“E la chiamano estate questa estate senza te”, cantava Bruno Martino regalandoci un sogno.
L’estate però non è solo magia, agisce in silenzio e spesso non perdona. Stermina. Sconquassa. Squaderna. Ti inchioda al riposo e alla verità del cuore.
L’estate è il mese delle separazioni – che si organizzano in vacanza e vengono agite a settembre -, degli abbandoni dei cani e degli amori altri. Dello stress da vacanza, delle vacanze da stress e della vacanza anti-stress, dei bilanci pre e post-vacanza, delle ustioni e del gelo del cuore (il secondo è più grave del primo).
È la stagione della crema spalmata distrattamente sulla schiena da un partner che è già altrove da tempo, e delle foto fatte male, senza cura e senza amore.
Le stesse foto che poi riguardi per incastonare un ricordo e ti accorgi che ti mancano i piedi, la testa, che se c’è il panorama a fuoco manchi tu e così vita.
L’estate è la stagione delle esigenze del corpo e del cuore, spesso evase. Dei figli che scalpitano per scappare dal nido e quello che nel nido rientrano, e delle prime rappresaglie da crescita improvvisa. Di quella stanza d’albergo che diventa stabilmente tripla e della sessualità che non va in vacanza con la coppia ma della vacanza dalla sessualità.
L’estate è la stagione della faticosa mediazione tra le esigenze di un partner e le esigenze dell’altro. Del duello perenne tra mare e montagna. Tra il tuffo dove l’acqua è più blu e l’aria rarefatta da altitudine e vista mozzafiato.
L’estate è anche la stagione della pressione bassa, delle vertigini non sempre emozioni-correlate, del caos e del cicaleccio da confusione eccessiva.
Ma l’estate è, o dovrebbe essere, anche la stagione del risposo, della profondità di un tramonto e del mare cristallino. Di quella foto non fatta per non smarrire nemmeno un istante del sole che sprofonda gentilmente tra le acque del tuo mare preferito incantandoci.
Di quella cena intima e peccaminosa che vorresti non finisse mai perché ti senti capita, ascoltata e ti nutri di buon cibo e di bei discorsi.
Quella cena che non hai voglia di fotografare e di postare ma soltanto di assaporare e condividere con chi hai dinnanzi.
L’estate è anche la stagione del riposo, del digital-detox, delle ciabatte e del pareo.
In questo grande calderone che è l’estate, stagione che non perdona e che tutto amplifica, auguro a tutti noi un’estate da non dimenticare, intrisa di ascolto e rispetto dei nostri più profondi bisogni e desideri.
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