Si può viaggiare prendendo un volo, un treno, una barca. Si può viaggiare da fermi: con la fantasia, con il cuore e con i sensi. Con tanti bagagli o con uno solo, la mia opzione preferita. Con la memoria cavalcando i ricordi, e con il cuore abitandolo.
Si può volare in alto trasferendosi
dentro una email, una chat o una lettera. E schiantarsi al suolo senza avere preso nessun volo. Si può guadare un fiume di emozioni senza abbracciare realmente nessuno. Si può imboccare la direzione mondo dell’altro senza l’abolizione della distanza sociale, e stare accanto a qualcuno senza emozionarsi.
Si può viaggiare e amare anche in quarantena, anche da casa, anche da fermi. Insomma, si può essere in cammino da fermi, e fermi nonostante il cammino.
In quarantena, in una condizione di carestia sensoriale e di porte sprangate, l’emozione può intrufolarsi dentro un cellulare e percorrere il cavo invisibile di un telefono. Può nutrire cuore e umore, anche senza corpo. In attesa del corpo che verrà. La comunicazione oscilla tra il web e l’altro, si fa miscela di desideri e bisogni, di speranze e assaggi di realtà.
L’arte di rimanere in casa e del compromesso diventa compromettente, accende i sensi e regala speranza. Prepara il terreno per il dopo. Per il ritorno al futuro.
Nello spazio di una telefonata può esserci un’emozione e un acquazzone, uno scambio e uno slancio, finanche un sospiro.
Coabitano forzatamente nelle nostre vene abbondanti dosi di solitudine, di mancanza di vita esterna e di abbondanza di quella interna. Questo cocktail di pieno e vuoto facilita gli incontri. Virtuali, ma pur sempre incontri.
Chiama oggi, chiama domani, c’è una buona possibilità che due anime affini si riconoscano e si innamorino. Esattamente come al bar, ma senza pubblico e senza palcoscenico. Nell’intimità delle loro parole, nella riservatezza del loro mondo interno, al buio che diventa luce. L’emozione corre lungo il filo del telefono e raggiunge il destinatario con tutto il carico di aspettative e desideri. La voce si insinua dappertutto e percorre sentieri inesplorati o semplicemente impolverati.
Al tempo del coronavirus nascono legami che vanno al di là del contatto fisico, della vicinanza, dell’incontro. Percorrono strade invisibili chiamate desiderio, ascolto, comprensione, empatia, simpatia, appartenenza.
E’ raro vivere questi incontri, ed è frequente confondere calessi per amori, ma quando arrivano è bene accoglierli a cuore spalancato.
È facile conquistare un corpo, in discoteca o al ristorante, ma non è altrettanto facile conquistare una mente e un cuore. In totale assenza di corpo, soprattutto.
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1 Commento. Nuovo commento
Il problema è che salire sul calesse significa pure fuggire dalle responsabilità e dallo stress di coppia che fa parte della conoscenza. Non esiste una conoscenza senza incontro di sguardi, atteggiamenti e sapori. Le conoscenze virtuali sono tutte meravigliose perché sono conoscenze impregnate delle idee riguardanti le nostre esigenze in questo preciso momento. Nelle conoscenze virtuali noi modelliamo l’empatia e l’attrazione, ma scappiamo dalle nostre responsabilità che, in realtà, ci attaccano di più alla famiglia. Mi spiego meglio : Ogni casa si sporca, e se vogliamo respirare dobbiamo pulire. C’è chi pulisce quotidianamente e c’è chi fa le pulizie ogni settimana. Io posso pure cambiare casa ogni volta che si sporca, comprarla, affittarla, ma, prima o poi dovrò sempre ripulirla…ma con una differenza,…nella mia casa troverò la sicurezza del sapore che ho miscelato, sentirò sempre, paradossalmente, la tranquillità di ritrovare il mio stress familiare verso il quale sono dipendente, l’odore di casa, nelle altre case, non troverò mai alcuna responsabilità e alcun sapore che mi accolga. Sempre sapore di pulito che non è mai la realtà. Come i miei colleghi uomini che rompono le palle alla moglie per avere la camicia stirata, perfetta, e mostrarsi impeccabili ai loro interlocutori. Si, sembrano eleganti pure intellettualmente con la camicia, hanno le loro relazioni sessuali a lavoro e poi tornano a casa sorridendo e con la famiglia perfetta. Le donne, spesso, urlano le trasgressioni ugualmente, ma lo fanno con toni più bassi. Le conoscenze virtuali sono sempre conoscenze di chi non riesce a confrontarsi, di chi si nasconde, ma ammettendo la conoscenza vada a buon fine, prima o poi si dovrà fare il conto con lo sguardo, i sapori e gli atteggiamenti…verso i quali non si fa la minima esperienza. La nuova generazione non ha enzimi capaci di gestire lo stress.