Dal dovere coniugale al diritto al piacere

Diamo un affettuoso addio alla cefalea evitante l’intimità e un caloroso benvenuto al piacere condiviso. Il vecchio e terribile concetto di dovere coniugale, figlio dei retaggi culturali e della vergogna, sì è meravigliosamente trasformato in diritto al piacere.
Il brivido del desiderio prende il posto della sessualità casalinga: noiosa e annoiata. Cambiano i ruoli, cambiano le  dinamiche e cambiano anche le priorità.
Nessun partner, oggi, si concede all’altro per assolvere al datato e inconcepibile dovere coniugale. Nasce con lentezza ma cresce in bellezza il diritto al piacere, innaffiato da abbondanti piogge di onestà emozionale e sessuale.
La finzione di orgasmi inesistenti e gli sbadigli maldestramente ingoiati lasciano il posto al coraggio.  Al coraggio di essere felici e di chiedere aiuto quando la felicità viene meno o non ha mai fatto parte di quel legame amoroso.
Le coppie di oggi sono coppie consapevoli che non si accontentano, che vogliono vivere a pieni polmoni tutti gli anni della loro vita. Che vogliono amare ed essere amati. Che vogliono desiderare e sentire il desiderio del partner sulla loro pelle: fiato nel fiato, e labbra nelle labbra.
Sono coppie che vogliono essere protagonisti del loro desiderio e che non nascondono sotto una coperta di omertosi silenzi quello che non emoziona più. Che amano esplorare nuovi percorsi erotici e che non deragliano alla prima difficoltà che incontrano.
Perché il desiderio sessuale rimane ancora e sempre l’unica sentinella di vita.

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