Agosto è un mese di aspettative e delusioni, di stanchezza e riparazione. Di speranza e disillusione postuma. E di tossicosi.
Ci sono quelle alimentari date da pasticci estivi, da eccessi, da un overdose di cene tra amici, da clima tropicale e avverso. Ci sono le tossicosi gravidiche, delle donne in dolce attesa. Ci sono le tossicosi emotive, quelle apparentemente sine causa.
La tossicosi emotiva è data da un guazzabuglio letale di emozioni contrastanti, e non è diagnosticabile ad occhio nudo. Viene confusa per tossicosi alimentare, per stanchezza, per stress; in realtà deriva da una buona dose di infelicità.
Agosto, mese gaudente per eccellenza, ci raggiunge dopo le fatiche dei mesi precedenti, e nonostante il caos invivibile di cui è portatore sano, viene iper investito di poteri salvifici. L’attesa di agosto è senza dubbio più bella ed emozionante del mese stesso, che solitamente delude e stanca.
Tutto rallenta ad agosto, sino a fermarsi del tutto. Le temperature sono afose e bollenti, soprattutto al sud. La luce diventa abbagliante, talvolta stride con i colori del cuore.
Agosto è il mese delle promesse non mantenute, dei lunghi digiuni emotivi, delle separazioni e delle ricongiunzioni. È il mese delle scuole chiuse, delle vacanze di tutti nel vano tentativo di far funzionare tutto e di mettere d’accordo tutti.
Il corpo che solitamente non tace mai, ad agosto grida più forte che può con i mezzi che ha: i sintomi.
Durante il mese più lento e immobile, caldo e gelido che ci sia, la rabbia silenziata da gennaio a luglio esplode in tutto il suo splendore.
Le parole mai dette vengono brandite come se fossero armi. La stanchezza si impossessa del corpo e del cuore.
La resilienza e la resistenza vengono meno, ed ecco che appare la tossicosi emotiva.
Quel disagio psico-somatico vacanziero apparentemente sine causa che attinge la sua forza dal passato rimosso o irrisolto di chi ne soffre mentre si nutre delle poche forze residue.
L’unico antidoto alla tossicosi emotiva di agosto, ma non solo di agosto, è la felicità.
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