Ci conoscemmo da teen agers quando io flirtavo con la sua compagna di banco e lei stava già con quello che sarebbe diventato il suo primo marito col quale ha avuto due figli.
Ben quarant’anni anni dopo ci re incontriamo su Skype: io funzionario ministeriale, lei orientatrice. Viene a trovarmi a Roma, finiamo per dormire insieme e inizia una storia durata nove anni durante i quali credevo di avere una famiglia allargata, con i suoi figli, i suoi nipoti che mi chiamano nonno.
Finisce un giorno di settembre quando mi comunica di aver deciso di andare via perché le avrei mancato di rispetto.
Sono ancora basito!
Gentile signor G.,
vorrei poterle dire qualcosa di sensato, ma purtroppo mi mancano tanti tasselli di questa storia.
Una relazione non muore mai così all’improvviso. Solitamente la sua fine è preceduta da tanti piccoli segnali d’allarme, talvolta non riconosciuti.
Provi a parlarle, a chiarire, a farsi spiegare che cosa intende per mancanza di rispetto.
Se si tratta di un’eventuale mancanza di rispetto recente, qualcosa che l’ha ferita profondamente, o se si tratta di tante piccole mancanze di rispetto del passato che sono diventate una gigantesca mancanza di rispetto odierna.
Lo faccia in funzione del vostro amore, dei nove anni trascorsi insieme, di questa meravigliosa armonia familiare di cui mi scrive, ma lo faccia.
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