pensa?
Grazie per una sua opinione, sto anche pensando di farmi aiutare da uno psicologo in questo frangente.
Peccato che non sono vicino a lei altrimenti mi metterei volentieri nelle sue mani
Buon pomeriggio e grazie per i consensi. L’idea di rivolgersi a un professionista mi sembra la soluzione migliore. La terapia psicologica diventa il luogo dell’ascolto e della chiarificazione
Sono certa che ne trarrà un grande beneficio. Un caro saluto e auguri per tutto
Grazie mille penso anche sia di aiuto, una pausa di riflessione da tutti e due le sembra una buona idea?
Non conosco nulla di voi, non saprei dirle.
Le pause, solitamente, mettono in pausa non chiariscono.
Buongiorno dottoressa
Ho letto il suo articolo
Il mio un matrimonio di 10anni più bassi che alti
Io perennemente in cerca di attenzioni e un marito assente
Mi lascio corteggiare e cedo…mi innamoro di un uomo vivo con lui momenti fantastici lascio casa e decido di separarmi…per me ma soprattutto per iniziare questa nuova relazione..lui l’amante che prima era sicuro deciso e tenace è stato colto da mille dubbi paure insicurezze
Decide di troncare sa di amarmi ma che non può affrontare tutto questo
Non so come agire
Grazie per la disponibilità
Buonasera gentile Lettrice,
la sua testimonianza racchiude il mio articolo.
Purtroppo non ci sono soluzioni antidolorifiche. Valuti di effettua percorso personale con un mio Collega. Ne trarrà grande giovamento. Se desidera essere seguita da me, mi trova a Roma e Catania.
Un caro saluto
Bell’articolo, peccato che la parte del cattivo finto innamorato che fugge sia attribuita con superficialità all’uomo.
A me uomo è successo l’esatto contrario cioè una donna che prima mi cerca, seduce, dice che sono l’altra meta della mela e poi quando dico a mia moglie che voglio la separazione, lei (l’amante donna) dice che deve stare col marito debole, coi suoceri poverini che si fidano di lei, con i figli che non può traumatizzare.
Saluti,
Ciao Osvaldo,
Vivo la stessa esperienza. Poi il Covid ha fatto tornar mamme e mogliettine le nostre „amanti“, per senso di colpa e del dovere, ok, ma che frustrazione!
Una coppia non si disfa se a condurre il gioco del matrimonio si impegnano entrambe le persone. Ma se uno per anni tira il carretto e l’altro rimane indietro perché incapace di mettersi in gioco o perché non è in grado di rischiare e di coltivare l’amore che, giorno dopo giorno, deve essere annaffiato come una piantina, allora è inevitabile che uno dei due non si senta più compreso e soffra e pensi che tutta la responsabilità del fallimento sia causa dell’altro.Ed è inevitabile quindi innamorarsi di un’altra persona che a sua volta,sposata, sente di avere finalmente omprensione da qualcuno. Gioco perverso che non porterà a nulla se non a distruggere. E davvero si può basare la propria felicità sull’infelicità di altre persone? Chi lo fa ama solo se stesso e dell’amore vero non ha capito nulla e non ha conosciuto nulla. 30 di rapporto con una persona, di cui 20 di matrimonio. Tre figli. 25 anni di amore vero, di due anime diventate una, di complicità e di intesa, di litigate,come tutti, e di pace fatta. Poi la crisi, 5 anni fa, per motivi troppo lunghi da dire in questi contesti.Da un anno separati di fatto. Lui aveva già la donna che ha tutt’ora.Naturalmente tanto più giovane,lui ha 53 anni e lei è giovane e con un figlio piccolo. La moglie cattiva, il marito cattivo e due cuori che si incontrano e si comprendono. Classico e squallido. Quando ci siamo lasciati mi ha giurato e spergiurato di non avere nessuna, ma lui da anni é diventato un bugiardo cronico, slitta le responsabilità con le bugie e non è capace di affrontare le cose.Non c’è nulla di più devastante di qualcuno a cui credi che tradisce la tua fiducia. Una donna sa sempre quando il marito tradisce, solo un’ingenua non lo sa. Gli ho chiesto di farmi il favore di dirmi se dovesse trovare qualcuna, in modo da non scoprirlo vedendolo per strada o sapendolo da altri, perché mi avrebbe devastata. Ha promesso di farlo e continta a giurare che non c’è nessuna ma io ho le prove che sta ancora con lei.Ed il fatto che continui a mentire,anzi mi aggredisce e mi fa passare da str…ogni volta, è il dolore più grande che possa farmi. Ed il peggio è che anche le mie figlie hanno capito anche se io continuo a dir loro che se anche avesse una relazione sarebbe normale perché è da un anno che non stiamo più assieme ed anch’io potrei trovarmi qualcuno.Faccio di tutto per conservare il loro rapporto con lui, ma lui è così preso che non si rende conto degli errori che fa anche con loro e che così rischierà di perdere perché a loro volta anche loro si sentono tradite dalla sua mancanza di sincerità. Lui ha dimenticato tutto il buono che c’è stato tra noi, valgono solo i 5 anni peggiori della nostra vita e questo fa male e mi spezza il cuore in due.N9n tornerei mai più con lui,pur amandolo ancora, perché quando qualcuno tradisce la tua fiducia rimane una ferita che non può cicatrizzante e resterà sempre il dubbio se quella persona ti racconta la verità o meno. Vivo il lutto della separazione. Lo affronto e sto male,ma sto ripartendo da me e so che