“Non conosco la via infallibile verso il successo. Ma una fallibile verso l’insuccesso: accontentare tutti”. Platone.
Il più psicoanalista dei filosofi aveva ben compreso che quando si smarrisce, o non si è mai avuto, il proprio baricentro psichico a favore di quelli altrui, si smarrisce sé stessi. Il proprio volere più profondo e più vero. Il cammino verso la felicità e salute psichica diventa chimerico se non impossibile da raggiungere.
Chi viene cresciuto a pane e sensi di colpa non ha idea di come si possa evitare o arginare l’emorragia da accudimento ad oltranza. Si sente sempre vestito di sbagli. Vive in una sorta di anestesia affettiva, mosso da abbondanti dosi di fame d’amore e da un bisogno cocente e perenne di un risarcimento del cuore.
Chi si occupa della felicità degli altri, e non fa lo strizzacervelli per mestiere, mette a tacitare la propria felicità sino a smarrirne del tutto il ricordo o la fantasia anticipatoria di come potrebbe essere.
Il sano egoismo, necessario per vivere bene e a lungo dentro la coppia, non sempre e non per tutti è attuabile. Come sempre accade, anche in questi casi, la capacità di trovare e mantenere la giusta distanza dal mondo dell’altro e il proprio baricentro psichico ben centrato dipendono dalle terre dell’infanzia. Da come e se siamo stati amati. Se abbiamo ricevuto in dote un cuore bucherellato o impermeabile alle emozioni, un’autostima traballante, quella sorta di sgradevole incertezza cronica.
Elementi che danno vita al malanno più malanno che ci sia: la dilagante e deflagrante ferita dei non amati.
Quella falla della psiche e personalità che facilita amori malsani, scelte amorose che diventano compromessi. Che nutre quella paura che si fa alta marea e che impedisce di agire.
La ferita dei non amati è una trappola comportamentale dannosa e collosa che tarpa le ali alla libertà e anche alla felicità. È uno sbando affettivo divorante che corrode anima e corpo e che fa precipitare nell’antica palude delle infanzie dimenticate e dolenti.
Tra ieri e il futuro però si può anche decidere di non accontentare più nessuno e occuparsi di sé stessi.
Unica vera strada per la felicità o almeno serenità.
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3 Commenti. Nuovo commento
Buonasera Dottoressa, l’articolo mi centra in pieno, e credo che il mio dedicarmi agli altri, nasconda, sotto sotto, una ricerca d’amore, di passione, un’elemosina di amore e di gratitudine. Crescere ed esistere come non amati genera esplosioni di insicurezze, sessualità ed emotive, soprattutto quando abbiamo di fronte una donna bella
Perché dico una donna bella? Anche se in realtà sono tutte belle… Perché noi non ci meritiamo nulla di bello, dobbiamo lasciare il posto agli altri, che se lo meritano più di noi. Gli altri uomini sono tutti belli, prestanti, invidiabili…questo è quello che pensa perennemente, e irreversibilmente, un non amato. Anzi…. On amato è una cosa, rifiutato è ancora peggio. La scelta di amori malsani dipende da tanti fattori :innanzitutto elemosinare amore dalla prima che passa(infatti non mi soffermo ad aprirne lo scrigno, ma solo a cercare di chiudere in fretta il sipario dei preliminari vocali, perché cerco solo passione e parole gratificanti) e, in secondo luogo, le persone maltrattate e stabili, hanno, in genere, un carattere ed un atteggiamento remissivo, che porta chiunque, per natura, a predominare, e noi, per non ricordare le grida e i maltrattamenti dell’infanzia, cerchiamo di accontentare subito e in ogni caso, tanto siamo sbagliati.
La cosa buona è che in tutto il resto si è bravi e affidabili, perché, proprio per l’insicurezza emotiva che nutriamo, dobbiamo essere il massimo dell’affidabilità per tutti. Non è vero che non pensiamo a noi….pensiamo agli altri ma tacitamente speriamo gratitudine.
Io. Io, forse, obiettivamente, sono una persona interessante, ma mi guardo allo specchio e vedo una persona schifosa. Non ho fatto niente di male, Ma vedo le persone che hanno sofferto per me, ex moglie, fidanzate, e paradossalmente mia madre che mi ha sempre rifiutato, detto schifoso e sputato. Ma è mia madre, ha ragione!! Sono sempre solo, anche con la persona che amo fi più.
Per il resto sono stato sempre fortunatissimo. Non si guarisce. Se si modifica la centralina si rompe il motore.
Credo che ancora, però, nessuno sia riuscito ad aprire la mia cassaforte, nessuno ha mai trovato la combinazione.
Io sono malato di sesso, e Passione, anche se faccio diverse cilecche, ma non è un problema la fedeltà. Ma la trasgressione erotica è qualcosa che, oltre a piacermi, mi fa sentire bello, perché desiderato ardentemente,…mi fa sentire irresistibile,…cosa che cerco perché sempre rifiutato da mia madre. Ho bisogno sempre di conferme.
Se termina la trasgressione, dopo un po’, me la vado a cercare. Perché mi fa sentire bello
Temo che la Sua “citazione” di Platone sia apocrifa. Se sbaglio, potrebbe per favore darmene l’esatta fonte testuale in qualcuna delle opere del filosofo greco?
Cordiali saluti e ringraziamenti.