Quando diventiamo genitori, si sa, veniamo colti da un attacco acuto – anzi cronico ed ingravecsente – di innamoramento discendente.
Fotografiamo di tutto: il suo primo sorriso, la sua prima pappa – rigorosamente bio – il saggio di danza che ci ha fatto piangere come una fontana, il goal che ha fatto sobbalzare dalla sedia il papà orgoglioso ed urlante, la recita scolastica che ha commosso la nonna perché pensava di vedere l’esibizione del suo piccolo Gasmann.
Ai tempi del web però, il pudore si è precocemente estinto, ed anche la monigerazione ed il senso di realtà sembrano essere gravemente malati.
Così, il genitore, soprattutto il genitore moderno – quello modello non è mai esistito per fortuna – ed online, posta compulsivamente le immagini dei propri figli, ed altrettanto istintivamente condivide.
Non curante dei rischi.
In cambio riceverà orgoglioso, commenti, like, aforismi e plausi che nutriranno il suo narcisismo ed amor proprio.
Alcuni giorni addietro una sentenza del tribunale, lapidaria e minacciosa, ha condannato una coppia di genitori a rimuovere le foto dei figli minorenni da facebook oppure avrebbero dovuto pagare settemila euro.
Minaccia a parte, forse dovremmo chiederci se, un giorno non troppo lontano, quando i nostri figli saranno grandi e perché no socialmente autorevoli, saranno felici ed orgogliosi nel vedersi online a bordo del loro tanto amato vasino di Batman?
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