Gentile dottoressa,
non può immaginare quale e quanto conforto mi da il poter leggere i suoi articoli, i suoi approfondimenti.
La cura e l’attenzione per sentimenti e soprattutto per i problemi delle donne. Io sono una delle tante anime tormentate da un amore incompreso, massacrata da demoni distruttivi e autolesionisisti che non mi permettono di prendere una decisione netta, pur mantenendo ben salda la lucidità della ragione di lasciar andar via la persona negativa.
Non riesco a liberarmi da questo amore malato. Da un uomo che poi non è il mio e per il quale soffro da morire. Come disse il Prometeo di Eschilo, “sapevo di sbagliare a far del bene, ma una pena così grande non avrei mai immaginato di restar qui solo, è divorato nelle viscere”.
Grazie per lo spazio dedicato
E per la Sua cura.
Matilde
Cara Anima tormentata e in affitto,
mi piacerebbe davvero occuparmi del suo cuore sofferente, dei suoi strazi e non decisioni. Le letture, se pur generose e affettuose (grazie per le belle parole rivolte a me) aiutano sino a un certo punto. Da quel punto in poi bisogna andare in terapia. Bisogna dedicarsi quello spazio-tempo indispensabile per un lavoro ben fatto su sé stessi.
Le persone negative, gli amori malati che fanno ammalare, i legami non esclusivi nascono, crescono e si mantengono immutati e indelebili, trasformandosi in manette, soltanto perché ci sono delle voragini da colmare. A volte essere felici fa più paura di essere abbandonati.
Un caro saluto
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