Una delle domande che più spesso mi viene posta è se la masturbazione compulsiva fa male.
Sono email cariche d’angoscia, di pudore misto a vergogna e sofferenza.
Mi viene chiesto se danneggia il corpo e la psiche, se crea dipendenza e se causa disfunzioni sessuali.
Bisogna effettuare un primo, importante, distinguo tra l’autoerotismo ludico e saltuario, e quello indispensabile, sostitutivo del piacere solitario che caratterizza le dipendenze e consegna alla futura solitudine.
Il primo non fa male, il secondo nuoce alla salute psico-fisica.
Masturbazione compulsiva, tra sensi di colpa e realtà clinica
La masturbazione, negli anni e con notevoli differenze di genere, è stata criticata, salvata, riabilitata e censurata.
L’educazione cattolica, spesso sessuofobica, associa il piacere al peccato, e ancor di più, il piacere auto provocato come una sorta di peccato al quadrato.
L’autoerotismo in sé non fa male, non rende ciechi, non dovrebbe elicitare sensi di colpa. Aiuta a diventare adulti. È un cammino indispensabile verso la scoperta del corpo e dei sensi. Rappresenta la strada verso la scoperta del piacere, le prove generali del futuro sentiero psico-corporeo e dell’immaginario erotico che conducono al piacere sessuale e all’orgasmo.
Quando, però, l’autoerotismo diventa compulsivo – viene praticato ogni giorno o più volte al giorno – e diventa l’unica forma di appagamento sessuale, siamo obbligati a riflettere su queste modalità malsane di piacere.
La masturbazione, talvolta, diventa un ansiolitico, una strategia scaccia pensieri, un rituale per facilitare il sonno. Indossa i panni dell’ipnoinduttore: consola, rasserena, intrappola.
Diventa il surrogato di un amante, un amico che consola, un partner che regala piacere.
Nella masturbazione manca del tutto la dimensione della reciprocità, il paziente – spesso giovane e spaventato da un’eventuale relazione – sceglie un rituale solitario piuttosto che mettersi in gioco profondamente; strategia che tiene a bada la paura di fare cattiva figura, di andare incontro a episodi di ansia da prestazione o abbandoni amorosi.
Una sessualità autoerotica scissa dalla reciprocità, nonché trincerata dietro la muraglia difensiva della solitudine e del non confronto, può, se compulsiva, diventare una trappola. Una manetta.
Il rischio più grande della masturbazione compulsiva è l’ansia da prestazione postuma e il calo del desiderio sessuale.
Il paziente, abituato alla solitudine del piacere, quando si ritroverà in compagnia di una donna con emozioni, sensazioni, paure e umori, viene colto più dal panico che dall’eccitazione.
Qualche nota di genere: masturbazione per l’uomo e per la donna
Dalla parte di lui
Quando si parla di masturbazione è spesso presente una netta scissione tra l’immaginario maschile e quello femminile.
Il ragazzino che diventa adulto vive con serenità e con spontaneità la pratica dell’autoerotismo – un capitolo a parte riguarda la masturbazione alternativa, a pancia in giù – in quanto tappa fondamentale della sua crescita psico-sessuale.
Scopre i suoi genitali da piccolissimo, li esplora, ci gioca, talvolta li mostra.
Scopre molto precocemente che allo strofinio del pene segue una dimensione di eccitazione. Attraversa la fase dei proto-orgasmi – una sorta di prova generale del piacere senza eiaculazione – per passare poi alla dimensione del piacere maturo e adulto, conservando sempre la dimensione autoerotica della sessualità.
Talvolta questa pratica viene associata a sensi di colpa di cattolica memoria e a paure postume, come quella dell’indebolimento fisico e di un’eventuale ricaduta sulla coscienza.
Nella maggior parte dei casi l’autoerotismo per il maschio è lecito, indispensabile e perfettamente sdoganato dall’armadio dei tabù.
Per le donne un po’ meno.
Dalla parte di lei
Donna e spontaneità sessuale non sempre vanno a braccetto, mentre sono strettamente legati donna e retaggi colturali.
Parecchi retaggi culturali sono duri a morire, soprattutto quando si parla di piacere solitario: la donna stenta a parlare di autoerotismo, lo considera come una sorta di surrogato a causa di mancanza d’amore, di vita sessuale e di coppia, e alcune donne – le pazienti vaginismiche, per esempio, non si sono mai toccate e non sono mai state dal ginecologo – non lo gradiscono e non lo praticano, scegliendo di regalare lo scettro del comando del loro piacere ai loro partner.
Lo stesso modus operandi è estendibile ai rapporti occasionali e al sesso senza amore.
Un veder fare come apprendimento
“E se da solo mi piacesse di più?”
Quando la masturbazione diventa compulsiva diventa l’unica forma di piacere.
