Ciao papà,
passano gli anni e mi sembra ieri che sei andato via. Anzi a volte penso che tu non ti sia mai ammalato e non sia mai andato via. Se mi fermo un attimo ripiombo al giorno esatto della tua malattia, all’istante in cui ce l’hanno comunicato, all’istante esatto in cui ho capito che non c’era più niente da fare mentre speravo che ci sarebbe stato ancora tanto da fare. Sono passati gli anni, ho scritto un libro, ho raccontato al mondo cosa abbiamo passato e il mondo ha raccontato a me il suo dolore. Ho fatto pace con il dolore, con la perdita, l’ho attraversata, scritta, resa conforto.
Ci sono dei momenti in cui la penna parafulmini non basta, e la mancanza torna a trovarmi.
Quando il cielo è grigio, quando piove, quando mia figlia è lontana ma vicina di cuore, quando rallento un attimo e mi sintonizzo con il dolore, ecco in quei momenti mi rendo conto che il dolore è ancora lì in tutta la sua immensità.
E forse se non ci fosse più mi mancherebbe tantissimo.
Lo abbraccio, lo accarezzo e lo lascio riposare in pace perché se lo guardo troppo a lungo ho paura di squadernarmi di nuovo.
Avrei voglia di raccontarti mille cose, di sentirmi ancora figlia e non solo madre. Avrei voglia di raccontarti di Lucrezia a Milano, della sua casa, della sua amica del cuore, delle sue nuove meravigliose conquiste, del suo secondo anno di università.
Avrei voglia di raccontarti delle cose che scrivo, dei lavori fatti in casa, dei miei cani, nel mio cuore, finanche del rosmarino piantato in giardino che ha ripreso a germogliare.
Così mi ritrovo a camminare in campagna, luogo che amo, con il mio, nostro, caffè d’orzo che odora di prato appena tagliato, con i grilli che con il loro cicaleccio mi fanno compagnia, con le sere che si illuminano di lucciole e di luna, e ti penso.
E così mentre ti penso, scrivo a te per parlare con me.
Mi manchi tanto, papà.

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2 Commenti. Nuovo commento

  • Incredibilmente simile, nel più profondo!
    Ma quanto ci condiziona il rapporto con il padre che abbiamo avuto (o che non abbiamo avuto) nei rapporti e nella sessualità?
    Quanto per una figlia è importante il rapporto con il padre per il suo equilibrio di donna/persona?
    Conosco la mia risposta empirica.
    Grazie per questo post…come sempre nebulizzante!
    Con stima,
    Isab.

    Rispondi
    • Valeria Randone
      24 Settembre 2021 22:32

      Buonasera Isabella e grazie per il suo intervento.
      La mia risposta è “tantissimo!”
      Il tema del padre e la sua importanza nella vita dei figli e della famiglia è un tema che mi sta molto a cuore e che ho molto trattato.
      Le allego un link che me contiene tanti altri.

      https://www.valeriarandone.it/?s=Padre+

      Un caro saluto

      Rispondi

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