“Prendi una donna (o un uomo) trattala male. Lascia che ti aspetti per ore.
Non farti vivo e quando la chiami
Fallo come fosse un favore”.
Con queste parole Marco Ferradini ha fatto sognare milioni di generazioni – e forse lo fa ancora -,considerando il bisogno estremo che tutti noi abbiamo di pozioni magiche, di segni e di sogni, di linee guida amorose.
La parola amore, oggi, si coniuga poco e male con la parola tempo, preferisce la dicitura: a tempo, a termine.
Avere cura di un amore è un gesto sovversivo, lento e continuo; e come tutti i rituali che vengono tramandati di generazione in generazione, ha bisogno di tanti ingredienti: una dose massiccia di costanza, l’impegno da cospargere su ogni attività, dosi costanti di generosità e attenzione al mondo dell’altro, una spruzzata di creatività per evitare il grigiore da noia, e per concludere, l’immancabile audacia, spezia che esalta ogni sapore.
Il tempo di un amore, talvolta, è a termine.
Gli amori nascono, si accendono, si infiammano e muoiono con la stessa durata dei mobili di Ikea.
Tremendamente a termine.
Occupandomi di cuori infranti, mi sono sempre chiesta se esiste davvero il teorema di un amore. La pozione magica. L’elisir di lunga vita. L’antidolorifico per il
dopo.
Una sorta di bugiardino, di manuale d’istruzioni per arginare le illusioni e le disillusioni postume.
Se esiste davvero una bussola per orientarci nel mare tempestoso degli amori che muoiono, dei calessi, degli sbagli e degli abbagli.
Le strategie e le recite a copione rappresentano i vicoli ciechi, le strade che non portano all’altro, ma fanno rimanere ben saldi e chiusi in se stessi.
Fidarsi e affidarsi, significa rendere l’altro il destinatario di un privilegio, di un dono, di una scelta; finché sarà all’altezza del dono ricevuto.
Adottare filtri di bellezza, photoshop dell’anima, mezze verità e zone d’ombra sparse qua e là (ma di questo ne parlerò prossimamente), è il modo migliore per evitare le delusioni e proteggere il cuore da possibili attacchi, ma è la strada maestra verso la tutela delle emozioni che timidamente tentano di diventare un sentimento.
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