un giorno passerà. Ma con i suoi comportamenti non mi sento messa dentro il vaso delle immondizie, peggio, mi sento messa sotto a quel vaso. Ho fatto tanti errori con lui e me ne pento e vorrei poter tornare indietro. Ma io almeno li riconosco,lui no. Un matrimonio si fa in due ed in due si disfa,non è mai colpa di uno solo. Peccato che ora lui sia convinto sia solo colpaia ed abbia cancellato anche il bene che c’è stato. Fa male da morire tutto quello che vivo. Ho perso mia madre, ho perso lui, ho perso 4 mesi fa mia sorella. Tutto questo nel giro di 3 anni. Ed ora dono sola al mondo. Ho le mie figlie,ma loro sono da accudire, non da caricare di dolori miei. Riparto da me. Con tanto dolore. Ma ce la farò. Però vorrei dire a tutti voi amanti che vi sentite tanto innamorati ed incompresi che non siete nel giusto. Siete degli egoisti,forse un pò narcisisti, che pensano solo a sé stessi, che cercano rifugio ma questo non è amore, questo vostro è solo un bisogno. E la propria felicità non si costruisce mai sul dolore degli altri, specie dei figli. A volte dovreste farvi un esame di coscienza e comprendere i vostri wrtori ed il vostro modo di ferire. Io a lui toglierei gli occhi 1000 volte al giorno, a volte sono piena di una rabbia disperata nei suoi riguardi per il male che mi fa (e che fa anche a lei. Le ha mai detto che io ufficialmente non so di lei?non credo proprio conoscendolo) ma gli auguro tutto il bene del mondo perché lo vorrei felice. E con la stessa intensità ed il medesimo amore gli auguro che finisca con lei, perché non è lei che lo rende migliore, anzi da quando sta con lei è cattivo e lui cattivo e senza valori e senza Dio non lo era mai. Gli auguro che finisca per il suo bene e che trovi la compagna della vita che lo faccia star bene e gli dia quello che io non sono stata più capace di dargli. Ma a voi amanti ripeto: non siete voi a rendere felici, non diete voi ad avete l’amore vero. Siete solo un fuoco di paglia e con il vostro egoismo soltanto giocate con i sentimenti degli altri e non bi ponete nemmeno il problema. A voi piacerebbe soffrire così? E desidererei te che i vostri figli provassero lo stesso dolore che imponente ai figli dell’altro?
Complimenti per l’esposizione. 36 anni io sposato da 7 e con figlio di 6, in coppia da 16 anni. Assumo 4 anni fa una nuova segreteria che forte della “crisi” post nascita di mio figlio con eterne accuse da parte di mia moglie per trascorrere 13/14 ore al giorno fuori per lavoro non ha difficoltà a farmi perdere la testa. Aveva 24 anni all’epoca dei fatti ed io 32. insomma inizia questo amore infuocato, vulcanico. Ci innamoriamo, lei ad un certo punto racconta tutto ai suoi e lascia il ragazzo, eravamo convinti di voler vivere insieme. I suoi , tipi retrò, ovviamente spingono sul fatto demotivazionale che io avevo già un bimbo ed ero il suo capo. Non poteva funzionare, e la obbligano a fare dietro front. Lei per non far soffrire la mamma già depressa decide che questa sia la scelta più saggia, torna con il fidanzato ed in famiglia sua torna la quiete. Inutile dire che noi continuiamo a rincorrerci per tutto il nostro tempo. Mi dice che si sarebbe sposata, e così ho voluto che fosse per fare un 1 a 1 palla al centro. Adesso a nemmeno un anno del suo matrimonio stiamo sempre ai blocchi di partenza, ci amiamo (io ne sono sicuro, ma a questo punto non so se fidarmi di lei). La vedo stranita, sofferente per questo amore clandestino. Mi dice di esser diventata bulimica e che sfoga tutta la sua frustazione nel cibo perchè non vorrebbe vedere soffrire i suoi genitori ed il suo “compagno”. Le chiedo di poterla aiutare, di farsi aiutare da un professionista. Vorrei che stesse bene. Ancora però non ha iniziato il suo percorso. Cosa posso fare?io la amo, ne sono convinto. farei di tutto per lei. Basterebbe un cenno e farei immediatamente la separazione, cosa che non ho fatto sin ora perchè almeno posso godermi mio figlio quando rientro a casa. Ammetto che non lascerei mai la famiglia per nessun’altra donna al mondo. Esimia dottoressa mi dia lei delle dritte perchè veramente io sono in burnout
Buonasera,
a volte la terapia di un partner – anche altro, come nel Suo caso – aiuta il partner immobile, spaventato.
Vada lei in avanscoperta, la sua chiarezza del cuore e delle parole e gesti, aiuterà entrambi.
Auguri per tutto
Buongiorno, lei sposata, secondo matrimonio, io single…
Dopo pochi mesi dal matrimonio, divento il suo amante, ora, sono tre anni.
Lei non lascia, ed ama entrambi, afferma che il tempo fara il suo corso, accettando, sia, se domani mattina, il marito dovesse lasciarla, sia che lo faccia io.
Ci amiamo, ed io, le ho detto, che mi piacerebbe, poter vivere alla luce del sole, la nostra relazione, ma sono cosciente, che economicamente, non posso chiederle, di abbassarsi al mio livello, e perdere parte del patrimonio, per me.
Ci vediamo tutti i giorni, anche per il caffè, e riusciamo, a ritagliarci anche giorni insieme.
Ciò che mi chiedo io, possibile, che lui, il marito, sia cieco e sordo?
Buongiorno,
non so dirle se il marito sa, fa finta di non sapere, ignora i fatti e le emozioni (o la mancanza di emozioni).
