Patti chiari e amicizia lunga. Quando si entra dentro un social l’onestà è indispensabile. Così, superato il primo imbarazzo e la prima ambivalenza, l’esploratore (o esploratrice) solitario decide di confessarsi.
Compila scrupolosamente la scheda che dovrebbe rappresentarlo: fumatore, non fumatore, desidera figli, non ne vuole e mai ne vorrà, ama gli animali, è vegetariano, vegano, rigorosamente e irreversibile onnivoro. Per proseguire poi con i dati che riguardano la propria fisicità: altezza, peso e colore degli occhi e dei capelli, e concludere in bellezza con quell’ambito più intimo e riservato che sembra essere indispensabile per un abbordaggio senza sorpresa: il racconto della propria sessualità. Chi si dichiara eterosessuale, omosessuale, bisessuale, chi è ama il sapiosexual, chi è incline alla trasgressione è al bondage, e chi sceglie la datata fedeltà.
Ma nonostante ciò la chat non sempre e non per tutti diventa incontro.
Una domanda che mi sono spesso fatta quando ascolto i miei pazienti disperati che non riescono a trovare la donna o l’uomo della loro vita, ma si accontenterebbero anche dell’uomo o della donna di una sera, è la seguente: ma se le chat servono per incontrare altre persone, per sedurre e per accedere a una sessualità senza troppi fronzoli e orpelli relazionali, di facile reperibilità, perché non diventano incontri?
Ho cercato di capire e di carpire informazioni varie ed eventuali, e sono arrivata a queste conclusioni:
1 – non tutti cercano un conpagno di vita.
2 – c’è chi ama rimanere nelle varie chat, abitarle a lungo; luogo dove si sentono al sicuro, protetti proprio da quello che pensavano di desiderare: un incontro.
3 – c’è chi utilizza i social come una vera agorà virtuale per scintillare e sedurre e niente più. Per lo più o narcisisti, gli anaffettivi e i paurosi.
4 – c’è chi a furia di stare dentro una chat non osa più pensare di sedurre con il corpo che viene considerato più da intralcio che sede di piacere.
5 – chi soffre di disfunzione sessuali e utilizza lo schermo di un computer o di un cellulare come barriera difensiva anti-intimità.
Alcune chat si fanno grimaldello emotivo, oltrepassano il cellulare e si fanno incontro. Altre rimangono tristemente dentro un’app e implodono senza possibilità di conoscere la luce.
Quindi, ricapitolando, chat si ma tanto quanto basta per poter amare davvero e altrove.
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