Il paziente si abitua alle sue mani, alla sua solitudine del piacere, alle sue immagini mentali e all’esclusione del partner.
Il passaggio dal piacere solitario a quello condiviso diventa molto faticoso e complesso.
Un ragazzo, per esempio, che ha praticato l’autoerotismo per cinque o dieci anni, senza mai avere avuto una donna, quando si ritroverà da solo con lei verrà colto da ansie e da mille paure.
La paura di non essere all’altezza, di non riuscire a farle provare piacere sessuale, di non mantenere l’erezione, di non riuscire a raggiungere orgasmo ed eiaculazione perché in compagnia.
Avere il coraggio e la voglia di trasformare il piacere solitario in un elemento di condivisione e in piacere condiviso richiede un duplice lavoro: sul singolo e sulla coppia.
Diventa indispensabile in sede anamnestica comprendere le cause della masturbazione compulsiva, cosa cela e da cosa protegge il paziente.
La presenza massiccia dell’autoerotismo scompagina la coppia, la consegna alla crisi.
Per quanto riguarda la coppia bisognerebbe facilitare il dialogo su questo spinoso tema, perché le donne, solitamente, si sentono tradite, escluse e ignorate.
La coppia dovrebbe essere dotata di una buona capacità di dialogo, nutrire una comunicazione improntata a complicità, scevra da pregiudizi ed elementi di critica nei confronti del partner, e nei casi più severi rivolgersi a un sessuologo clinico.
Parafilie e autoerotismo compulsivo. La solitudine del piacere
La masturbazione compulsiva può rappresentare un vero e proprio meccanismo di difesa della psiche: la negazione di alcune fantasie, necessità, la paura di alcune parafilie, oppure di un possibile immaginario omosessuale che entra in conflitto con un agito sessuale di tipo eterosessuale.
Un immaginario parafilico prima o poi vorrà essere ascoltato. Vorrà essere assecondato, e spingerà il legittimo proprietario a farlo diventare realtà.
Chi nutre la propria parafilia con la masturbazione verrà rinchiuso in una sorta di prigione ripetitiva che gli impedirà di avere del rapporti sessuali soddisfacenti con un eventuale partner.
Il paziente che, per paura, vergogna o pudore, non si occupa del proprio nucleo parafilico, ha una buona possibilità di rimanere rinchiuso nella solitudine dell’autoerotismo difensivo, impoverire e compromettere la dimensione relazionare della sessualità.
Il piacere che non basta mai: la dipendenza da sesso e la personalità dipendente
La dipendenza da pornografia e da autoerotismo compulsivo, spesso, correla con una personalità dipendente di chi ne soffre.
Nella storia di quel soggetto ci saranno stati episodi di altre forme di dipendenza, come quella da gioco d’azzardo, da alcool, da internet, e dipendenza d’amore.
Cosa fare. Le cause
La masturbazione complulsiva non passa da sola, non va sottovalutata o negata, e cela altre difficoltà: relazionali o psichiche.
Diventa assolutamente indispensabile un’adeguata diagnosi clinica psico-sessuologica e una disamina della struttura di personalità di chi ne soffre al fine di stabilire quale percorso di cura è più indicato per la reale risoluzione della problematica di dipendenza.
Il primo colloquio è di fondamentale importanza perché mi regala moltissime informazioni sul paziente, sulle sue paure e necessità, sulla sua infanzia e adolescenza, sui suoi meccanismi di difesa.
In sede anamnestica si analizza la vita emozionale e sessuale del paziente, i suoi possibili traumi, le sue ansie correlate alla vita di relazione e sessuale, e la struttura di personalità.
L’ autoerotismo diventa un totale sostituto del piacere condiviso per le più svariate cause:
- timidezza
- facilità nell’auto soddisfacimento
- problemi relazionali
- problemi sessuali ( le disfunzioni sessuali possono essere causa o conseguenza della masturbazione compulsiva)
- ripristino dell’equilibrio omeostatico (stress, ansia, disagio emotivo)
- funge da sonnifero a basso costo e basso rischio
- lenisce solitudini mascherate
- inchioda al computer come se fosse un rituale ipnotico che si auto perpetua
- si sostituisce alla vita di relazione, decisamente più faticosa e complessa.
Masturbazione compulsiva, la cura
La dipendenza sessuale, quel piacere che non basta mai e che non appaga sino in fondo, non viene interiorizzato dalla psiche come tale e obbliga alla ripetizione del rituale autoerotico.
Manca del tutto il soddisfacimento da sentimento e da relazione, da gioco erotico e da interazione con un altro essere umano che non dia un attrice del porno o un’avatar.
Le nuove addiction, dette dipendenze senza sostanza, sono la dipendenza da sesso, da gioco online, da masturbazione compulsiva e pornografia, e vanno trattate esattamente come le vecchie, quella da sostanza.
