Ho immaginato di prestare la mia penna a Ida, nome di fantasia, mia paziente, che congeda dentro di sé il suo ex amore con una lettera densa di struggimento e verità (sugli ex ho scritto questo libro: “Ex/forse ex. Gli amori affamati”).
Caro ex,
non sono più arrabbiata con te per quello che mi hai fatto. Per come pensavi di trasformarmi. Non sei riuscito a farmi diventare cattiva, avara di cuore come te, ossessiva, dispettosa, sospettosa, irriconoscente.
Ti auguro le cose e le persone migliori, anche migliori di te. Di essere felice, sereno, appagato e di desiderare di avermi al tuo fianco.
Ti auguro rimpianti e rimorsi, di quelli che straziano le viscere. Di avere per te le cose più belle, tutte quelle che ha sempre desiderato il tuo cuore, e di non sentirti mai al posto giusto.
Ti auguro di avere talmente tanti di quei torcicolli emotivi da rimanere con il collo storto, girato verso il passato. Quel passato che duole ancora e che stenta a diventare passato.
Ti auguro, caro ex, di sentirti sempre in bilico, mai appagato, confuso. Di pensare di avere fatto la scelta giusta e di ripensare subito dopo al suo opposto e considerarla sbagliata. Ti auguro mancanze, abbondanti dosi di nostalgia, un buco in pancia e uno nel cuore.
Ti auguro tanti progetti avverati ma l’impossibilità di sentirne il sapore perché hai la netta sensazione di sentirti a metà.
Ti auguro tante donne: belle, intelligenti, sensibili, che non sono io. Quelle donne che ti faranno sentire ancora di più la mia mancanza e la nostalgia di noi. Ti auguro labbra desideranti, baci profondi, mani che accarezzano che non sono le mie.
Voglio che tu senta la mia mancanza quando stai bene, quando tutto intorno a te risplende e ti avvolge. Quando c’è il sole e non la pioggia. Quando sei in vacanza e non al lavoro.
Ti auguro di stare male quando stai bene. Di guardare il mare, il sole, il cielo e di avere voglia di condividerlo soltanto con me.
Io sono libera e altrove, e in fondo lo devo a te. Alla tua crudeltà e indecisione, alle tue mancanze e cieli senza stelle, alle tue tante parole e pochi gesti.
Devo dire grazie a me, invece, per la mia caparbietà e abilità, che nemmeno pensavo di avere.
Dico grazie alla tua altezzosità e aggressività che mi hanno dato il coraggio di essere libera.
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