Non conosco le dinamiche di coppia della sua amante. Potrebbe trattarsi di “negazione”, un potente meccanismo di difesa della psiche che impedisce di vedere per non sentire troppo dolore. Di altro. Di un compromesso.
Credo, però, che sarebbe più utile spostare il focus della sua domanda su di lei.
Cosa vuole davvero? Quanto è disposto ancora a condividere un amore? Ad aspettare?
Una consulenza individuale credo che potrebbe aiutarla a mettere a fuoco il suo volere e le sue paure.
Un cordiale saluto
Innanzitutto grazie della risposta, valuterò un aiuto esterno, comunque, rispondo alle sue domande.
Le rispondo io,
Cosa voglio io?
Lei!
Non sono più disposto a condividerla, ma… lei è molto abbiente, io no.
Non si può chiedere a qualcuno di rinunciare ai sacrifici di una vita per amore.
Posso vivermela solo in questo modo, e lei dovrebbe rinunciare, alla sua vita agiata, con a fianco un uomo come me.
La paura??
Dirle addio
Io sposato da 10 anni 2 figli, rapporti sessuali finiti da 3 anni, incontro una ragazza molto più giovane di me, fidanzata con uno che sposerà dopo un anno. all’inizio solo sesso poi a tre mesi dal suo matrimonio, ci avviciniamo sempre di più, le dico che non deve sposarsi, ma lei non riesce a far saltare tutto e si sposa, io soffro come un cane ma lei dopo il viaggio di nozze si fa risentire e ci rivediamo e passano cosi altri 2 anni di frequentazioni saltuarie, lei vive in un altra città, ci vediamo una volta al mese, ci scriviamo sempre, video, complicità sessuale al massimo, ora lei si trasferirà in un altra città, un po più lontana, a causa del lavoro del marito, vedersi sarà ancora più difficile, ho deciso di lasciarla, ma sto morendo di dolore, lei mi ha detto che mi ama, che non immagina la mia sua vita senza me e che però non lascia il marito, dov’è l’errore?.
Grazie infinite Dott.sa Randone. Parole illuminanti. Ma nel caso l’amante donna continui razionalmente a scegliere il marito, a definire questa scelta ‘consapevole’ e reiterare questa scelta nelle comunicazioni e in alcuni silenzi e comportamenti (seppur in un quadro generale di atteggiamenti altalenanti), salvo poi ammettere di provare ancora qualcosa (almeno a suo dire) per l’amante, e ‘ricadere’ ogni tanto nelle dinamiche della relazione clandestina….beh, insomma, come dovrebbe interpetarsi questo comportamento? Dove la verita’, se di verita’ si puo’ parlare? Chiedo per un amico! ;-)
Buongiorno,
dica al suo amico da parte mia, che oltre all’amante, a ciò che vuole e non vuole, alle sue ambivalenze del cuore, anche lui (il suo amico) ha potere decisionale.
Quando si parla di “relazioni” i giocatori del cuore sono sempre due, in questo caso tre, ma i comportamenti dell’uno dipendono da quelli dell’altro. Visibili o invisibili.
Un caro saluto.
Buongiorno a Lei, e grazie innanzi tutto della risposta.
Si anche io, il famoso ‘amico’, ho potere decisionale. Eppure sento di essere paralizzato in questo limbo di cose non sviscerate, mi arrovello nel cercare il perche’ di tutto, e soffro nel non comprenderne il significato. Idealizzazione pura. Amore totalizzante, affamato e sofferente. E ripetendomi di essere stato sempre io quello ‘un po’ piu’ coerente’, che sapeva davvero ‘chi’ voleva, continuo a sentirmi in diritto di chiedere spiegazioni, di pretendere la fine delle ambivalenze, ignaro di tutte le dinamiche ‘a piu’ giocatori’ (nel nostro caso quattro!) a cui Lei fa riferimento. Speriamo nella psicoterapia che ho iniziato, ma per ora scarsi risultati…Grazie ancora!
“ Anima in affitto, e se la vera punizione fosse sposare l’amante?” ed “Ex/forse ex, gli amori affamati” potrebbero essere davvero illuminanti.
Un caro saluto, e auguri per tutto
https://www.valeriarandone.it/libri/
Buongiorno dottoressa, sono al mio secondo matrimonio, sulle mani conto i mesi in cui, subito dopo ho iniziato a tradire il mio partner più vecchio di me, con un mio coetaneo, cosa che va avanti da anni.
Con mio marito che è molto rigido, non abbiamo mai avuto una vita sessuale appagante, anzi negli ultimi due anni è assente, lui non riesce, è un problema psicologico che non vuole risolvere.
L’altro mi da ciò che mi manca, mi fa sentire desiderata bella e con lui fare l’amore è davvero indescrivibile, per la mia età mi sento e mi eccito come nella mia giovinezza, eppure nonostante gli abbia più volte ricordato che con me, non avrà un futuro, lui non manca mai.
Ho iniziano un percorso da uno psicoterapeuta per cercare di capire, eppure io all’altro non voglio assolutamente rinunciare, e lui non rinuncia a me.
Gentile Lettrice,
credo che la strada della psicoterapia e della chiarezza, del corpo e del cuore, sia la più saggia.
Un caro saluto e auguri per tutto.
Buongiorno dottoressa,
volevo aggiornarla su quanto sta succedendo.
Dopo aver intrapreso il mio percorso con lo psicoterapeuta, ho lasciato il mio amante, in maniera decisa, il quale per due mesi, non mi ha più voluto né vedere né sentire, l’ho veramente fatto soffrire, poi un incontro casuale, ci ha fatto riavvicinare, senza contatti, solo un semplice caffè se c’era occasione.