Le vecchie, ma attuali, dipendenze sono quelle da droga, alcol, sostanze psicotrope, e cibo.
Entrambe queste macro categorie di dipendenze sono dolorose e invalidanti, danneggiano corpo, psiche e relazione, e imprigionano in una solitudine del piacere, quanto obbligata tanto drammatica.
La cura è, solitamente, di tipo combinato: farmacologica e psicoterapica, o psico-sessuologica, nel caso in cui la masturbazione compulsiva celi qualche disagio sessuale.
Senza mai dimenticare lo studio dei meccanismi di difesa della psiche che hanno condotto il paziente nella prigione del piacere.
Testimonianza
Gentile dottoressa,
sono un ragazzo di venticinque anni e ho delle notevoli difficoltà nel mantenere a lungo l’erezione. Ho avuto tante esperienze, non andate a buon fine, con conseguenze pessime anche per la mia autostima; divento nervoso e ansioso quando penso di dover avere un rapporto sessuale; a volte mi è capitato di eiaculare anche senza un’erezione completa. Sono disperato, mi aiuti per favore.
Carlo.Caro Carlo,
scorgo nella sua lettera grandi quote di angoscia, preoccupazione e confusione circa la sua vita sessuale.
Comprendo perfettamente la sua disperazione e conosco bene le ripercussioni che queste problematiche hanno sulla qualità della vita dei miei pazienti.
Le disfunzioni sessuali si estendono dall’area genitale all’area personologica, passando dal letto a tanti altri ambiti della vita. Mi sento di poterla rassicurare, in quanto le problematiche di cui lei mi parla sono frequenti nei ragazzi della sua età e soprattutto “risolvibili”.
Le cause del D.E. (deficit erettile) sono varie: ambientali, da cattivo apprendimento sessuale (a volte anche una prima esperienza non andata a buon fine determina quote d’ansia che se non elaborate in terapia, si ripresentano durante i rapporti successivi, creando delle condizioni psicofisiche disfunzionali); di coppia, una relazione disfunzionale o ambivalente, con caratteristiche di conflittualità o aggressività con una partner possono causare una mancanza d’erezione; intrapsichiche, quando i conflitti inconsci irrisolti si presentano come un conto mai saldato, con problematiche sul piano corporeo. Mancanza di un’adeguata educazione relazionale e sessuale.
Per quanto riguarda gli episodi di eiaculazione precoce di cui lei mi parla, succede che “far presto” equivale a non affrontare un altro problema più ingombrante sul piano psichico (D.E.).
Spero di averla rassicurata, mi dia notizie.
57 Commenti. Nuovo commento
Gentile dottoressa,
poichè chi soffre di dipendenza non sempre riconosce il problema e tende a sottovalutarlo, non volendo affrontare la fatica di un percorso, chi è vicino a queste persone, come partner o familiare, cosa può fare per farsì che la situazione venga riconosciuta ed affrontata?
grazie del suo interessante lavoro
Buonasera Giorgia,
il suggerimento rimane sempre quello di rivolgersi a un professionista.
Sarà lui a prendere in carico il paziente o il familiare che vorrà aiutarlo.
Si stabilirà così quali parole si potranno usare per far emergere la problematica.
Un caro saluto
Buongiorno dottoressa. Io da poco sono venuto a conoscenza della “masturbazione compulsiva”, ero convinto che praticare autoerotismo in maniera sistematica non fosse una patologia, anche perché mentalmente sto molto bene. È vero che poi, analizzando i sintomi di questa patologia sono rimasto abbastanza sorpreso nell’apprendere di rientrare nel caso specifico: stanchezza inspiegabile cronica, problemi sessualità con un partner, etc. Sinceramente, io avrei solo bisogno di sapere quale via intraprendere, non sento la necessità di un supporto, vorrei solo delle istruzioni per l’uso! Mi potrebbe aiutare per cortesia? Come si dovrebbe fare? Io ora è una settimana che sono venuto alla conoscenza di questo problema e ho smesso di fare qualsiasi cosa in attesa di capire quale possa essere il giusto ritmo, posso garantirle che non mi manca l’atto auto erotico, prima era soltanto una cosa automatica vivendo da solo. Grazie
Buongiorno,
provo a risponderle portandole con un esempio concreto. Se lei si fosse rotto un piede, e fosse venuto a conoscenza della frattura, cercherebbe delle istruzioni per l’uso oppure un bravo ortopedico che possa ingessarle il piede affinché lei possa ricominciare a camminare?
La masturbazione alternativa, esattamente come tutte le altre disfunzioni sessuali, si diagnostica unicamente a tante altre variabili della psiche e personalità del paziente, e sicura.
