Viagra e sex And the city compiono 20 anni. C’era una volta la sessualità…

Sex and the city compie vent’anni, e anche il Viagra.
Un’atipica coincidenza.
La serie tv più famosa d’America che ha sdoganato una sessualità chiara e esplicita, ludica e spregiudicata, spegne venti candeline.
Contemporaneamente, più anziano soltanto di qualche mese, il Viagra, la pillola blu più famosa del mondo, spegne anch’essa le sue venti candeline.
Insomma, nelle camere da letto degli Italiano coabitano – forse non troppo allegramente – serie tv e pillole dell’amore.
Donne rivoluzionarie e uomini spaventati.
La sessualità non gode più di buona salute,  anche da tanto tempo, sembra essere gravemente malata e sofferente.
I malanni sono davvero tanti.
Si è ammalata di mete, più che di percorsi. Di obiettivi, di performances, di tempi e di dimensioni.
Uno stravolgimento delle dinamiche di coppia e la morte senza possibilità di resurrezione della capacità seduttiva sono diventati dei virus letali, difficili da debellare.
E per complicare il quadro clinico, segue la malattia da egemonia del “principio di prestazione e del piacere”, che l’ha obbligata a traslocare dalla dimensione desiderante e amorosa in cui avrebbe dovuto abitare agli agiti sessuali.
Così, abbiamo nuovi attori protagonisti e nuovi copioni di scena, spesso senza regia.
Donne richiedenti e sole, uomini che hanno smarrito la dimensione del corteggiamento pre-sessualità a favore di una sessualità genitalica, estremamente ansiogena.
La pornografia che insegna, presuntuosamente, i percorsi verso il piacere e l’erotismo il grande assente.
Ragazzi che si incontrano on-line, tramite le chat, che fanno sesso senza conoscersi e forse si conosceranno in seguito se il rapporto sessuale dovesse essere soddisfacente per entrambi.
Amori usa e getta, più esattamente touchscreen, con la data di scadenza come lo yogurt.
Sesso senza anima e senza coppia.
Il viagra – e non soltanto lui – con le sue magie e alchimie, da un lato ha reso l’uomo onnipotente, dall’altro rappresenta la scorciatoia verso il piacere, evitando la conoscenza delle pieghe psichiche, simboliche e relazionali della sessualità.
Una serie tv come Sex and the City ha sdoganato una sessualità esplicita – talvolta scorporata dalla dimensione  della relazione, altre volte invece dalla chiara e fruibile lettura – togliendo quell’ultimo velo di pudore e di magia che avrebbe forse evitato questa lenta agonia del fare l’Amore.
Due grazie però vanno al Viagra e alla serie tv. 
Il primo ha aiutato tantissimi uomini a chiedere aiuto per una disfunzione sessuale assolutamente risolvibile, ed è stata la prima terapia che ha facilitato la diagnosi e la richiesta d’aiuto.
Il secondo grazie va a sex And the City: è stata la prima serie tv a valorizzare  le confessioni al femminile, chiare, semplici, utili ed empatiche.
È stata anche  la prima serie tv ad educare ai sentimenti sani: ci ha mostrato quando l’amore fa male, e quando fa bene, quando scappare a gambe levate e quando investire.
Ed è stata anche la prima serie tv a farci desiderare ardentemente di avere ai piedi delle Manolo Blahnik, senza smarrirne nemmeno una a mezzanotte.

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