La deriva della seduzione persevera nel suo cammino: tra sms, chat, tvb e immagini, abbiamo del tutto smarrito il potere delle parole, anche quello erogeno. Le lettere d’amore non esistono più, abbiamo scordato cosa sia la dimensione dell’attesa e l’alchimia di un incontro, la genitalità, inoltre, ha preso tristemente il posto dell’erotismo.
Ma qualcosa sta cambiando.
Le parole tornano alla ribalta, sfoderano il loro potere seduttivo, e arrivano dove i gesti si fermano ad aspettare, grazie al loro potere trasformativo.
Il giro di boa della sessualità, il potere erogeno di un congiuntivo
Le parole hanno un potere enorme, positivo e negativo.
Una parola feroce, per esempio, lascia segni indelebili nella psiche, così come le carezze verbali rappresentate dai complimenti o dall’affettività fatta parola, possono sanare ferite profonde, non cicatrizzabili in altro modo.
Il potere delle parole è conosciuto sin dalla notte dei tempi, quando si adoperavano le formule magiche e gli incantesimi per far avverare amori impossibili, o sciogliere quelli letali. Oggi siamo sudditi della tecnologia e non crediamo più nella magia, ma l’enorme potere delle parole non può non essere riconosciuto, soprattutto in amore.
Non dobbiamo mai dimenticare la stretta correlazione tra pensiero, parola e azione, anche quando trattiamo tematiche relative all’affettività e alla sessualità.
Oggi, infatti, più di un gioiello sedurrà una gonna. Più di una gonna sedurrà un profumo.
Più di un profumo sedurrà uno sguardo. E, più di uno sguardo, sedurrà un congiuntivo.
La sessualità ginnica non basta più, non avvolge più, non appaga più.
Soprattutto, non a lungo.
Fare l’amore con le parole, il dirty talking
Uomini e donne adoperano canali comunicativi e seduttivi differenti, così, come sono differenti gli organi di senso che vengono adoperati sotto le lenzuola.
La vista è senza dubbio l’organo di senso prediletto dall’uomo, l’udito dalle donne.
Ma, a quanto pare, anche gli uomini non disdegnano l’ascoltare e il parlare sotto le lenzuola.
Il parlare, il verbalizzare le sensazioni erotiche, però, crea non poco imbarazzo, così, il silenzio prende il posto di qualunque, possibile, condivisione del sentire.
Il percorso verso la condivisione del parlare e del sentire conduce a una sessualità meno ginnica, una sorta di “secondo livello” dell’intimità.
La seduzione delle parole, il potere delle parole
Chat lapidarie, sms senza emozioni né sussulti dell’anima, senza intonazione e senza congiuntivi quando va bene, quando va male, invece, le abbreviazioni, le frasi sgrammaticate e frettolose da correttore automatico, unite alle emoticon, prendono il posto del datato dialogo.
Nella migliore delle ipotesi riceviamo delle email con un linguaggio commerciale, senza fronzoli, senza le mille sfumature della lingua italiana e senza emozioni.
Sembra quasi che il parlare, ed ancor di più lo scrivere, sia diventato davvero desueto.
Le parole, carezze per l’anima
“Io non ho bisogno di denaro, ho bisogno di sentimenti e di parole; di parole sapientemente scelte.
Di fiori detti pensieri, di rose dette presenze. Di sogni che abitano gli alberi.
Di canzoni che facciano danzare le statue. Di stelle che mormorino all’orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia”.
Alda Merini
Il desiderio sessuale sopito e l’utilizzo delle parole
La noia sessuale sembra talmente inflazionata da far parte dei luoghi comuni associati al matrimonio ed alle coppie longeve. Il calo del desiderio sessuale, o meglio il desiderio sessuale ipoattivo, segue la scadente manutenzione del legame d’amore, anticipa i tradimenti e le possibili separazioni.
Le parole sono davvero un potente afrodisiaco, ma in pochi anzi in pochissimi le adoperano, e conoscono davvero il loro potere erogeno.
