Ore 8.00.
Ennesima notifica di WhatsApp: “sei stato inserito in un gruppo”.
Un altro?
Dopo il gruppo delle mamme – terrificante ed ansiogeno, ed anche io sono mamma! -, del Natale, delle rimpatriate, va bene, vediamo un po’ di cosa si tratta e, soprattutto, come sopravvivere.
Il gruppo del liceo, il tuo liceo!
Fai un tuffo nel passato.
Sembra ieri che, come tua figlia, anche tu eri sui banchi di scuola, tra i tumulti dell’anima e del corpo.
Tra i primi amori, ed i primi compiti in classe della tua vita.
Insomma, eri davvero più spensierata rispetto ad oggi, ma forse oggi – da diversamente giovane – sei più risolta e te la passi davvero meglio.
Chissà?
Notifiche di buon giorno, infinite, della buona notte, pensieri solitari, comunicazioni ludiche o sportive, politiche ed i soliti flirt.
No, un altro gruppo no!
Quanta gente abita questo gruppo: simpatici, audaci, soli, solissimi, diversamente felici.
Poi ci sono ancora altri “abitanti” che, spaventati dall’assordante rumore dell’interiorità si distraggono da sé parlando di sé, e non dicendo assolutamente nulla di sé.
Rivedere la tua classe, e pensare a come eravamo, sembra un miraggio, ma ai tempi del web, forse, è davvero un oltraggio.
Ore 20.00
“Lascio il gruppo, mi dispiace davvero”.
A me il gruppo suscita più riflessioni ed inquietudine che passioni, non resisto, vado via, non mi fraintendete per favore.
Sono nuovamente una donna libera!
Chi volesse parlare con me, sa dove trovarmi.
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