Come ogni mattina leggo il caffè di
Massimo Gramellini, ed oggi – il bravissimo giornalista – riflette e fa riflettere sull’intensità di un’immagine.
E come ogni mattina i suoi scritti mi obbligano ad effettuare un lavoro di introspezione e di riflessione.
La foto rappresenta un uomo, l’assenza ed il mare.
Sembra trattarsi più di un quadro – e per di più d’altri tempi – che di un’immagine.
Un uomo, vedovo, seduto su una panchina che guarda il mare.
Lo sguardo è verso l’infinito, ma il suo cuore è accanto alla sua donna deceduta, che ha portato con sé dentro una cornice.
Quest’uomo condivide l’orizzonte con quel sentimento intenso che non muore mai e che si chiama Amore.
La condivisione è il più potente amplificatore emozionale che ci sia.
Condividere le proprie emozioni, significa sentirle in stereofonia, positive o negative che siano.
Raccontare a qualcuno quanto siamo innamorati è il modo migliore per sentirci ancora più innamorati.
Raccontare a qualcuno quando siamo tristi e infelici, è il modo migliore per sentire la tristezza e l’infelicità in maniera ancora più intesa e struggente.
L’immagine di quest’uomo fronte mare rappresenta l’amore che tutti noi vorremmo vivere, l’uomo che desidereremmo avere accanto, almeno una volta nella vita.
Un padre, un fratello, un Amore.
Rappresenta la mancanza.
La nostalgia.
Lo strazio di chi non si rassegna.
L’assenza e l’essenza di uno sguardo condiviso sul mare, probabilmente il loro mare.
Mio padre che non c’è più, amava il mare ed era un navigatore, così, ogni mio giorno al mare, è un giorno in sua compagnia.
Seguimi su Facebook (clicca qui) e su Instagram (clicca qui) e guarda le mie foto.