Lui ha voluto dirmi che questa lontanza gli è servita per capire che tiene a me, dice di amarmi ed accetta la mia scelta pur non condividendo.
Lo sento il suo amore per me, ogni volta che ci guardiamo, e io amo lui.
C’è una cosa però che gli sto tenendo nascosto, ed è che mi sto separando da mio marito, abbiamo intrapreso questa direzione, non voglio che lo sappia, e non voglio che si illuda, o pensi lo stia facendo per lui.
L’ex amante da parte sua, mi sta facendo sentire la sua maturità, stando lontano, e rispettando la mia scelta.
A volte, quando lo guardo, mi chiedo come un uomo, possa avere la certezza di aver trovato veramente la donna della sua vita, anche se al contempo, sono convinta di averlo trovato anch’io, dopo due matrimoni.
Che dire in due parole.
Conosco una donna, ho un amicizia con lei subentra da prima il gioco del corteggiamento poi le cose si fanno più serie; scopro che il marito è gay non dichiarato essi stanno insieme per la facciata.
Lei gli vuole bene lui anche; iniziamo la nostra storia, stiamo a serate a scriverci fino alle tre del mattino.
Ci ritagliamo gli spazi: la sua e la mia gelosia non per il marito ma per l’esterno dove nessuno deve sapere ci fa litigare spesso. Lei ha paura di dirglielo che ha una relazione3 non lo vuole ferire.
Lui non fa domande non la cerca, non si chiede cosa fa tutte le sere col cellulare in mano.
“Io so che tu sai che io so”.
Non riesco a lasciarla, se accade ci ricerchiamo. Si sta bene qualche giorno poi la clandestinità del posto dove lavoriamo ci fa rilitigare.
Buongiorno gentile Lettore,
per dirle qualcosa di sensato avrei bisogno di conoscere a fondo lei, la sua amante, la vostra relazioni, cosa le manca, cosa cerca, cosa la attrae o crea dipendenza, l’altra unione e tantissimo altro.
Le suggerisco di effettuare una consulenza individuale: luogo dell’ascolto profondo e della chiarezza del sentire e quindi del fare.
Un cordiale saluto
Io sono amante di una donna sposata da più di un anno. Tutto ciò che vorrei, al contrario di quanto scrive qui, è stare insieme a lei e formare una nuova famiglia. Lo vorrei con tutto me stesso, ma lei, che ha un figlio di 5 anni, dice che non lascerà il marito fino a che il figlio non sarà più grande. Io sono alla fine delle mie forze fisiche e psichiche, non dormo la notte, mi tormento, penso sempre a lei. E sto diventando pesante, ho bisogno di una compagna vera, la solitudine mi distrugge. Per capire meglio io sono separato da due anni, ne ho 52, lei 40. Lei aveva già tradito il marito prima di avere il figlio e so che non lo ama per niente. Lui sa tutto e ci controlla con microspie, detective, ecc. È diventato complicatissimo vedersi o sentirsi. Ma se non si progetta qualcosa insieme l’amore si avviluppa su se stesso e diventa solo tormento. Non so cosa fare, non sono mai stato così follemente innamorato, ma non posso continuare così. Ho una figlia anche io che ha bisogno di me.
Gentile Alessandro,
quando il cuore rallenta, è incerto, sanguina e zoppica non è il tempo che lo rimette in cammino ma un clinico.
Suggerisca a questa donna, prima che lei si ammali del tutto, di farsi aiutare e di fare chiarezza grazie all’aiuto di un professionista.
Salve dottoressa, sono un’amante da dieci anni di un uomo di dieci anni in più di me, io trentasei, lui quarantasei. Lui ha una compagna da dieci anni. All’inizio ci si vedeva un paio di volte a settimana perché io abitavo in altro paese e con la scusa degli studi riuscivamo a vederci. Dopo cinque anni mi trasferisco nella sua stessa città per lavoro. Pensavo che mi avrebbe vista spesso ma, dovendo rincasare a casa dalla compagna, non è possibile. Comincio a soffrire della situazione, un dolore latente. Lui promette di vedermi di più, con delle scuse. E così è. Ma non mi bastano più ore, più giorni, avverto la mancanza di normalità. Dopo un po’ scopro che ha provato ad avere un figlio dalla compagna che poi non è arrivato e questa notizia mi getta nello sconforto. Quando meno essere chiaro e dirmelo così da poter andare via. Ogni volta che un amico mi si avvicina e mi invita ad uscire, lui diventa geloso e inizia a criticare non solo chi mi sta attorno ma anche me, dicendomi che nessuno può darmi la complicità che abbiamo. “noi” e che non potrò trovare la felicità e l’amore vero, dato che nessun uomo è sincero.
Violenza psicologica. Piangeve si dispera quando mi avevano convocato per un lavoro lontano da lui. Mi domanda:e noi?
Purtroppo danno a un’altra il lavoro. Ora io avverto un desiderio di normalità, avverto il desiderio di un figlio. Mi sento stanca di essere sola. In effetti solo sola. Lui c’è solo un paio di giorni a settimana, niente feste di compleanno, niente natale, capodanno…
Credo che lui stia prolungato la mia agonia. Mi ha “promesso” che appena acquisterà casa andremo a vivere insieme. Credo sia una scusa per far passare del tempo, togliendomi la possibilità di poter trovare una persona sincera a mio fianco. Non è coerente e dopo tanti non mi fido più. Non credo alle sue parole. Potrebbe, visto l’assenza di coraggio, dopo anni dirmi che non lascerà mai la compagna e io avrò “sprecato” questi anni che verranno (non rinnego il passato). Se volesse veramente vivere insieme è se mi amasse vivrebbe anche in un monolocale pur di stare insieme. La sua compagna per lui è una madre adottiva. Io non voglio donare la mia vita, i miei anni a chi non riesce a prendersi in mano la sua. Soffro tanto e ho squilibri di umore.
