Nello strano cammino della vita incontriamo svariati corteggiatori.
Ci sono i corteggiatori con il permesso di soggiorno, altri ricordano i migranti, in transito stentato e difficoltoso e, infine, ci sono anche i corteggiatori abusivi.
Questi ultimi, mossi da un rapporto compulsivo con la tastiera, scrivono commenti audaci, intimi, talvolta irriverenti, corredati da cuori e baci a profusione.
Il tutto a perfetti sconosciuti.
Un cuore, nel moderno linguaggio del web, è una dichiarazione d’amore o di affetto mal celato; e anche se siamo tutti moderni e online, rimane sempre un simbolo non mistificabile con il suo trionfo di colore e intensità.
Oggi, purtroppo, abbondano i cuori di perfetti sconosciuti a perfetti sconosciuti, che da lì a breve, potrebbero diventare più o meno conosciti, o rimanere nella terra dell’anonimato.
La folta schiera dei corteggiatori abusivi cresce a dismisura, soprattutto ai tempi dei social. Sono in tanti, orgogliosi di esserlo e poco consapevoli dei loro limiti, mentre blandiscono le loro prede con parole più o meno carezzevoli e le lusingano con emoticon, mani che applaudono e bocche che inviano baci e fiori, mentre ricordano più un film horror che una dichiarazione d’amore.
Senza mai dimenticare il tu, le distanze azzerate – tanto siamo online e ci conosciamo tutti – le frasi fatte e quelle altrui fatte proprie.
Nell’epoca della rottamazione prematura dei legami d’amore da società liquida, dell’abusivismo del corteggiamento, anzi della mancanza del corteggiamento, il rispetto, i congiuntivi e la cura, a me scaldano ancora il cuore.

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