Alcuni amori nascono così, per caso. Per Saturno a favore. Per un momento di fragilità del cuore. Dopo un lutto. Per uno sguardo prolungato o impertinente, per un incontro casuale. Per trasformarci o deformarci. Per consegnarci all’altro o a noi stessi.
La freccia di Cupido trafigge il cuore, e l’amore nasce. Un amore per crescere ha bisogno di impegno e di fatica. Alcuni amori, invece, vanno avanti per inerzia. Vengono consegnati alla fretta e al caso.
Così, talvolta, muoiono senza un apparente motivo.
In realtà si tratta di amori incustoditi. Amori lasciati in balìa del tempo e degli eventi, sprovvisti di dedizione e cura.
Custodire è un termine bellissimo. Lo si usa per le cose di valore: si custodisce un bene prezioso, un gioiello di famiglia, una foto ormai ingiallita, una foglia essiccata dentro un libro, un ricordo. Un affetto, un amore.
Custodire un amore ha il sapore della cura e della protezione, dell’appartenenza ma non della sopraffazione.
Custodire dentro di sé un amore significa ricavargli uno spazio interno, guardarlo crescere, fare di tutto affinché cresca, considerarlo un regalo della vita e averne cura. Toglierlo dal sole quando fa troppo caldo, innaffiarlo in casi di siccità del cuore.
Gli amori incustoditi, in costante è preoccupante aumento, sono figli della modernità, della fretta e dell’intercambiabilità. L’uno vale l’altro, e se uno termina invece di elaborare il lutto vige la regola del chiodo scaccia chiodo.
Dare spazio e ascolto a quel solco profondo di infelicità, di solitudine o di scelte sbagliate e trasformarle in parole significa convertire un destino pericolante e straziante in opportunità.
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2 Commenti. Nuovo commento
E quando si “termina la scorta” di impegno e tutto diventa impossibile, fastidioso e inutile?
Quando le difficoltà incontrate ti tolgono anche la forza di andartene e il desiderio di cercare un altro “amore”?
Buongiorno,
le strade percorribili sono due:
una terapia di coppia, se non è troppo tardi, o una civile separazione (divorzio psichico).
Un caro saluto