Un cordiale saluto
Buonasera dottoressa,
mi masturbo più volte al giorno e vorrei sapere quali strategie attuare per liberarmi da questo problema. Sono a conoscenza dell’opportunità di una psicoterapia e di un’eventuale terapia farmacologica, ma prima vorrei – diciamo così – tentare per conto mio. In passato ho smesso di fumare, ormai da molti anni, ed ero un forte fumatore; per smettere di masturbarsi è sufficiente la volontà come per smettere di fumare? Ci sono delle strategie particolari, può darmi qualche buon consiglio?
Grazie fin d’ora
Andrea
Buongiorno Andrea,
il tema è molto complesso e non è assolutamente risolvibile con qualche strategia fai da te.
I comportamenti compulsivi, ancor di più quelli sessuali, sono correlati con la dimensione del bisogno e del piacere. Della gratificazione solitaria. Quindi, correlano con tanti ambiti molto sfaccettati e profondi della psiche. Ribadisco l’importanza di un aiuto specialistico sia bisogno di me mi trovo a Roma e a Catania. Un cordiale saluto e auguri per tutto
Secondo lei, per un uomo di 40 anni in buona salute, quale potrebbe essere il limite oltre il quale la masturbazione diventa compulsiva? Farlo un giorno si e uno no, quindi diciamo mediamente 3 volte a settimana, puo’ rientrare ancora nel range di normalita’ secondo lei, o bisogna iniziare a mettere un freno ? Grazie
Buongiorno,
bisogna conoscere il paziente in questione, le sue abitudini sessuali, il significato compensatorio che dà all’autoerotismo. Fatto questo, che nel mio linguaggio si chiama diagnosi sessuologica, si potrà stabilire se l’auto erotismo è dannoso o meno. Purché non sia quotidiano, non fa male a nessuno.
Il rischio è quello di preferire il piacere solitario a quello condiviso.
Un cordiale saluto
Lei ritiene davvero così grave, preferire il piacere solitario a quello condiviso ?
Io personalmente, non ho mai avuto dubbi sul preferire il primo al posto del secondo.
Non si tratta di gravità, ma di compensazioni e di fughe!
Gentile dottoressa Randone,
temo che questo sia un problema abbastanza diffuso anche tra uomini che sono in coppia…. In questo modo è difficile raggiungere una vera intimità.
E pur cercando fi affrontare l’argomento trovo un muro da parte del mio compagno!!!
Che fare?
Grazie
Gio
Buonasera Giorgia,
non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. L’autoerotismo, maschile e femminile, non è nocivo, il suo eccesso si.
Provi a parlarne con un clinico, magari in sede di consulenza di coppia.
Sono certa che potrebbe essere la strada verso la vera intimità.
Di pelle e di cuore.
Un affettuoso saluto
Gentile dottoressa, ho praticato senza sapere questo tipo di masturbazione per 9 anni fin da piccolo, ora ho 18 anni e non mi masturbo da 1 mese e mezzo perché ho dovuto fare la circoincisione
io pensavo che bastasse questo per sconfiggere il problema.. le mie domande sono 3
1) appunto non lo faccio da 1 mese e mezzo, se continuo così “dimenticherò” questo tipo di masturbazione?
2) Se in questo provassi a masturbarmi con le mani dice che ce la farei?
3) Posso fare sesso normalmente se non applico più questo tipo di masturbazione?
Buonasera Davide,
Non posso rispondere alle sue domande perché non la conosco e non so nulla di lei. Della sua psiche. Della sua sessualità. Del rapporto con l’altro sesso e così via
La prima tappa, così come dico sempre, è una diagnosi andro-sessuologica. Intervento chirurgico a parte della sua psiche non se ne è occupato nessuno.
La prognosi, inoltre, dipende dalla terapia che dipende dalla diagnosi.
Un saluto
Gentile Dottoressa, sono una ragazza di 25 anni. In adolescenza (fino ai 19-20 anni) ho fatto ampio uso di porno con masturbazione: ad oggi riconosco che questo ha modificato la mia percezione di cosa mi eccita e la realtà “normale” spesso non mi basta. Ho una relazione stabile da oltre 4 anni, ma per raggiungere l’orgasmo durante l’amplesso sono costretta a ricorrere all’immaginazione e a immagini che mi sono rimaste impresse dalla pornografia, per eccitarmi al massimo. C’è modo di disintossicarmi? di tornare ad una normalità dove il mio partner mi basta?
Buongiorno gentile Ragazza,
assolutamente sì.
Esistono delle soluzioni che si chiamano terapia Psico-sessuologica, non fattibili via e-mail a, e soprattutto calibrate paziente per paziente e coppia per coppia. Si dovrebbe effettuare una prima consulenza che è già diagnostica, comprendere le motivazioni che l’hanno spinta a rifugiarsi nella pornografia, e lavorare sulla sua salute sessuale di coppia.