“L’attesa del piacere è essa stessa il piacere”
G.Ephraim Lessing
Parole bisbigliate, parole trattenute, e ancora, parole spinte e audaci, troncate a metà o ansimate con qualche gemito di pausa.
Le parole possono essere verbalizzate, sussurrate, e anche scritte.
Sembra però che le parole scritte, nero su bianco, abbiano un ruolo decisivo in amore e nella sessualità. Una lettera d’amore o di passione, e la sua versione moderna, una e-mail, arriva in luoghi psichici dove nessuna carezza potrà mai giungere.
Parole che evocano il desiderio, che lo bramano, che lo anticipano, che lo comunicano.
Parole che trasudano trasgressione e la virulenza del sentimento amoroso.
Parole che si agganciano ai nostri ricordi e che creano ricordi, che evocano emozioni e che creano emozioni. Parole che fanno battere il cuore.
Parole che possiamo rileggere nel tempo, quando ci mancheranno, quando avremo voglia di scaldarci il cuore, o di emozionarci ancora e ancora una volta.
Qualche perplessità
- In un mondo di immagini, le parole hanno ancora il loro valore?
- Le parole servono ancora?
- A cosa?
- Sono davvero correlate al sentimento dell’Amore e alla passione?
- Le parole che ruolo hanno nell’intimità?
- Le parole accarezzano davvero l’anima e il cuore?
Le parole, in realtà, sono come i passi: ognuna porta in un luogo preciso dell’anima, del cuore e della mente, da cui non puoi fuggire.
Alcune accarezzano l’anima, altre la feriscono, la seducono o la accendono.
Le parole ci parlano – parlano di noi a chi ci legge -, senza se e senza ma, senza veli e senza ombre.
Dalle lettere in cera lacca alle chat di WhatsApp
Dalle lettere d’amore sigillate in cera lacca siamo giunti alle chat di WhatsApp, lapidarie e immediate. Dalle rose rosse, con un possibile biglietto romantico allegato, ai fiori finti di WhatsApp. Dalla gradualità e dal corteggiamento, come amplificatore del desiderio, al tutto e subito. Dalla seduzione dell’attesa come amplificatore del desiderio al fine di assaporare l’altro, alla lapidarietà dell’etere. Dal datato corteggiamento agli amici di letto.
Dalle parole, con le loro mille sfumature e gradazioni emotive, alle emoticon.
Le parole, ancor di più per iscritto, sono ormai davvero in estinzione, soprattutto in amore e nell’intimità.
Questo è davvero un gran peccato.
Qualche riflessione clinica
- I tempi sono cambiati senza ombra di dubbio, ma il corteggiamento è davvero andato in pensione?
- Ha cambiato veste?
- Le parole sono davvero destinate all’estinzione?
- L’immediatezza dell’etere può mai sostituirsi alle parole?
- Una chat potrà mai prendere il posto di una lettera d’amore, di desiderio, di dolore, di addio o di passione?
- In un momento storico di sovraesposizione a stimoli sessuali e di mercificazione del corpo femminile, del tutto e subito, di immagini pornografiche in abbondanza che prendono il posto dell’immaginario erotico, hanno ancora senso le parole?
- Ha ancora senso scrivere?
Un biglietto ben scritto, provocatorio o seduttivo, ha ancora il suo valore, la sua funzione e il suo perché. Le parole accendono le fantasie erotiche, anche le più recondite e audaci, molto di più di un’immagine esplicita.
In un momento storico di visione ad oltranza e di sexting, di immagini al posto delle parole, la “verbalizzazione del desiderio“, ossia l’amore e il desiderio tradotti, o anticipati in parole – e perché no, scritti sullo spartito del cuore -, è davvero un potente afrodisiaco.
- È possibile accendere il desiderio con le parole?
- Mantenere in vita il sacro suolo della passione con “ausili verbali”?
- Le parole che ruolo hanno nell’intimità e nella sessualità?
Sappiamo bene che il picco della passione è, solitamente, a termine, ma non per questo la sessualità nel tempo diventa obbligatoriamente meno appagante, anche se l’ago della bilancia si sposta dalla dimensione quantitativa a quella qualitativa dopo i canonici tre anni di vita della coppia.
