“Lo sai, mettersi ad amare qualcuno, è un’impresa” scriveva Jean-Paul Sartre nel suo libro “La nausea”.
E aveva ragione.
L’amore non è facile, e amare lo è ancora di più. Non è indolore, fa male e fa bene.
Quaderna, squarcia, nutre, depaupera. Rende forti e fragili. Audaci e paurosi. Ti porta su una giostra nevrotica sulla quale ti senti vivo e hai paura di morire. Bisogna avere un’energia incredibile per amare, avere cura, impegnarsi a lungo e sempre.
Non si può essere distratti, altrove. Bisogna essere generosi, cechi, vedenti, muti, parlanti.
Bisogna imparare a dosare presenza con assenza senza averne paura. Giusta distanza con equilibrio psichico, coraggio con prudenza, paura con prodezza. L’amore è esigente, vuole presenza e pienezza. Non accetta le sue brutte copie, le distrazioni, i tradimenti, gli amori in multiproprietà.
Quando si ama o si inizia a farlo c’è anche un momento particolarmente drammatico, all’inizio, quando il cuore batte, smette di farlo, ricomincia, si ferma. In quel preciso istante bisogna saltare il precipizio e superare la paura, duellare con il buio dell’inconscio e battere i propri meccanismi di difesa. Se si riflette non lo si fa. Se si salta presto ci si fa male. Se si cade e non ci si rialza non si va più avanti.
Se si pensa troppo e si sente troppo poco non si salta più.
L’amore è così, meravigliosa complicato ma assolutamente indispensabile.
Chi ha piacere di ricevere i miei scritti e video in e-mail, può iscriversi in maniera gratuita alla mia newsletter settimanale e al mio canale YouTube.
Chi ha una questione di cuore da raccontarmi e gradirebbe una risposta può scrivere qui.
2 Commenti. Nuovo commento
Amare una persona è l’impresa più difficile che ci sia. Quando un rapporto si incrina, tesoro tutto diventa più difficile.
Dopo un matrimonio durato 26 anni e finito nelle peggiori condizioni, ho iniziato un nuovo rapporto che dura da 12 anni. Anche questo rapporto inizia a sgretolarsi. Sono a un bivio e faccio fatica a decidere.
Amare qualcuno dopo essere stati feriti, è quasi sempre una sorta di riscatto: La cosa peggiore che si possa fare. Prima occorre guarire.