Atterro e lei, arida e assolata, non sembra molto ospitale. Del resto è un’isola, come la mia Sicilia, e in fondo appartiene agli isolani. Noi siamo ospiti e siamo di passaggio. Possiamo onorarla ma non viverla.
Gli scintillii sono a Porto Cervo e dintorni: ristoranti lussuosi, movida, barche da capogiro, vip e musica assordante.
E io, come sempre, sono attratta da quello che non si vede, che non luccica, che ha tanto da dire anche in silenzio. Tra un panfilo lussureggiante e cespugli selvaggi di rosmarino, ginepro e pietre gialle preferisco i secondi.
Sarà la mia anima contadina e rurale che mi fa battere il cuore, ma non posso fare a meno di fotografare pietre, erbe e palizzate. Mia figlia mi scruta con un misto di orrore, sospetto e chiara non approvazione. Pazienza.
Il mare in Sardegna ha un colore unico, posso dire con certezza che è il mare più bello del mondo.
Si fonde con il cielo sino a smarrirne i confini. Le cale sono degli specchi d’acqua dalla bellezza mozzafiato.
Queste piscine naturali vengono incorniciate da piante selvagge che ne esaltano la loro bellezza e il loro colore.
Il mare ha un colore ondivago e mutante, sembra avere un umore tutto suo e lo mostra, insieme alle sue fluttuazioni, durante la giornata a ritmo dei suoi venti.
Quando c’è il Grecale, il vento più pericoloso che ci sia, per bagnanti e imbarcazioni, bisogna essere prudenti e non andare in mare, dicono i pescatori.
Con gli altri venti, invece, si può negoziare, mercanteggiare, assecondandoli sempre con grande rispetto. Puoi vedere un isolotto dell’arcipelago della Maddalena o un altro senza problemi, ma lo decide lui, il vento del giorno e tu puoi solo cambiare rotta in funzione delle sue tacite indicazioni.
Il Grecale però non è soltanto un vento disturbante è anche uno scultore. Negli anni ha scolpito sassi e pareti rocciose, ha addirittura raffigurato un orso che capitana la sua baia, per l’appunto la Baia dell’Orso. Un gigante millenario che veglia sulle acque cristalline che lambiscono la sua baia, se approdi del mare ne rimani totalmente ammaliato.
Solo per questo riesco a perdonare il Grecale di questi giorni.
Proseguo incantata e vengo rapita dalla dimensione rurale e pastorale dell’isola.
In questo momento della mia vita in cui sto ultimando la mia fattoria scorgo idee, soluzioni, magie realizzate da mani operose e sapienti da poter realizzare anche da me. Tutta l’isola è disseminata di stupende palizzate e piante resistenti al sole e al caldo. Ibiscus rossi e Bouganville fuxia che colorano il cielo e si inerpicano in luoghi impensabili, arredandoli.
La vegetazione è rurale, come piace a me, senza la mano dell’uomo.
Il rosmarino che cammina in orizzontale – a lui non interessa andare verso il cielo, lui ama la terra – si estende a macchia di leopardo e abbraccia i fichi d’India immensi e possenti che sfidano le rocce.
Pietre bianche e color sabbia che contengono sentieri impervi, strade rigorosamente al buio, illuminate soltanto dalle stelle.
Il cibo, la mia passione, ti fa sentire subito a casa.
Sapori intensi e veri. Il formaggio ti narra dei pastori e dei loro greggi. Delle loro tradizioni secolari e dei loro riti. Il tutto al primo morso.
Poi, pian piano, il sapore deciso si inerpica dalle narici e arriva al cuore e lì rimane per sempre.
Il loro pane, il Carasau, non teme il tempo che passa. Non va a male. Non diventa raffermo, non ammuffisce.
Puoi mangiarlo con i cibi salati e dolci, con le marmellate o il miele.
Un altro piatto tipico è il maialino, ma io lo preferisco vivo, quindi non so dirvi granché.
Durante questa vacanza isolana mi sono presa cura di me, sono tornata ad ascoltarmi. Ho dormito, mangiato, ho visto posti nuovi che fanno bene al cuore e al corpo, ho respirato a pieni polmoni la mia famiglia finalmente riunita e adesso torno a prendermi cura degli altri e dei miei animali che mi sono mancati tanto.
Viviamo in un mondo che va di corsa e che ci vuole performanti, stressati, magri, belli, iperattivi. Dove la lentezza e la profondità viene spesso bandita. Dove l’attenzione segue il tempo dei video di Tiktok, e un discorso lungo, lento e sfaccettato non puoi farlo, se non a pagamento dal tuo psicologo di fiducia.
Un mondo che ci fa toltalmente dimenticare che abbiamo bisogno di rallentare e goderci il panorama: esterno e interno.
Ho ancora qualche giorno di dolce far nulla ma mi prometto di mantenere una piccola vacanza anche di cinque minuti al giorno per sempre.
Perché non posso più stravolgermi di stanchezza come ho fatto gli scorsi mesi.
P.S: Le foto della mia vacanza le trovate nel mio profilo Instagram.
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