Buongiorno dottoressa,
sono una donna di quarant’anni con un figlio, economicamente indipendente e con un compagno di trent’anni più grande di me, molto benestante che mi permette uno stile di vita agiato più di quello che potrei permettermi da sola (con cui sto da otto anni, e per cui ho perso la testa ai tempi. Premessa economica doverosa per il prosieguo della questione). Incontro pochi mesi fa un uomo che risveglia il mio lato più autentico e giocoso, caratterialmente simile a me, ma con uno stile di vita molto diverso. Ex moglie e figli a carico a fine mese gli lasciano pochissime disponibilità economiche. Io appassionata di ristoranti e vino, per lui basta mangiare. Io curata nell’aspetto, per lui felpa e pantaloni over. Io abituata a vacanze a cinque stelle, lui in casa di parenti.
Può sopravvivere due cuori e una capanna o è un’utopia?
Gentile Signora,
non sono certa di avere capito la domanda. Lei mi chiede se un nuovo amore economicamente modesto può sopravvivere alla noia e alle pizze mangiate in casa, senza calici e bollicine?
Non mi chiede, invece, come chiudere una relazione longeva che, forse, ha coinvolto anche suo figlio. Non mi chiede come sanare le crepe, che forse hanno causato il processo separativo.
Non mi chiede come mai è stata rapita da un giovane uomo altro. E non mi chiede come mai il suo lato autentico e giocoso era silente dentro la prima relazione ed è stato slatentizzato dalla seconda.
Non so darle una risposta compiuta perché non è mia abitudine erogate consigli, ma è compito di un clinico andare oltre il sintomo, oltre la domanda, oltre le paure.
A volte fermarsi all’agiatezza economica e basta fa trasparire la paura di amare davvero.
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