Un caro saluto
Ho 61 anni incomincio ad avere problemi di erezioni che cosa mi consiglia grazie
Buongiorno,
le suggerisco: visita andrologica e contestualmente consulenza sessuologica.
Un cordiale saluto
Salve professoressa, ho 19 anni e mi masturbo dall’età di ben 15 anni, penso sempre al pensiero che: devo subito masturbarmi lo faccio circa dalle 2/5 volte al giorno, la mia domanda è se può far male alla salute o può trarre benefici? E poi come faccio a smettere?
Buongiorno,
i danni da masturbazione compulsiva lo trova spiegati nell’articolo.
Come smettere dipende dalla diagnosi. Dalla sua struttura di personalità, dalle cause, dalla sua psiche, da tanto altro.
Non tutti i pazienti sono uguali, per fortuna
Un caro saluto
Salve dottoressa,
ho 53 anni vorrei sapere se si puo’ guarire dalla d.e causata dalla masturbazione compulsiva e dal porno, questa dannazione mi ha accompagnato da piccolo fino ad oggi; credo di essere arrivato allo stadio finale.. refrattario al porno e ultimamente anche ai rapporti veri, muio dalla voglia sono sensibile, riuscendo a fatica a finire anche se non eretto.
Posso dire di esser disperato non sapendo cosa fare per risolvere questa situazione, e se c’è o esiste un modo per tornare ad essere normale, ri-avere erezioni spontanee e una vita sessuale.
Se si in cosa consiste? O devo arrendermi a questa situazione?
Grazie anticipatamente per il suo interessamento.
Buongiorno,
la cura c’è sempre, ma dipende dalla diagnosi, non fattibile via email oppure online senza il paziente in consulenza.
Avrei bisogno di sapere tantissime cose di lei: nonché le cause (psichiche) che l’hanno accompagnata sino a questa età in galera!
Se ha necessità di effettuare una consulenza con me chiami pure verrà richiamato appena mi sarà possibile; in alternativa può rivolgersi a un sessuologo clinico a Lei più vicino.
Un cordiale saluto
Dottoressa ho bisogno di aiuto.
Da un annetto, dopo un episodio andato a male con una ragazza le mie erezioni sembrano non essere più le stesse.
Neanche masturbandomi a volte raggiungo l’erezione e lo faccio più o meno tutti i giorni per mettere “alla prova” le mie erezioni sbagliando.
Sono molto disperato, non so come uscirne.
Buongiorno,
mi chiami quando desidera, se non le rispondo la richiamo io appena mi sarà possibile.
Un cordiale saluto
come posso chiamarla?
È il costo della chiamata di quanto sarebbe?
Sono un ragazzo di 25 anni, da circa un anno sento che le mie erezioni sono cambiate da un giorno all’altro, probabilmente per un rapporto che non andò a buon fine, ora cerco di controllare le mie erezioni quasi tutti i giorni, ho paura di non essere più lo stesso..
Sono andato dal medico curante, dall’andrologo che si è rivelata solo una spesa importante e non mi sono sentito per niente ascoltato.
A volte faccio fatica a masturbarmi, altre ho erezioni deboli.
Ho il terrore di un rapporto e questo sta incidendo sulla mia persona.
Se può aiutarmi la ringrazio tantissimo.
Capitolo masturbazione. Se un uomo anche piacente non ha relazioni femminili perché non vuole andare con donne che poco lo stimolano e nemmeno vuole andare a prostitute ha due soluzioni o non si tocca mai o deve praticare l’autoerotismo . Ci sono anche se pochi uomini che non hanno relazioni sessuali da tanti anni non perché vogliono andare con Monica Bellucci Ma perché non desiderano andare con una donna se non esiste una chimica tra di loro
Salve dottoressa, sono un ragazzo di 24 anni, e ho un serio problema che mi sta facendo rattristire parecchio. Da un anno a questa parte ho iniziato una bellissima relazione con una ragazza dolcissima, e ho un attrazione forte sia caratteriale che fisica. Dopo due mesi, abbiamo avuto il nostro primo rapporto (prima volta per me) e nonostante tutto, le cose vanno bene, riesco ad avere sempre erezioni, anche dalla durata di un’ora senza mai smettere, ogni qual volta mi tocca o mi sfiora, vado sempre in erezione, e ne sono felicissimo se non fosse che, non provo alcun piacere durante la pratica, non riesco a eiaculare, ovvero non ho sensibilità al pene, e nonostante la pratica sia anche spinta, io non sento alcun piacere, cosa strana è che anche provando a masturbarmi insieme a lei, non riesco a eiaculare quasi mai, cosa che mi riesce molto facilmente invece con la masturbazione solitaria. Purtroppo sono sempre stato una persona single, abituato a masturbarsi sempre (2/3) volte al giorno, ed è quello su cui adesso mi rifugio, ho sempre meno voglia di avere rapporti è più voglia di praticare masturbazione.
