Babbo Natale non ha età. Guida la slitta con le sue meravigliose renne. Solca i cieli e non teme il fuso orario. Scalda il cuore di adulti e bambini. Non conosce limiti, zone rosse, gialle, arancioni, Dpcm.
Lui è il sogno. La speranza. La vigilia. La promessa che si fa realtà.
Non si ammala. Non muore. E soprattutto non ha il Covid.
Lo spot natalizio realizzato dal NHS Charity Together (fondo di beneficenza del sistema sanitario nazionale inglese) ci mostra un Babbo Natale pallido, senza la sua divisa da lavoro color rosso natalizio. Ricoverato. Con una flebo sul dorso della mano. Senza affetti e progetti. In balìa della solitudine e delle infermiere.
Poveri bambini, e poveri noi.
Babbo Natale deve abitare l’immaginario dei più piccoli, non evocare pena e angoscia. Deve essere la cura (non chi ha bisogno di cure), la magia, l’invisibile che diventa visibile.
Deve rappresentare un porto sicuro dove potersi rintanare dopo un anno difficile, anzi, direi, mostruoso.
Lui non si ammala. Non salta una vigilia, per nessun motivo (umano). Legge le lettere dei più piccoli ed esaudisce i desideri dei più grandi che rimangono piccoli.
Porta i suoi doni, sempre.
Incarna l’impossibile. Il sogno che si fa realtà. Il desiderio che viene esaudito.
A Babbo Natale si possono confidare le paure più cupe, i desideri più reconditi. Anche quelli inconfessabili o inesaudibili.
Lui ascolta ogni cuore. A lui si può chiedere di portare ogni dono, anche di spazzare via il Covid.
Perché lui è Babbo Natale. Lui aiuta a sperare ancora. E mai come in questo momento abbiamo bisogno di sogni: i nostri bambini, e noi.
Fonte: La Stampa
1 Commento. Nuovo commento
…Articolo Molto Bello..
Che mi lascia Molta Malinconia…
Dei tempi …appena trascorsi.
..che Qualcuno” mi farà’ ritornare…
Il Natale è e sempre Dovrebbe Essere un Diritto alla “SERENITÀ INTERIORE”…