Racconto di una muta psichica che una delle mie pazienti scrive per sé stessa durante una fase di tortuosi bilanci.
Inizia così, pian piano. In sordina.
All’inizio non lo capisci. Stai male. Sei insofferente. Provi disagio, fastidio, talvolta rabbia. Appare qualche sintomo sparso, ma tu lo sottovaluti perché pensi che non stia parlando con te e di te.
Succede che apri l’armadio per rassettarlo e non ti piace più niente di quello che contiene. Quella giacca così costosa che ti aveva regalato un’aura così tanto importante non ti appartiene più, non ti rappresenta più, non ti racconta più.
Guardi quelle scarpe, con quei tacchi vertiginosi, che avevi comprato online sfidando le truffe e ti accorgi che non ti piacciono più.
Qualcosa si è rotto, non capisci bene cosa e nemmeno dove.
Sai che si tratta di qualcosa in fondo al cuore, in profondità, in un luogo invisibile ma tangibile. Lo guardi, lo cerchi per ripararlo, ma non lo trovi.
Continui a rassettare, l’armadio e i pensieri, la scarpiera e le emozioni, e comprendi che quella frattura è diventata sempre più importante, ricorda un cratere che tutto inghiotte.
Cerchi. Pensi. Ripensi. Fai mente locale nel tentativo di trovare il punto di frattura per cercare di imbastire qualche punto di sutura, ma non trovi niente. Eppure qualcosa si è rotto e tu sei diversa dalla te di prima.
Hai fatto sempre così tanto affinché tutto rimanesse immobile, identico a sé stesso, e adesso le certezze di prima non ti emozionano più, ti sembrano sbiadite e forse non sono più certezze ma zavorre.
Devi decidere se aggiustare tutto o assecondare la rottura, ma non è facile. Sei divisa in due, in tre, in dieci piccole parti petulanti di te stessa.
Le tue parti nuove non stanno zitte: parlano, parlano, parlano.
La pelle nuova avanza, ti senti come venuta fuori dal bozzolo o dal letargo: stai facendo la muta. Cambi pelle.
Ma è mai possibile che la te di prima non ti piaccia più? Hai investito e faticato così tanto. Eppure non sei più tu.
Non ti preoccupare, hai fatto la muta. la muta psichica, quella che si fa per sopravvivere e per fare ancora battere il cuore. Vedrai, la pelle nuova sarà bellissima, lucida, morbida, avvolgente e ti regalerà una sensazione di ritrovato benessere. Forse mai provato prima.
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Il cambiamento a volte spaventa, ma può riservare anche cose che non piacciono.