Ogni tanto anche il cuore si stanca. Lo fa in silenzio. Non si lamenta. Non urla. Non strepita. Modifica il suo battito. Accelera e diventa tachicardico, decelera e consegna il legittimo proprietario a una vera e propria Siberia emozionale.
Si stanca di essere maltrattato, ignorato, tacitato. Si stanca di ingoiare bocconi amari e di far finta che siano delle pietanze prelibate. Si stanca di dover supplicare per ricevere una carezza o una gentilezza (anche chiedere non fa per lui. Certe cose non si chiedono).
Così, anche il cuore si stanca.
Si stanca e va in affanno quando si trova in una situazione di denutrizione affettiva, quando si tenta di imbrogliarlo con false verità, con mezze verità, con parole vuote, con gesti aggressivi, con silenzi che puniscono, con parole che tagliano.
Anche il cuore si stanca.
Si stanca quando la persona amata è intermittente o assente. Quando lo fa vivere su una giostra volante, instabile e nevrotica.
Quando viene trascurato o tradito con un altro cuore. Quando non sente più il calore delle braccia, delle labbra, delle parole che riparano dal freddo e consegnano all’eternità.
Si stanca quando la ragione tenta di fargli gli sgambetti o di schiacciarlo al suolo delle cose concrete. Quando le lacrime non sgorgano più. Quando le parole rimangono in petto. Quando il sonno diventa incubo e insonnia.
Poi, un bel giorno, il cuore si stanca di essere stanco.
Tocca il fondo e risale la china. Passa dal buio alla luce, dalla letargia al movimento. A volte impara, altre volte no, e poi ricade nel buio e nella palude dei sentimenti.
Esiste un antidoto-segreto per evitare le ricadute, lo sostiene il Cappellaio Matto.
“Il segreto, cara Alice, è circondarti di persone che ti facciano sorridere il cuore. È allora, solo allora, che troverai il Paese delle Meraviglie.
Il Cappellaio Matto”.
Chi ha piacere di ricevere i miei scritti e video in e-mail, può iscriversi in maniera gratuita alla mia newsletter settimanale e al mio canale YouTube.