Cara Beatrice,
Che dirle? Mi sembra il solito, vecchio copione che si ripete.
Lègga questo frequentatissimo articolo e lègga i commenti delle donne in lista d’attesa come lei.
https://www.valeriarandone.it/tradimento/amare-un-uomo-sposato/
Un caro saluto
Sposata da undici anni col mio primo amore, comincio a frequentare un mio collega da dieci. Sintonia mentale e sessuale perfetta, nonostante i caratteri un po’ spigolosi di entrambi. Va avanti la nostra vita: inizialmente una storia extraconiugale occasionale, che poi si è stabilizzata, ma nella consapevolezza che la cosa più importante era la famiglia (mia e sua). Ho un figlio con mio marito; e a distanza di un anno, lui ha un figlio con la sua compagna. Ci confessiamo di amarci, di volere stare insieme. Ma io non riesco a lasciare mio marito, non riesco ad andare via, ho il cuore combattuto: in parte la razionalità mi dice di continuare a stare nella casa in cui sto nonostante viva con mio marito da “separati in casa” (non ci tocchiamo da quattro anni circa), perché la famiglia, la società, la famiglia suggeriscono che questa sia la scelta migliore; dall’altra parte invece quello che sento, che mi spinge ogni giorno nelle braccia della persona che mi rapisce mentalmente e che vorrebbe costruire un suo futuro con me (specifico che lavoriamo insieme e ci vediamo quasi ogni giorno).
Non so che fare, sono indecisa, ho paura di sbagliare. Mio marito evita qualsiasi discorso, io tento di parlare ma con esiti negativi, perché la risposta è sempre: “Fai quello che vuoi, basta che da casa non te ne vai”.
Il mio amante, invece, innamorato più che mai, vorrebbe far progetti per vivere la nostra vita alla luce del sole. Per piacere, ditemi cosa posso fare per uscire da questo vicolo cieco.
Grazie.
Gentile Signora,
mi attribuisce poteri (e responsabilità) che penso di non avere.
Forse sarebbe dovuta andare in consultazione dieci anno fa, o nove, oppure otto.
Le dinamiche disfunzionali si sono cronicizzate e cambiarle così da un giorno all’altro mon e fattibile senza degli aiuti specialistici.
Non è sicuro, tra l’altro, come spiegato in questo scritto e come spesso accade, che cambiando gli equilibri rimarrete ancora coppia.
Dopo dieci anni così, diventare compagni o famiglia allargata potrebbe anche non piacervi.
Dovrebbe farsi aiutare, sa sola non può farcela.
Un caro saluto
Salve Dottoressa,
Ho lasciato la mia compagna dopo diversi anni insieme per una collega .. Le chiacchiere in chat si sono trasformate prima in baci e poi in relazioni amorose.
Lei è sposata con un figlio ma non ha mai amato il marito ed ha sempre pensato al divorzio, non andando in fondo per paura di perdere l’affidamento. Adesso dopo diversi mesi che ci frequentiamo di nascosto, siamo coinvolti a fondo l’uno con l’altro. Oltre al lavoro ci vediamo, quando va bene, un paio di ore nel weekend. Lei mi ripete più e più volte che vuole divorziare e stare con me (anche io lo voglio) ma ha paura di non avere l’affido del figlio. Lato mio, non le ho messo pressioni e le ho detto di prendere il suo tempo e che la aspetterò. Lei vuol “correre” da me, ma la vedo comunque timorosa per le conseguenze che potrà avere il figlio. Dichiara che non può più vedere e stare insieme al marito, che non si parlano mai e che non si prende cura ne di lei ne del figlio.
So che prima o poi staremo insieme ma dal canto mio, nonostante questo amore sofferto, ho solo il timore che lei faccia qualcosa di sbagliato ed affrettato per venire da me.
Cosa dovrei fare in questo caso? Sbaglio a non metterle pressione per venire da me?
Grazie
Buongiorno,
non credo che si tratti di comportamenti giusti o sbagliati, ma di elaborazione del vissuto e di un eventuale cambiamento che questa donna dovrebbe fare con l’aiuto di un professionista.
Se rimane immobile l’amore con la sua forza trainante non basta, ci vuole uno spazio d’ascolto mirato.
Se ha necessità e si decidesse di farsi aiutare mi faccia pure contattare.
Auguri per tutto.
Amante/amica da 15 anni, tutti e due impegnati.. da quando è nato mio figlio lui va in crisi e inizia a sentirsi con una collega.. Un matrimonio dove non è felice aiuta e si innamora di lei ma intanto continua a cercarmi e vedermi forse più di prima. ogni occasione è buona e per la prima volta dopo tutti questi anni dormiamo anche insieme. Nel frattempo lui va avanti con l’amante che a tutti gli effetti diventa quella principale. ci fa sesso (una volta sola in un anno) e si dice innamorato di lei. Lei sposata e con figli che vive lontano da lui ma che vede una volta a settimana in ufficio. Non vuole perdermi ma io non ci riesco e dopo svariati tentativi cerco definitivamente di mettere fine a questa storia assurda. Mi dico che non è innamorato di lei, spero che non lo sia ma forse dovrei prendere coscienza di sbagliarmi e di essere stata soltanto un appoggio nell’attesa dell’amore vero per cui, si dice, anceh disposto a lasciare la famiglia.
