Le chat di gruppo di WhatsApp sembrano essere a rischio di falla e di infiltrati.
Secondo uno studio di esperti tedeschi di crittografia – ed i tedeschi di infiltrati se ne intendono ! – chi gestisce i server può inserire senza fare troppa fatica altri utenti nei gruppo.
Ma da WhatsApp rassicurano: la crepa a rischio di infiltrazioni è reale, ma nessuno può essere aggiunto segretamente.
Mi chiedo: ma cosa se ne faranno mai di un gruppo di whatsapp?
Una profanazione atipica.
Quando mi giunge l’inquietante notifica “sei stata inserita in un gruppo”,’ vengo invasa da un buco allo stomaco, e rapita dall’ansia.
Mi sento come se mi avessero condannata agli arresti domiciliari, suddita della notifica.
Inizio così a sperare di essere orfana di connessione, ed organizzo la fuga: garbata ed irreversibile.
Aspetto con garbo qualche segnale di vita degli altri abitanti del gruppo, che non tarda ad arrivare, e quando i buon giorno e le buona notte, gli aforismi – che odio -, le frasi fatte ed inutili, quelle altrui fatte proprie, trasformano le notifiche in una colonna sonora costante delle mie giornate, saluto, mi scuso e lascio il gruppo.
Considerando che i gruppi di whatsapp sono tutti gruppi ludici, più o meno lavoratovi, nostalgici, o abitati dai genitori dei compagni di classe dei nostri figli (questi sono i peggiori), mi chiedo cosa se ne farà mai l’ “utente spia” delle nostre intellettuali informazioni.
Un gruppo di amanti dal quale estrapolare confessioni peccaminose, foto hot, video amatoriali ed oggetto di ricatto, non si è mai visto, quindi, continuo a non capire lo scopo dell’intruso.
Forse soffre di uno stato cronico di masochismo, e desidera soffrire con noi.
A lungo.
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