E chi lo avrebbe mai immaginato di desiderare di andare in bianco?
Il bianco è il colore della luce, della speranza, delle cose buone e pulite. È il colore del candore, e nel nostro immaginario, forse, dell’eden.
Dopo tanti DPCM e tante zone dal colore cangiante ( e pensare che il rosso era il mio colore preferito), adesso ci accingiamo con speranza e fantasia alla famigerata zona bianca.
A quanto pare, se tutti ci comportiamo bene, stiamo a debita distanza gli uni dagli altri, ci laviamo le mani, indossiamo le mascherine, non ci baciamo, non ci tocchiamo, stiamo chiusi in casa, non facciamo sport, non incontriamo sconosciuti, ci mascheriamo con i congiunti, ci facciamo il vaccino (quando sarà il nostro turno), probabilmente, diventeremo bianchi.
Evviva, bianchi.
A questo punto mi chiedo se è veramente così improbabile, se non impossibile, fare coesistere la strada della scienza con la strada dell’economia, e aggiungo io, della salute psichica.
Di salute psichica, purtroppo, non ne parla nessuno e non se ne occupa nessuno. Quel luogo oscuro e misterioso di cui tutti siamo provvisti o sprovvisti, come in questo caso, che ci aiuta a prevenire le malattie, le ricadute, i contagi. È quel luogo oscuro così poco esplorato di cui dobbiamo occuparci obbligatoriamente e che, paradossalmente, ci evita anche di farci imbavagliare da questo maledettissimo Covid.
La salute psichica, di cui nessuno si occupa, e di cui dovremmo occuparci, spiegherebbe il perché alcune persone pur essendo state esposte al virus non si sono contagiate ed altre, avendolo solo odorato da lontano, per sbaglio e per poco, si sono contagiate; ed altre ancora pur essendo giovani e in salute, immuni da altre patologie, sono decedute.
Sempre la salute psichica spiega perché alcuni anziani centenari, immagino con patologie età-correlate, si sono contagiate e sono pure guarite.
Ma nonostante ciò, della salute psichica non ne parla nessuno. Derubricare dalla salute psichica per un tempo così prolungato l’intimità, il bacio, abbraccio, la possibilità di fare sport all’aria aperta e di mantenersi in forma, lasciano spazio al cibo che consola, allo shopping (compulsivo) online, alla solitudine e alla deprivazione sensoriale, significa far diventare chimerico il benessere psicofisico.
Ci sarà un momento in cui smetteremo di avere paura e ricominceremo a vivere.
Questo momento si chiama vaccino, e noi facciamo il tifo per lui e per noi con lui, sperando che ci trovi ancora psichicamente sani.
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2 Commenti. Nuovo commento
Deprivazione sensoriale, Lei ha detto benissimo Dottoressa, e la stanno subendo i bambini nel momento di massimo apprendimento….o almeno così dovrebbe essere.
Determinare tappe se vengono a mancare si perdono, e tra una decina di anni si inizieranno a contare le problematiche della nuova generazione con disturbi psichiatrici.
La Psiche è il mirino degli organi bersaglio.
Buongiorno e bentornato.
Che dirle? Speriamo di diventare “bianchi” presto e in tanti.
Un caro saluto