Buongiorno dott.ssa, molto belli i suoi articoli. Come posso uscire dal baratro emotivo in cui mi trovo? Ho avuto un amante (donna) per sette anni; dopo quattro anni e mezzo, mia moglie mi ha scoperto e io allora ho fatto di tutto per limitare i danni chiedendo anche alla mia amante di non dirlo al marito. L’ho messa da parte, ma non ho mai chiuso con lei, mantenendo per un anno e mezzo i contatti, pur senza vederla; questo, anche mentre facevo terapia di coppia con mia moglie. Poi, da un anno, avevo ricominciato a vedermi con la mia amante, ma in maniera molto più sofferta, pensando di non potere fare a meno di lei, ma che non potevamo andare avanti in clandestinità e avremmo dovuto prendere una decisione. L’enorme sentimento reciproco è sempre stato dichiarato da noi entrambi amanti. Intanto, con suo marito ignaro, la mia amante adduceva una serie di dubbi sulla eventualità di stare insieme, anche dicendomi che quando sono stato scoperto l’ho fatta soffrire tantissimo o che aveva paura dei rischi di una eventuale separazione non consensuale, soprattutto lato mio. Alcune settimane fa, mia moglie mi ha di nuovo scoperto e ha imposto alla mia amante di dirlo al marito (anche della prima scoperta di anni prima); lei lo ha fatto, chiedendomi di tenerle la parte, però, se fosse servito, confermando che la nostra relazione sarebbe durata un anno e poco più e che ora si era trattato solo di messaggi, negando l’evidenza. Dopodiché, da tre settimane mi ha chiuso ogni tipo di contatto, le ho inviato quattro o cinque e mail, ma niente. Il marito di lei ha pure chiamato mia moglie riportando a mia moglie una serie di cose che la mia amante gli ha detto sul mio conto, false, ma per salvare il salvabile. C’è il mio dispiacere per mia moglie e il marito della mia amante, ma, che io debba vergognarmi o no, la mia sofferenza principale è per l’amante che mi manca più che mai e che mi ha piantato in asso.
Buonasera e grazie per il Suo racconto.
Anche se belli – e per questo la ringrazio – si tratta sempre di articoli che non sono equiparabili a una consulenza de visu.
Valuti di effettuarne una: luogo dell’ascolto profondo e della chiarezza del cuore.
Un caro saluto
Buongiorno,
Sono sposata da anni, ho un figlio di 3 anni e da qualche mese sono completamente persa per un uomo di 10 anni più giovane, single, con io quale ho intrapreso una relazione extraconiugale. Ora, dopo 2 mesi di fuoco, mi dice che la relazione è troppo impegnativa, che mi vuole bene ma non riesce a gestire questa situazione.
Se anche lasciassi mio marito non starebbe con me per via della differenza d’età e di stile di vita. Questo mi trascina in uno stato di panico. Eppure razionalmente capisco che è giusto così.
Perché allora ci si infila in queste situazioni assurde? È come lanciarsi da un aereo senza paracadute e sperare di salvarsi.
Buongiorno dottoressa, sono l’amante di una donna sposata da circa 5 anni…o meglio due anni fa mi chiede di chiudere, a malincuore accetto perché la amo, mi chiede di rimanere amici, io non me la sento.
Mi dice che il marito ha proposto la terapia di coppia a cui lei acconsente, dopo 8 mesi torna da me, andiamo a letto e forse è stata la volta più bella, ho sentito lei molto presente, si continua la relazione fino a giugno di quest’anno, dove lei parte per le vacanze, e per il secondo anno consecutivo al ritorno, lui le chiede di ritornare quella che lo adorava oppure la separazione.
Mi accantona nuovamente, ma solo fisicamente per il resto vuole continuare a vedermi.
Io ho messo una pietra tombale sopra, ed ho chiuso tutti i rapporti ma solo perché le voglio bene.
Ciò che è normale chiederle…ma con la terapia di coppia, non avrebbe dovuto risolvere i suoi problemi, o meglio i loro problemi?
Pensavo di essere io quello che non sapeva cosa voleva per sé, mentre invece deduco che quella problematica fosse lei.
Mi piacerebbe capire cosa sta succedendo, e seppur personalmente sono convinto che io tenessi in piedi il loro matrimonio, l’unico motivo per cui rimangono insieme e solo i troppi interessi economici.
Grazie per l’eventuale risposta.
L’uomo sposato che mi ha ingannata doveva giocare non con me che ero single ma con una sposata.
Buongiorno,
vorrei dire che io ho un amante da 4 mesi. Sono mesi tra messaggi di buongiorno, messaggi durante il giorno, buona notte. L’ho conosciuto sul posto di lavoro. Lui all’inizio mi toccava, baciava e tutto poi abbiamo anche fatto sesso. Ora vuole retrocedere per aver conosciuto i miei figli. Mi dice di lasciare il mio marito. Come mi devo comportare? Che tipo di amore è secondo voi?
