In un’epoca di immagini, del cicaleccio petulante delle chat, strattonati dalla dittatura del momento, le parole e l’attesa sembrano non avere più diritto di cittadinanza, soprattutto sotto le lenzuola.
Il tutto e subito prende il posto dell’attesa.
Il sexting del corpo a corpo, e degli occhi negli occhi.
Il Viagra del desiderio e dell’erotismo.
E il silenzio delle parole.
Le parole, invece, agiscono sotto soglia e accendono il desiderio; soprattutto femminile.
L’udito è un senso orfano di utilizzo, sottostimato e poco valorizzato.
La voce calda e suadente diventa un abbraccio, anche via cavo, incarna il prolungamento di una mano che accarezza. Si trasforma in seduzione e sedazione; in empatia e simpatia.
In erotismo e passione.
Il suono della voce, unitamente ai contenuti e all’interiorità di chi amiamo, trasforma la sessualità in un avvolgente atto amoroso, meno ginnico e più profondo.
Le parole scaldano i sensi e scaldano il corpo.
Sono quelle vibrazione che partono dalla pancia, circumnavigano la schiena, attraversano le viscere e attivano il cervello. Le parole agganciano il desiderio sessuale femminile, lo prendono per mano, e lo conducono esattamente dove voleva essere condotto.
Fare l’amore con le parole equivale al trasformare l’altro nel destinatario di un privilegio.
Seguimi su Facebook (clicca qui) e su Instagram (clicca qui) e guarda le mie foto.