Stabilire cosa è freddo e cosa non lo è.
Tenere il cuore al caldo e alla luce, anche se c’è buio.
Coprirsi il collo con una sciarpa che porti ancora un profumo e un ricordo.
Non cercare il caldo fuori con termosifoni e stufe ma dentro.
Coccolarsi, farlo spesso e farlo tanto.
Ascoltarsi. Volersi bene.
Realizzare un sogno, accarezzarlo, disegnarlo in cielo e in terra. Concretizzarlo.
Usare le mani, sempre. Accarezzare, cucinare, spolverare, scrivere.
Fare il pane, la pizza, le zuppe che odorano d’infanzia e di riparazione.
Spazzolare i propri animali, curarli, amarli, farsi amare.
Prendere una decisione: quella decisione, quella scomoda e ruvida.
Digerirla. Pensare al nuovo.
Ballare sotto la pioggia, non scappare, restare.
Raccogliere le foglie secche e metterle dentro a un libro.
Leggere, leggere, leggere.
Scrivere, scrivere, scrivere.
Sognare, almeno tre volte al giorno.
Trovare un luogo dell’altrove: arredarlo, abitarlo quando fa male il cuore. Rintanarsi, ripararsi, rifugiarsi.
Stare in compagnia di sé stessi.
Non scappare.
Sospendere il tempo, rallentarlo, assaporarlo, respirarlo, intrecciarlo ai raggi del sole.
Evitare il caos, la confusione, i cicalecci, le notifiche, le banalità.
Proteggersi.
Circondarsi soltanto da persone luminose e generose, risolte e volenterose.
Non avere paura della solitudine, la confusione porta il vuoto, le scelte la compagnia.
Dire no, tanti no.
Fare giardinaggio, va bene anche un vaso di pomodori.
Separare con la cesoia il pubblico dal privato. Al secondo mettergli addosso il mantello dell’invisibilità e proteggerlo con tutte le forze che abbiamo in corpo.
Odorare l’aria. Fermarsi.
Piangere almeno ogni dieci giorni: di felicità, tristezza, emozione. Per fare un tuffo dentro di sé.
Ridere, ma non solo con la bocca, non serve.
Scrivere una lettera, non una e-mail.
Tenere un diario, impreziosirlo di emozioni e sogni, di ricordi e ritardi.
Non avere fretta.
Rallentare.
Camminare in silenzio, senza podcast nelle orecchie.
Aiutare un passante o una signora anziana a portare la spesa.
Ascoltare, con le orecchie e con il cuore.
Stare in silenzio.
Inventare storie, scriverne, ascoltarne.
Ringraziare tutto e tutti, anche il sole e un nuovo giorno.
Andare a salutare il mare, chiedergli come sta.
Non lagnare, colpevolizzare, manipolare, estorcere, nemmeno con il sorriso.
Baciare, farlo spesso e farlo tanto (ma solo se si ama, altrimenti non funziona).
Amare ed essere ricambiati.
Aspettare che l’infuso sia pronto, sorseggiarlo in religioso silenzio e pensare, odorare, sentire, rallentare.
Mangiare del cioccolato.
Sbocconcellare una mela.
Andare in bicicletta.
Riordinare casa. Pulire. Rassettare.
Lavorare con le mani: riordinano il cuore.
Mangiare bene: nutrirsi di sogni e di pane, di meraviglie e cioccolato, di magia e torpore, con qualche goccia di stupore.
Dimenticare, andare avanti e non indietro.
Evitare i forum, gli aforismi, le scemenze che inquinano la mente e il cuore.
Perdonare.
Curare e curarsi.
Volersi bene, molto bene.
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