Tutto è in fiamme e tutto brucia. Lo scenario ricorda l’inferno dantesco, e nessuna via di scampo sembra condurre altrove.
E mentre tutti corrono per mettersi in salvo, un cavallo va controcorrente. Sembra impazzito. Spaventato. Confuso dalle fiamme e dalla paura.
E invece scappa in direzione fuoco e speranza.
La sua famiglia, composta da una moglie senza fede al dito, e da un figlio senza il suo stesso cognome, è rimasta intrappolata non si sa bene dove.
Il cavallo avrebbe dovuto seguire l’istinto e mettersi in salvo, ma ha seguito il cuore. Ha anteposto la salvezza dei suoi cari alla sua, pur essendo un animale.
Fa lo slalom tra i posti di blocco e i cespugli resi cenere, ma non tra le sue paure.
Finalmente li trova, li vede, li raggiunge, e li abbraccia con il movimento circolare che fanno i cavalli quando vogliono comunicare con te. In silenzio, con leggiadria e destrezza di chi ha le idee chiare.
Fiero, padre, compagno di vita.
È proprio vero che quando si ama si protegge, si rischia la vita, si torna in dietro a riprendere chi si è smarrito per strada.
L’egoismo non scorre nelle vene di chi ha una famiglia, nemmeno in quelle di un cavallo.
Ed è anche vero che l’amore inizia dove finisce la paura.
Fonte: La Zampa de La Stampa