I protagonisti di questa storia sono quattro: le canoiste, i canoisti, gli alloggi, e la disuguaglianza di trattamento. La squadra di canottaggio dell’Università di Cambridge è così composta: ragazze e ragazzi, vogatori ed universitari, un connubio vincente. Le ragazze sono tutte universitarie, volenterose, giovani, sportive e vincenti. I ragazzi sono tutti universitari, volenterosi, giovani, sportivi e vincenti. Ad entrambi è stato chiesto di partecipare alla regata internazionale di Sveti Duje, che si è svolta a Spalato, in Croazia.
Alle ragazze viene proposto di dormire in un B&B di poco conto fuori porta, senza troppi confort, senza troppo lusso, per arginare i costi, come se la loro trasferta non avesse valore. Ai ragazzi, invece, è stato offerto di dormire in un villaggio turistico cinque stelle con campo da tennis e spiaggia privata.
Da donna-clinico nonché amante dei viaggi e dei trattamenti paritari, mi chiedo: cosa avranno in meno queste giovani campionesse, oltre l’identità di genere, per doversi accontentare di qualche modesto alloggio?
Ed i nostri giovani, aitanti e muscolosi atleti maschi, cosa avranno in più per dimorare in hotel confortevoli?
Un viaggio, è un viaggio, anche se breve, e la cornice ambientale incastona i ricordi e conferisce un degno valore agli attori protagonisti.
Per concludere, le ragazze oltraggiate dalla divergenza di trattamento, hanno rinunciato alla trasferta.
La regata si è svolta senza di loro, e la vittoria è stata consegnata alle rivali di Oxford. Chi troppo vuole nulla stringe, direi che ben gli stia: hanno si risparmiato, ma hanno perso la regata e quel briciolo di dignità residua.
Fonte: tg24 Sky
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