Salve Dott.ssa
ho rivisto, un po’ per caso, una mia ex di 30 fa ed è scoppiata inaspettatamente, da parte di entrambi, una scintilla che ha riacceso una passione sopita. Lei mi ha confessato che da circa 3 anni qualcosa è cambiato verso il marito sebbene stiano insieme da quasi 20 anni; mi ha confidato di essere sempre stata felice o almeno ha sempre creduto che la felicità fosse vivere in questa (ora finta) famiglia del mulino bianco con due figli, casa, lavoro per entrambi e cane al seguito. Tutto perfetto, MA! Uno sguardo e si apre una porta inaspettata per lei con voglia di passione e amore travolgente. Io l’ho amata molto a suo tempo e non l’ho mai dimenticata seppur lasciandole vivere la sua vita; sono separato, senza legami e con figli maggiorenni per cui non ho alcun problema a iniziare un nuovo rapporto e una nuova vita. Lei pero’ è estremamente combattuta in soprattutto per i figli ma anche per il marito che stravede per lei. Ci siamo scritti molto e Le ho consigliato di parlarne con qualcuno nonostante siamo molto ma molto presi entrambi mentalmente oltre ad esserci dati un appuntamento a breve per stare insieme un po’ di tempo. Le chiederei un suo pensiero seppur conciso in merito. Grazie
Buongiorno Max,
ci sarebbe tanto ma tanto da dire.
Partirei dalla fine: invitare questa donna a fare chiarezza con l’aiuto di uno specialista.
Anche se penso che non lo farà.
La chiarezza fa male e fa paura, il doping chiamato amante e amore diventa un afrodisiaco e un antidepressivo.
Detto ciò, dovrebbe chiedersi se è davvero disposto a fare un cammino con lei senza sperare di avere niente in cambio. (le ho allegato uno scritto molto frequentato la su questo tema ho scritto due libri che trova nella sessione libro).
Lei avrà un ruolo centrale: aiutarli a non separarsi mai.
Un caro saluto e auguri per tutto
Gentile Dottoressa,
alcuni anni fa ho avuto occasione di parlare brevemente con lei al telefono, ed apprezzai come riuscì a ben definire – dal punto di vista psicologico – un certo quesito che le posi.
In questo momento vivo una fase completamente diversa della mia vita.
Per la prima volta, io, uomo sposato da 23 anni e con due figli, ho una relazione clandestina da circa 10 mesi.
In questo rapporto, con una donna più giovane di 11 anni rispetto a me (si chiama Olga) a sua volta sposata ma in un matrimonio di comodo che Olga sarebbe pronta ad interrompere in ogni momento, abbiamo scoperto di essere anime gemelle.
Tuttavia, io non riesco ad abbandonare mia moglie, verso cui nutro affetto, ma che non può paragonarsi all’amore straordinario che sto vivendo.
Sono sempre stato onesto e sincero con Olga, che mi ama e mi rispetta per questa mia sincerità, e che dice che – mettendosi nei miei panni -comprende come sia praticamente impossibile per me lasciare una brava moglie che, oltretutto non lavora ed è completamente a mio carico.
Con discorsi amari che mi fa spesso, Olga mi chiede quasi di lasciarla, perché lei non riesce a staccarsi da me.
Io, che pure sono stato sempre sincero con lei, non riesco a staccarmi da lei, in un’assurda speranza che questo amore possa coronarsi senza fare troppo male alla mia famiglia.
Io so, e lo dico spesso ad Olga: “sei una donna molto bella, prima o poi un uomo che ti piacerà davvero entrerà nella tua vita, ed allora il nostro amore dovrà interrompersi. Io soffrirò di una terribile gelosia, in quel momento, ma col tempo riuscirò ad essere felice per te.”
Mi dica dottoressa: sono così vigliacco a non avere il coraggio di lasciare andare Olga, e rimettere a lei questa responsabilità?
Oppure dovrei essere io – incatenato ad un matrimonio che rompere avrebbe conseguenze pesantissime, in una famiglia monoreddito – ad avere il coraggio di lasciarla ?
La ringrazio.
Sergio
Salve dottoressa,
Sono stato l amante di una donna sposata con un figlio , io convivente da diversi anni… Siamo amici quindi come coppie ci frequentiamo spesso.La nostra storia è durata 2 anni… Molto presi sin da subito lei già dopo pochi mesi voleva lasciare il marito io invece ho fatto un passo indietro per paura che tutto questo trasporto ci facesse fare delle scelte sbagliate…Durante il primo anno e mezzo abbiamo avuto diverse discussioni soprattutto per gelosia mia nei confronti di suo marito,ma a causa dei numerosi sensi di colpa che nutrivo nn ho fatto passi avanti in quel periodo… Circa 6 mesi fa abbiamo avuto l ennesima discussione di gelosia e lei mi ha chiesto di più.. di lasciarmi andare.. di fidarmi del suo amore..naturalmente anch io l ho sempre amata sin dall inizio ma avevo sempre la situazione sotto controllo… Quel giorno di 6 mesi fa decido dopo quella discussione capisco quanto è importante per me e inizio a fare dei passi in avanti e nonostante questo la nostra relazione non progredisce… Diamo la colpa alla difficile situazione da gestire ma io continuo a fare passi verso di lei e le faccio capire che faccio sul serio e voglio costruire un futuro…A quel punto lei sembra titubante,mi dice che ci aveva sperato tanto ma ormai si era rassegnata e questa mia volontà di volere di più l aveva spiazzata… Dopo alcuni giorni in cui l ho sentita distante ci vediamo parliamo e mi dice che vuole la stessa cosa ma di fare con calma e di aspettare qualche altro mese… Nel frattempo scopro che mi dice delle bugie su cose che avevamo concordato ,ma nonostante tutto prosegue questo percorso verso il miraggio di una relazione alla luce del sole…Nei successivi incontri non ha mai voluto affrontare il discorso di come gestire alcune cose di come fare..
A quel punto inizio ad avere dubbi… Mi vuole veramente o no?
