C’era una volta mio marito, ora ci sono le serie tv

Ho immaginato di prestare la mia penna a Chiara, nome di fantasia, in realtà mia paziente, che racconta di come suo marito sia stato rapito dalle serie tv.

C’era una volta mio marito.
Un uomo affettuoso e dolce, premuroso e sincero. Aveva l’abitudine di rincasare dal lavoro per pranzo e anche per cena. Era molto bello poter chiacchierare con lui, guardarci negli occhi, confrontarci sulle cose della giornata, sui nostri figli e sul nostro lavoro.
Ridevamo, parlavamo, a volte ci arrabbiavamo e poi facevamo pace. C’erano scambi intensi e proficui. Anche se il tempo da trascorrere insieme era molto breve, lo trascorrevamo con grande intensità, e quando ognuno dei due tornava alle rispettive vite avevamo la sensazione di avere ancora un pezzettino dell’altro addosso e dentro. Ed era una sensazione bellissima!
Un bel giorno, nelle nostre vite, si sono intrufolate le serie TV.
Quella sorta di calamità naturale, di droga televisiva, di storia su storia su storia che ti ammanetta alla puntata successiva.
Ho iniziato ad osservarlo e mi è sembrato di vedere un drogato. Ogni qualvolta rincasava dal lavoro, invece di salutarmi e baciarmi e chiedermi come stavo o se poteva aiutarmi ad apparecchiare o sparecchiare, inforcava i suoi occhiali, agguantava il telecomando del soggiorno e si posizionavano sulla sua poltrona preferita, dinanzi la TV.
Pian piano, ha iniziato a guardare tutte le serie TV possibili e immaginabili, senza discernimento alcuno. Da quelle che parlavano di finanza o di borsa sino ad arrivare alle classiche serie TV senza significato alcuno, con delle trame banali e scontate.
Lo guardo seduto con lo sguardo attonito, del tutto scollato dalla realtà circostante e se qualcuno di noi, figli adorati inclusi, prova a chiamarlo o a disturbarlo durante la visione della sua serie TV preferita, va in escandescenza. Diventava scontroso e ombroso, riluttante al dialogo, chiaramente infastidito.
Ci risponde a monosillabi, ma è chiaro che desidera tornare alla sua serie TV. Noi, la sua famiglia, siamo diventati degli intrusi, improvvisamente estranei.
Caro Sky e caro Netflix, ridatemi mio marito!

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