Il cuore nella storia, il cuore nel post

Ci sono cuori e cuori. Cuori intenzionali e pubblici e altri intenzionali e privati: i cuori segreti. Ogni cuore parte dal mittente e arriva al destinatario per dichiarare apprezzamento, condivisione, alleanza, seduzione.
Instagram, da un po’ di tempo a questa parte, regala la possibilità di sbirciare la storia altrui, ma invece di commentarla e di aspettarsi una risposta in cambio – una di quelle risposte fatte di parole, pensieri e scambi – si può mettere semplicemente un cuore. Un cuore muto.
Il significato che si desidera attribuire al cuore e quali parole gli si mettono in bocca dipende, poi, dal legame che si ha o che si desirerebbe avere con il dispensatore di cuori.
In un’epoca di ghosting, di blocchi su Whatsapp, di like tattici, il linguaggio dei social si fa sempre più complesso e povero al tempo stesso.
Affettivamente sbrigativo. Diventiamo collezionisti di cuori muti e di banalità.
Ma quanto mi mancano le parole, le lettere amorose o amicali, gli scambi che vanno in profondità e non hanno paura di recarsi dove non si tocca. Quanto mi mancano le persone parlanti e pensanti, e le penne eleganti.
Quelle persone che diventano sacerdoti del culto delle sfumature, dei chiaroscuri, delle pennellate di emozioni intersecate alle parole e ai fatti. I leader, i buoni esempi, l’eloquio elegante, i post raffinati, il vedo non vedo, l’erotismo e il corteggiamento.
Mi mancano anche: i silenzi al posto del cicaleccio continuo, il pudore anche e soprattutto dei sentimenti, i pensieri non forzatamente esibiti, la fedeltà, la lealtà.
Mi mancano i privilegi dei legami che legano, fatti di patti e di promesse, di parole e di fatti, di silenzio e di ascolto.
Il cuore nella storia è simpaticamente sbrigativo ed è anche un modo per dire “ci sono, ti apprezzo, mi piaci”. Ma le parole cuciono gli strappi, creano dei meravigliosi ponti dove non si pensava nemmeno di poter passare, spiegano gli equivoci, raccontano e accarezzano.
Ci sono poi le mie preferite: le parole che curano e che riparano.
Quelle che si usano in amore e in terapia.

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