Senza tetto non significa senza cuore.
E il suo gatto era esattamente come lui.
Si erano scelti, senza regole e senza guinzagli, senza patti e senza contratti.
Senza nessuna fede al dito.
Nonostante tutto, si addormentavano insieme e si svegliavano insieme al mattino seguente. Ogni giorno delle loro vite.
Per scelta e per nessun altro motivo occulto o concreto, che non fosse l’amore.
Giravano il mondo di giorno, e si facevano compagnia di notte.
Aldo, così era stato ribattezzato il pittore francese, aveva scelto la mia Sicilia per il clima mite, e sempre nella mia Sicilia ha smesso di vivere. Misteriosamente.
Forse a causa di una ferita alla testa.
Non si drogava, non beveva, amava la nostra aria tiepida e la gente del sud.
Dopo la sua morte, il suo gatto è rimasto a vegliarlo, immobile, senza motivo alcuno; quando sono arrivate le forze dell’ordine è stato tolto da lì ed è stato affidato a una donna che ne avrà cura.
Quando mi ritrovo a leggere queste storie mi emoziono ogni volta e mi identifico nel quattro zampe di turno.
Silente, che si esprime con il linguaggio muto ma concreto dell’amore, sofferente e dignitoso.
Lui non piange, non strepita e non si strappa i capelli, non attira l’attenzione su di sé, non riceverà una pensione del caro estinto.
Veglia il suo padrone che ha smesso di respirare e che non può più occuparsi di lui, rimane lì, al suo fianco.
Sempre. Anche dopo la morte, come quando si ama davvero.
È proprio vero: gli animali non mentono sull’amore.

Fonte: Corriere della sera

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