Cosa posso fare? Come posso risolvere il problema? Tecniche o consigli, abitudini quotidiane da cambiare?
Buongiorno Edoardo,
non esiste la mancanza di sensibilità al pene, ma la masturbazione compulsiva, il ritardo amoroso e l’eiaculazione ritardata.
Pratiche da analizzare con scrupolosità e cura in sede di consulenza individuale e di anamnesi psico-sessuologica.
I consigli e le semplici tecniche non servono a niente senza clinico.
Se ha necessità di effettuare una consulenza con me chiami pure verrà richiamato appena mi sarà possibile.
Un cordiale saluto
Salve dottoressa negli ultimi anni sto riscontrando uno strano sintomo, soffro di un problema di eauculazione cioè o molto debole, o addirittura inibito.
Ho fatto tutti le analisi possibili, ma sono tutte negativi, non ho nessuna infezioni però voglio comunicare che pratico una masturbazione eccessiva, e nel 2019 ho fatto una circoncisione possono essere le cause del problema?
Distinti saluti in attesa di una sua risposta
Buonasera Domenico,
non posso darle una risposta certa che nel mio linguaggio si chiama diagnosi clinica.
Indubbiamente una masturbazione eccessiva crea dei danni, ma avrei bisogno di effettuare una scrupolosa diagnosi psicosessuologica per poterle dire qualcosa di sensato, e soprattutto dirle come risolvere.
Un cordiale saluto
Buonasera,
il mio ragazzo ha 38 anni e soffre di eiaculazione precoce. Lui attribuisce la causa alla masturbazione compulsiva che ha praticato per due anni,fino al 2019 quando ha iniziato gradualmente a uscire dal problema. Abbiamo provato ad astenerci dall’avere rapporti sessuali ma non siamo riusciti a superare i 15 giorni e comunque non c’è stato miglioramento. Se ha qualche consiglio da darci le sarei molto grata.
Gentile Sara,
dalla masturbazione alternativa non si guarisce da soli. Bisogna comprendere i meccanismi profondi che l’hanno fatta nascere e anche mantenuta in vita, bisogna imparare una nuova modalità del tutto inedita della sessualità.
Bisogna effettuare una cura psicosessuologica che non può essere ridotta a qualche semplice consiglio.
Se il suo fidanzato ha bisogno di me, può dirgli di chiamare per prenotare una prima consulenza, fatto ciò posso sicuramente dirgli qualcosa di scientificamente sensato.
Un cordiale saluto
Buongiorno Dottoressa,
Desidero sapere da una specialista del settore quale lei, di come posso risolvere il mio problema relativo alla Masturbazione compulsiva e pornografia? Sono un ragazzo di 24 e attualmente passo molto tempo solo e aimè in casa…
Questa “patologia” c’è l’ho da 10 circa.
Chiedo per favore come posso uscirne definitivamente da questo problema?
Grazie
Buongiorno,
di certo non può farlo da solo!
L’iter è il seguente: diagnosi scrupolosa e certa (cause, stili di vita, problematiche relazionali e sessuali, compensate o meno, paure, fobie, altro)
Fatto ciò si proseguirà con un protocollo terapeutico – preferibilmente combinato – cucito su misura per lei fatto dal professionista che avrà il piacere di occuparsi di lei.
Un cordiale saluto
Sono un ragazzo di 38 anni da molti anni pratico la masturbazione Ultimamente mi sono trovato di fronte ad una ragazza Ho avuto tante difficoltà tanto da non soddisfare il rapporto: Mi sento in ansia e paura nell affrontare un rapporto
Buongiorno,
la risposta ai suoi quesiti la trova nel mio scritto e la soluzione in una terapia sessuologica.
Un cordiale saluto
Buonasera, le sarei grato se potesse chiarire alcuni dubbi e perplessità riguardo la mia attuale situazione: 68 anni, coniugato da 45 con una donna meravigliosa che amo ancora tantissimo. Da circa 10 anni io e mia moglie non abbiamo più alcun rapporto a causa di suo repentino calo del desiderio, aggravato da problemi di secchezza successivi alla menopausa, oltretutto assolutamente incompatibili con la (purtroppo) conformazione extra large dei miei genitali, che da sempre considero un vero e proprio handicap. In mia moglie e quindi subentrato anche il netto e incomprensibile rifiuto di provare cure e/o aiuti di specialisti, come consigliato dal medico curante a cui ci siamo rivolti. Mia moglie ha quindi deciso unilateralmente la fine delle nostre relazioni intime, in tutti i sensi, sostenendo che si può continuare a vivere bene anche senza sesso e complicità, pur se con amore, affetto e dedizione. Rassegnato, da allora ho iniziato a concedermi due o tre di momenti di sesso solitario alla settimana, con parziale appagamento del desiderio che sento ancora molto forte e che si manifesta con le classiche e puntuali erezioni mattutine spontanee e nessuna difficoltà a raggiungere l’orgasmo nel tempo desiderato. Per quanto sopra Le chiedo innanzitutto se a 68 anni mi posso ancora permettere tre eiaculazioni alla settimana, senza compromettere la mia salute, e poi un consiglio per poter risolvere il problema e recuperare la bellissima vita sessuale di un tempo e la meravigliosa amante che ho sposato. Grazie e un cordiale saluto. Fiorenzo.