Teoricamente dovrebbe assestarsi su nuovi e più funzionali equilibri, ma il desiderio con i suoi misteri diventa spesso il grande assente dalla vita amorosa.
Qualche strategia salva desiderio sessuale
Travasare su una foglio di carta o su un foglio word parole e pensieri, emozioni e desideri, è davvero catartico, aiuta a leggerci dentro ed è una vera terapia per l’anima e per l’eros sopito.Scrivere parole d’amore e di desiderio diventa una vera strategia per nutrire il desiderio sessuale, per evitare che il tempo e le abitudini lo possano impolverare o corrodere.
Un sms, una chat o una email al giorno, e il gioco è fatto: la parola scritta si incide a fuoco in chi scrive, in chi legge.
“Parole e desideri” si intersecano in una variabile magica e alchemica che si chiama “attesa e fantasia“, nutrendo il desiderio sessuale ed aiutando i partner ad abitare l’uno l’immaginario dell’altro.
L’assenza in amore è equiparabile alla presenza
Ci sono compagnie che fanno solitudini, e solitudini che fanno compagnia. Ci sono parole vuote, e silenzi pieni. Carezze mute, e parole che accarezzano. Assenze che sono presenze, e presenze che sono assenze.
Una lettera d’amore, perché no, scritta a penna, sarà anche desueta e forse in estinzione, ma sarà in grado di fare davvero tanta compagina, di emozionare. Di raggiungere, di essere lì al nostro posto. Di scaldare il cuore della persona amata.
Una email d’amore e di desiderio che anticipi un desiderio o una fantasia erotica è sicuramente più audace di mille acrobazie ginniche sotto le lenzuola.
Le parole sono parti di noi e parlano di noi. Quando non si tratta di parole abusate, ridondanti, adoperate per tutti indistintamente, hanno un valore unico.
Parole, parole, parole…
La verbosità, o le parole di troppo però, non seduce e equivale al sentirsi invasi dal mondo dell’altro. Parlare troppo di sé, di tutto, di altro dalla coppia e, soprattutto, non lasciare parlare il partner o interromperlo di continuo senza mantenere la turnazione della comunicazione, può mettere a repentaglio l’intimità.
L’altro non riesce, in questi casi, a esprimere quel che prova e che sente, e non trova spazio dentro di noi.
L’altro, nella nella prevaricazione delle parole altrui, non trova uno spazio d’ascolto, uno spazio di qualità, uno spazio per sentirsi accarezzato, accolto ed avvolto.
Un “dialogo d’amore” è invece un’alternanza di parole, di sguardi e anche di silenzi.
Denudarsi con chi si ama, non fisicamente ma mentalmente, è sicuramente più afrodisiaco ed erogeno di mille scollature. L’attesa è, inoltre, un amplificatore emozionale, e serve a nutrire il sacro fuoco della passione.
Si può essere vicini di cuore e distanti geograficamente, sotto lo stesso tetto e perfettamente sconosciuti. Qui, entrano in gioco le parole.
Le parole come afrodisiaco, qualche suggerimento pro-coppia
Associare alcune parole – speziate, peccaminose o audaci, che profumano di intimità e di amore, dal significato evocativo o dalle “fantasie erotizzanti” – all’intimità è possibile, ma l’equazione non è certo univoca e dalla facile lettura.
Tra chi scrive e chi legge deve esserci già un legame di anime e di teste, di intenti e di desideri: un’affinità elettiva.
Le parole non sono soltanto uno strumento di corteggiamento, ma un vero strumento di seduzione, e possono anche essere adoperate sotto le lenzuola come amplificatore del piacere. Anche in camera da letto, infatti, le parole hanno il significato di vero nutrimento del desiderio e delle emozioni. Le parole nutrono l’attesa. Nutrono il desiderio, abitano la fantasia. Concimano l’eros e l’affettività.
H. Miller e Anais Niin ci hanno insegnato, con i loro carteggi, il significato delle parole nell’Eros, facendo sognare milioni di lettori e facendoci battere il cuore per un tempo infinito.