Durante un lungo week end lei con il marito io con la mia fidanzata abbiamo una discussione molto accesa in cui mi accusava di non provare dei sentimenti sinceri xke non l avevo raggiunta in questa località balneare dove stava trascorrendo alcuni giorni…La discussione durata due giorni e due notti si accende al punto tale che ci accusiamo a vicenda di non provare sentimenti veri…
Il terzo giorno di litigate perdo la testa.. Le dico Io ti amo.. tu mi ami? Si.. ti vengo a prendere..iniziamo oggi la nostra vita insieme..
Lei mi dice che nn è possibile che ha un figlio ecc..Io ormai non sento più niente e a dirla tutta ho fame di verità.. troppe promesse e niente fatti… vado comunque..quando arrivo aveva già detto al marito di amarmi… Mi sento leggero.. ci guardiamo ci abbracciamo siamo felici..
Vado via per parlare con la mia fidanzata.. le dico che amo un altra donna .. nn descrivo la scena sicuramente può immaginare…
Tornata a casa con il marito discutendo sul divorzio sembrava andare tutto per il meglio..
Il giorno dopo mi dice che è confusa…
Per farla breve è rimasta con il marito..
Dicendomi che lo ha fatto per il figlio
Io ho lasciato la mia ragazza e vivo solo…
Ci sentiamo quasi tutti i giorni per messaggi.. non mi vuole vedere ne sentire … dice che già così ha difficoltà a mantenere questa decisione se ci dovessimo sentire o vedere sarebbe troppo e nn ce la farebbe..
Io sono certo dei miei sentimenti…I suoi nn lo so più.. Forse non mi ha mai amato ma era solo un infatuazione.. forse mi ha idealizzato…
Non mi ha dato alcun tipo di speranza per il futuro… Non so che pensare
Grazie
Dottoressa le pongo un quesito.
Sono un uomo sposato con due figli ancora piccoli, da qualche tempo mi sento costretto in una vita di coppia non appagante.
Causalmente conosco una donna anch’ella sposata mente ero fuori per lavoro.
Un colpo di fulmine per entrambi.
Stante la distanza ci frequentiamo, ma ogni volta che ci incontriamo questa complicità, questo sentimento si accresce sempre di più .
Da parte mia il riconoscimento di un amore mai sperimentato per intensità e bellezza.
Da subito cominciamo a fantasticare ma consapevoli delle rispettive famiglie, che avremmo comuqnue dovuto conoscersi e portare le rispettive croci.
Anche se marginale rispetto al quesito posto, tra di noi anche una attrazione sessuale superlativa.
Non passa tempo che però mi vengono mossi addebiti: lei infatti ritenendomi bello e affascinante (in realtà sono una persona normalissima) non si fida del mio passato e del fatto che potrei avere altre donne, mi fa promettere che non avrei dovuto frequentare alcuna donna oltre mia moglie.
Di poi, allorquando la storia sembrava avviata su binari , in maniera invadente pretende che io esegua i suoi consigli su come mettere a tacere la gelosia di mia moglie ed un giorno mi scrive che non mi vuole più vedere e sentire perché , anche se siamo ancora tutti e due sposati, sapendo cosa ci aspetta (avendo ella assistito ad una separazione dolorosa tra un suo ex fidanzato e la ex moglie) decide di troncare la nostra storia.
Parallelamente vengo a sapere che il marito persona davvero perbene, intuendo che la moglie si stava allontanando sempre di più, le chiede di fare un secondo figlio che non aveva mai voluto avere (lui).
Da qualche giorno con grande sacrificio non la sento e non le scrivo.
In attesa di un incontro chiarificatore, cosa pensa dovrei fare?
Buongiorno,
sembra abbastanza chiaro: la signora ha scelto la tranquillità della sua famiglia e il progetto evolutivo della famiglia stessa.
Lei, come amante e come accade sempre, ha rinforzato il suo matrimonio.
Non credo possa fare molto.
Del tema dell’amante che manutenziona involontariamente il matrimonio altrui ne ho scritto tanto. Trova anche un mio libro: “Anima in affitto. E se la punizione fosse spostare l’amante?”. Lo legga, potrebbe aiutare a capire e capirsi.
Per il resto le suggerisco una consulenza personale. Se ha bisogno di effettuato con le mi trova dal primo settembre in poi.
Un saluto
Grazie per la solerzia nella risposta,
Spero di sfuggire alla statistica.
Invero avevo omesso di riferire tante altre cose come il fatto che per non stare troppo lontani durante le vacanze abbiamo fatto la follia di fare conoscere le nostre famiglie e ci siamo frequentati; da quel momento penso che ella si sia sentita quasi trattenuta nelle emozioni negli slanci con me come se avvertisse una responsabilità doppia: ossia quella di rovinare la sua e la mia di famiglia .
Ha poi sviluppato una vera e propria avversione nei confronti di mia moglie e come detto sopra. mi ha cominciato a suo modo a dare dei consigli … che invero avevo messo in pratica … ma come dettole questo parallelismo con una sua storia pregressa, finita male, ha dato la stura a uno stop.
Quindi penso che se non voleva che io mi separassi da mia moglie perché tutto questo interesse?
Se poi io avevo anche accettato l’idea di farmi da parte, non ostacolando le loro scelte … non comprendo questi suoi continui colpi di testa.
Alla base è mancata la chiarezza.
Ad ogni buon conto, ritengo utile dovere scomparire dalla sua vita per qualche tempo … così da lasciarla libera di pensare ad una vita senza me.
Che dice il silenzio può funzionare.