Buonasera,
l’autoerotismo se non è compulsivo ed esclusivo non nuoce alla salute, né fisica, tantomeno psichica.
Come riaccendere il desiderio tra lei e sua moglie non saprei dirle.
Sua moglie dovrebbe rivolgersi al suo ginecologo e a un sessuologo clinico per diagnosi estratta ed eventuale terapia sessuologica.
Un cordiale saluto
Mi sembra si voglia far passare l’atto della masturbazione come un disturbo e come tale da affrontare obbligatoriamente con uno specialista.
Se uno è solo e non vuole avere una relazione, per mille motivi, economici, lavorativi, religiosi o motivi a piacere, la masturbazione, se praticata 3-4 volte a settimana è anche necessaria se non obbligata, per la salute della prostata.
Chiaramente se uno si masturba 10 volte al giorno la questione è un po’ differente.
Saluti.
Buongiorno
Ho 27 anni dottoressa e mi masturbavo tantissimo, ho due problemi.
Il primo che quando mi masturbo tanto sento che il pene non è molto eretto.
Però provando di smettere tante volte, e ogni volta che smetto dopo un po’ noto che l’erezione migliora.
Il secondo problema è che ho l’eiaculazione precoce e questa cosa mi fa allontanare sempre da ogni donna che cerca di fare amore con me per evitare di fare un brutta figura, ho fatto l’amore solo 5 o 6 volte in tutta la mia vita, non lo facevo prima per motivi religiosi.
Cosa mi consiglia, grazie.
Buonasera,
le consiglio una scrupolosa diagnosi sessuologica delle sue difficoltà.
Masturbazione compulsiva. Deficit erettivo. Eiaculazione precoce. Solitudine del piacere. Disagio psichico e relazionale.
Analisi delle cause e terapia psico-sessuologica.
Se desidera essere seguito da me chiami pure da lunedì a venerdì, verrà richiamato appena mi sarà possibile.
Un cordiale saluto e buon we.
Salve ho 36 anni è da qualche mese che ho disfunzioni di erezione a volte deboli a volte ho magari voglia ma non ho erezioni. Ho preso anche delle pasticche.Quali sono le cause e come posso risolvere?
Buongiorno,
io sono un clinico non un indovino!
Necessita di una scrupolosa diagnosi e poi posso dirle cause e terapia.
Se ha necessità di una consulenza chiami pure.
Buonasera Dottoressa ho 27 anni
Ho bisogno di un suo parere perché sono molto preoccupato per una questione abbastanza delicata, fino a qualche tempo fa stavo con una ragazza e per motivi di cui non sto a parlarle avevamo rapporti sessuali molto saltuari anche a distanza di mesi l uno dall’ altro, però il nostro desiderio era molto alto tanto che quando stavamo insieme finivano per farlo per ore e ore senza stancarci e (questo almeno parlo di me in prima persona) una volta a casa il desiderio persisteva e ho praticato parecchie volte la masturbazione, poi il nostro rapporto ha cominciato a rompersi fino a quando poco tempo fa non ci siamo lasciati, prima della rottura definitiva ero molto stressato e penso che usavo la masturbazione per rilassarmi e la praticavo praticamente ogni giorno ogni tanto anche più volte al giorno, ora che il rapporto è finito del tutto oltre ad alcuni sensi di colpa mi sono accorto che il mio desiderio è sparito ho provato anche a guardare porno o autoeccitarmi ma non ho un erezione completa e non eiaculo più quanto prima anche a distanza di giorni dove non mi sono toccato,quindi mi sono informato e ho da poco scoperto che la masturbazione eccessiva può portare all impotenza a causa di un “nervo’ e sono spaventato a morte che mi possa accadere questo qualora dovessi trovare un altra ragazza….
Tengo anche a precisa che un altro dei motivi per cui sono preoccupato è che non faccio una dieta molto bilanciata da anni mangio molta carne e relativamente poco del resto dei cibi (anche se sto provando a cambiare abitudini)
E sono preoccupatissimo per questo motivo…potrebbe darmi qualche consiglio su cosa dovrei fare o non fare ?o qualcosa da prendere tipo integratori o altro?
