Il complottista sembrava essere una specie in estinzione, e invece a causa della pandemia e degli eventi avversi che si sono abbattuti sulla nostra vita, sta diventando un esemplare unico in fase di riproduzione endemica, come i Lemuri.
Il complottista è colui che diffida di tutto e di tutti. Che trova delle soluzioni fantasiose a tutti gli eventi della vita. Ogni spiegazione più o meno scientifica passa dal vaglio del possibile complotto, dalla negazione della realtà, dalla rilettura della realtà in funzione dei suoi mostri interni o enigmi del suo inconscio a lavoro (in psicologia si chiamano nuclei paranoidei).
Ogni evento, ogni catastrofe, ogni riparazione della catastrofe come per esempio il vaccino, viene considerata una minaccia. Un attentato. Un imbroglio e una mistificazione della realtà.
Lui, il complottista, è colui che ha la verità in tasca. È colui che sa, che vede e che prevede, che demolisce l’operato altrui senza proporre fattivamente soluzioni alternative al suo pessimismo cosmico.
Durante gli ultimi anni, nostro malgrado, ci siamo imbattuti nei no mask e nei non vax, nei no Biden, di recente acquisizione, e adesso abbiamo un uomo travestito da Asterix. Un nuovo esemplare di complottista americano che a torso nudo con il viso dipinto e con un cappello che ricorda molto uno sciamano agita le folle e turba le coscienze, per ch le coscienze le ha.
Durante questa pandemia e la sua difficilissima gestione, quello che è venuto del tutto a mancare è stata l’attenzione alla psiche delle persone. Giovani e anziane, colte e meno colte, fragili o personologicamente stabili o instabili, lasciando uno spazio aperto al bisogno di speranza e di complotto.
Quando la psiche sta male e quando nessuno si occupa del cuore e delle paure altrui, il male oscuro si impossessa di chi ha bisogno di certezze.
Speriamo in un 2021 più clemente e più accorto.
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