Cara dottoressa,
mi scusi per la crudeltà, ma sono veramente disperata.
Dopo mesi e mesi di corteggiamento, mi ha mentito. Ero molto contenta perché mi sembrava un uomo d’altri tempi: temporeggiava, corteggiava, rispettava. Forse fin troppo.
Poi mi sono accorta che il suo temporeggiare era dovuto a una disabilità sessuale. La prego non mi consideri una sciagurata, ma sono soltanto disperata. Io sono certa che lui fosse a conoscenza del suo disagio, penso che me lo abbia tenuto allo scuro volontariamente.
Dopo due secondi, e mi creda non scherzo, il mio partner raggiunge l’orgasmo e io non ho nemmeno ancora compreso che cosa sia accaduto.
Adesso come lo lascio?
Mi aiuti, la prego.
Una donna disperata e arrabbiata.
Cara donna disperata e arrabbiata,
compendo il suo sconforto, ma vorrei partire dall’inizio e non dalla fine della sua email. Chi soffre di eiaculazione precoce non ha colpa. Non lo fa apposta. Forse mente un po’ e procrastina l’intimità proprio perché non riesce a procrastinare altro. Non si macchia di reati gravi ma solo di pudore, omertà maschilistica e vergogna. Se quest’uomo lei piace, la fa stare bene, le sembra un uomo d’altri tempi – ho tagliato la sua email ma c’erano tanti passaggi salienti che facevano presagire un buon legame -, forse prima di buttare la spugna e pensare come lasciarlo perché non pensa come parlare con lui.
Con calma, con un tono non accusatorio o giudicante, gli proponga una visita specialistica.
Sarebbe un bel regalo da fare alla vostra coppia.
Mi dia notizie in seguito.
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