Novembre è un mese uggioso, austero, dal fascino inconsueto.
È un mese abitato dai ricordi chi non c’è più nelle nostre vite, dalle assenze che diventano presenze.
È il mese delle foglie rosse che svolazzano sui marciapiedi, delle zucche e del cambiamento, dei primi freddi e degli abbracci che scaldano.
È un mese che non deve piacere per forza, non si chiama agosto e nemmeno dicembre, quindi, non è un mese per tutti.
E questo, ai miei occhi, lo rende ancora più affascinante.
È il mese delle castagne e del vino, del plaid sul divano, del cimitero e dei ricordi.
Quando inizia novembre mi viene in mente Sweet November, un film meraviglioso che ha deciso di rimanermi dentro e di farmi compagnia per lungo tempo.
Un manuale d’istruzioni sulla vita e sull’amore, ricco di emozioni e apprendimenti.
Un vero inno alla vita e all’amore, all’attimo fuggente, ai piedi scalzi sulla sabbia in pieno inverno.
Novembre ci sorprende in compagnia della nostra solitudine post estiva, nel tentativo di riorganizzare i tempi e gli spazi.
Ci catapulta nelle giornate che terminano prima, ci fa vestire in modo astruso, gioca con il nostro umore.
Novembre odora di muschio e di terra bagnata, di caldarroste e di intimità.
Di passato e di futuro.
Di casa e di famiglia, di solitudine e di introspezione.
Come tutti i mesi, anche lui ha la sua magia, e ci regala le sue emozioni.
La magia di un incontro, di una canzone, di un libro, di un ricordo.
Le emozioni sono briciole di sollievo per migliaia di giornate visitate dalla fatica; vanno colte, accarezzate e custodite nella dispensa dei ricordi, perché dopo ogni novembre dell’anima e del calendario, abbiamo sempre un dicembre del desiderio.
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