Questa mattina, all’alba, ero sul volo per Roma, assonnata e di corsa, e alla mia sinistra si sono seduti due giovani fidanzati, tatuati e innamorati.
Lui ha allacciato la cintura di sicurezza a lei, e lei a lui. Romanticamente.
Si sono abbracciati aspettando di decollare e di attraversare il cielo roseo delle prime ore della mattina, con la speranza di vedere l’alba.
Io, dal canto mio, avrei dovuto lavorare in volo, niente di così tanto romantico.
Dopo appena qualche minuto dal decollo, con il cellulare in modalità aereo – imagino e spero -, la ragazza ha cominciato a scattare una raffica di selfie.
A sé stessa, al fidanzato, a loro due insieme: con lo sfondo dell’oblò, del logo Alitalia dietro la loro testa, con la nuvola di passaggio, con l’hostess e con il caffè.
Durante la fatica da selfie, alla ricerca dello scatto perfetto, le labbra della ragazza erano rivolte verso il display, emulando un cuore, cercando di inviare un bacio, anzi più d’uno, all’agora virtuale che da lì a breve lì avrebbe applauditi.
Non si sa poi perché e per cosa.
Nonostante le fatiche profferite, le sue labbra non erano abbastanza protruse, mente lei era abbastanza nervosa.
Si sforzava più che mai, ma nonostante ciò, le sue labbra non erano sufficientemente imbronciate, sensuali, protese verso lo schermo e i futuri telespettatori, noncurante di quelli reali e al suo fianco, in volo accanto a lei.
Ma non finisce qui.
Quando il fidanzato stremato e assonnato si è trasferito tra le braccia di Morfeo, lei ha proseguito con la sequenza fotografica.
Faceva finta di dormire anche lei e immortalava il momento del sonno “spontaneo”.
Lui dormicchiava e lei con le labbra falsamente socchiuse simulava il sonno, nel frattempo, misteriosamente proseguiva con gli scatti.
Ma non finisce qui.
Le foto prescelte sono state sapientemente modificate: qualche effetto, qualche filtro, qualche luccichio sparso e il gioco è fatto. La coppia perfetta e perfettamente online è pronta per il web.
Ma non finisce qui.
La ragazza, senza macchia e senza paura, persevera nel suo obiettivo. Pur essendo senza internet nel cellulare, prepara le foto per il lancio mediatico.
Le posta sullo stato di whatsapp, su Instagram, su Facebook, cosi, quando finalmente atterreremo e lei riconsegnerà il tre g al suo inseparabile cellulare, in men che non si dica, la pericolosissima traversata dello Stretto di Messina, non a nuoto ma in volo, sarà online ovunque.
Finalmente sono atterrata, e sono riuscita a non far parte di nessuna delle loro foto.

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