Spero vivamente che mi possa aiutare, per questo motivo la ringrazio in anticipo…
Cordiali Saluti
(Forse le è già arrivato un mio messaggio simile ma non ho capito se lo ha inviato o meno, così ho preferito riscrivere il messaggio è spiegare anche meglio la situazione)
PS: questa relazione l’ho avuta per circa 3 anni (in cui i rapporti sessuali erano circa una volta ogni mese o anche meno, una volta ogni tre mesi o più inizialmente) il periodo di forte stress è stato perlopiù l’ultimo anno, mentre invece la situazione che mi ha portato a scriverle è riconducibile agli ultimi mesi (2 o 3circa)
Buonasera,
l’ansia e le preoccupazioni non si curano così, online e senza un clinico di riferimento.
“potrebbe darmi qualche consiglio su cosa dovrei fare o non fare?”
I consigli non servono a granché, servono le diagnosi scrupolose e le terapie mirate.
“qualcosa da prendere tipo integratori o altro?”
Le terapie seguono le diagnosi e non si somministrano così, senza il paziente in studio e senza il medico che si faccia carico del percorso terapeutico.
Diffidi di chi lo fa.
Un cordiale saluto
Non si preoccupi, ho chiesto a lei solo perché leggendo anche gli altri commenti mi è sembrata competente e diceva cose sensate, non sono così ingenuo.
Tuttavia speravo che mi potesse comunque dare qualche consiglio, almeno può dirmi secondo lei a chi dovrei rivolgermi ?
A un sessuologo clinico. Posso seguirla anche io, ma non via email, non sarebbe professionale.
Buonasera, un’erezione ritardata può essere causa di una masturbazione frequente le parlo una, due volte al giorno.
La ringrazio per l’attenzione
Buongiorno,
non ho ben capito cosa intenda. Erezione ritardata? Forse intendeva dire eiaculazione ritardata?
In ogni caso si tratta di masturbazione compulsiva che fa malissimo.
la ringrazio, per il consulto dottoressa intendevo eiaculazione ritardata.
Buonasera, sono un ragazzo di 20 anni e dopo aver avuto numerosi rapporti con diverse ragazze non mi è mai successo di fare “cilecca” o di avere nessun problema di erezione. Ho conosciuto una ragazza e per 2 volte su 2 sto avendo problemi seri di erezione. Io credo perché mi masturbi troppo anche se ripeto non ho mai avuto problemi in questi anni ad avere erezioni con il mio partner (anzi). Se io smettessi di masturbarmi o almeno ridurre il numero di volte settimanali, potrei aver risolto il problema? C’è questa possibilità o proprio non c’entra nulla.
La soluzione non è così semplice e segue la diagnosi clinica, non fattibile così.
Buonasera, sono un ragazzo di 20 anni, non avevo mai avuto rapporti ne tanto meno problemi di erezioni. Dopo vari tentennamenti ho deciso di andare con un escort ma l’incontro è andato male, sono riuscito solo ad avere una debole erezione, provando un mix di emozioni dall’ansia all’adrenalina, di ritorno ero ancora eccitato e sono riuscito a praticare autoerotismo senza alcun problema ma dal giorno seguente a quell’episodio le mie erezioni sono totalmente cambiate, alterno giorni in cui il problema sembra non esserci affatto ad altri in cui c’è eccome o altri ancora in cui l’erezione c’è ma è debole, mi sono rivolto a un andrologo ma si è rivelato solo uno spreco di soldi, sono circa 8 mesi che va avanti così, cosa potrebbe essere successo?? È risolvibile questa cosa??
Grazie per l’attenzione.
A vent’anni e con la sua storia sessuale non le serve un andrologo ma un sessuologo clinico.
Salve dottoressa, ho 32 anni, sto vivendo una situazione abbastanza delicata. Fino ad 1 anni fa, ho vissuto in una relazione lunga 12 anni, accoppiata a madturbazione eccessiva, 2/3 volte al giorno, e qualche volta sesso extraconiugale. Ho fatto cilecca tante volte con la mia ragazza, e tal volta per raggiungere l’orgasmo dovevo pensare ad altro. Nell’ultimo anno non ho più avuto più rapporti sessuali con la mia ragazza, per paura di fare di nuovo cilecca e per un drastico calo del desiderio, infatti ha portato alla rottura del nostro rapporto. Adesso vorrei aprirmi ad una nuova vita coniugale, ma ho paura di fare di nuovo cilecca come è capitato poco tempo fa, ho notato pure di avere un calo del desiderio sessuale, e di non avere più erezioni spontanee. Mi puoi aiutare per favore, vorrei sapere la causa se è possibile, grazie in anticipo.
Buongiorno,
sì posso aiutarla.
Per essere seguito da me chiami pure, preferibilmente dopo le 18:30; se non dovessi rispondere la richiamo appena mi sarà possibile.
Un cordiale saluto