“A volte i momenti migliori e peggiori della vostra vita possono coincidere. Questo è il paradosso di un addio”.
Fragmentarius
Nello strano viaggio della vita, gli amori, si sa, fanno dei giri immensi e poi ritornano(come i sintomi). Amori importanti, sigillati dall’estasi d’amore e dal desiderio e bisogno d’eternità, spesso fanno fatica a chiudersi davvero.
Rimangono sotto soglia, e basta un soffio di vento, per far riaffiorare la passione che era stata sapientemente e cautelativamente seppellita sotto la cenere del buon senso.Unione e separazione. Passione e sofferenza. Ragione e cuore. Buon senso e coraggio.
Ogni amore si muove su reticoli complessi e faticosi, talvolta ambivalenti, e non sempre dalla facile lettura. Talvolta questi amori giungono a termine per motivazioni gravi e ingravescenti, altre volte per il semplice trascorrere del tempo, altre volte ancora perché l’amore muore di morte naturale o per una scadente capacità di cura.
La ripresa di quell’Amore dipende, poi, da un’infinità di variabili individuali, di coppia e del momento storico che si trovano a vivere entrambi gli ex partner.
Per evitare di confondere la minestra riscaldata con una nuova opportunità è indispensabile analizzare vari elementi, con la mente e con il cuore.
Da cosa dipende la longevità di un legame d’amore?
- Dalla capacità di gestione dei conflitti?
- Dalla capacità di mantenere in vita il sacro fuoco della passione?
- Dall’arte di giocare?
- Dall’evitare i silenzi per cena?
- Il tablet sotto le lenzuola?
- Dalla variabile fortuna? fato? destino? impegno?
- Dal non appesantire troppo il partner?
- Dalla capacità di abitare le stanze del piacere invece che quelle del bisogno?
- Dall’evitare il tradimento e dal concimare invece il legame d’Amore?
- Dal fare l’amore spesso e bene?
Gli ingredienti per una perfetta e longeva alchimia d’amore sono davvero tanti, e non è sempre detto che quello che ha funzionato in un determinato momento della vita funzioni poi l’anno successivo, al secondo figlio o al giro di boa successivo.
L’amore, talvolta, per un’infinità di variabili non controllabili, non sopravvive alla “prova tempo”; così, nonostante gli impegni profusi, accompagnarlo alla morte diventa l’unica strada percorribile per vivere ancora.
Si decide, più o meno coscientemente o incoscientemente, di seppellire il “noi” per far sopravvivere l'”io“.
Quando finisce un amore muoiono con lui quelle parti psichiche che quell’Amore aveva fatto nascere e crescere.
Come eravamo
Ricordi, lacrime e rimorsi. Nostalgia, vuoto e incubi notturni. Riappaiono i ricordi.
Ricordi che sembravano rimossi, chiusi a chiave nel cassetto della memoria. Ricordi spesso adoperati come alibi per non amare ancora. Una canzone, un tramonto, un profumo: ecco che riappare il ricordo.
Il tanto temuto ricordo.
- Perché proprio adesso?
- E perché senza chiedere il permesso nemmeno al legittimo proprietario?
Il ricordo: compagno di viaggio o trappola dell’esistenza?
E ancora, le canzoni che sono state la colonna sonora di quell’Amore toccano qualche corda emotiva ancora scoperta, la nostalgia si sostituisce alla razionalità, e l’irrazionalità all’equilibrio faticosamente raggiunto.
Passa il tempo, scorre la vita, ma il sentimento correlato a quell’Amore già concluso rimane ancora presente, scalda e illumina le giornate più fredde e più buie.In effetti, più sono “buie” e più i ricordi scaldano il cuore.
I partner pensano e ripensano a come stavano quando si amavano.
A come si sentivano quando erano felici. La memoria, poi, si sa, non è mai una facoltà obbediente, così decide di far riaffiorare i momenti belli e di rimuovere la sofferenza o le motivazioni che hanno accompagnato quell’Amore alla morte.
I ricordi – proprio perché scorporati dal presente, quindi avulsi dall’incontro reale con l’altro – verranno rivisitati con gli occhi del “dopo”, con lo sguardo razionale di chi ha deciso di non dare più spazio a questo amore e con una nota di malinconica nostalgia.
Il rapporto con il passato amoroso è spesso complesso e non sempre dalla facile elaborazione.
A volte ritornano. Minestra riscaldata o nuova opportunità?
Per evitare che un “amore ritrovato” possa essere una sorta di minestra riscaldata, un surrogato, o peggio ancora una supplenza affettiva, è opportuno leggersi dentro a lungo. Capire se la distanza temporale e fisica ha messo bene in luce il partner appannato dai conflitti. Se la malinconia ha annebbiato la lucidità. Se la solitudine ha fatto fare tanti passi indietro come il gambero. O se, senza quell’Amore, la vita perde davvero di sapore e di significato. Prima di iniziare nuovamente una relazione con l’ex è bene comprendere a fondo le pregresse problematiche, analizzare con cura e senza la rabbia del momento gli eventuali nodi irrisolti o i conflitti lasciati nella “terra del non detto”.
I partner vengono mossi dal desiderio che l’altro capisca da solo e dalla speranza che il tempo faccia da balsamo per le ferite, o peggio ancora, da terapia.
Questo modus operandi è ad alto rischio di trasformare i partner in dei veri e propri “portatori sani di rancore”.
Se l’amore vince su tutto, bisogna riscrivere il patto d’amore.
Una volta perdonatosi a vicenda e trovate le nuove linee guida per quel legame d’Amore, non bisognerebbe più rinfacciarsi eventuali incomprensioni, tradimenti o scorrettezze del passato.
Ricominciare, ove possibile, sul terreno della comprensione, dello scambio e della gentilezza.
6 Commenti. Nuovo commento
Mi farebbe piacere raccontarle la mia storia, come posso contattarla?
Buonasera gentile Lettrice,
per raccontare la sua storia può farlo pubblicamente nel sito, verrà moderata e modificata per tutelare l’anonimato.
Per parlare con me e richiedere una consulenza può scrivere dove trova scritto: “contatti”.
Un cordiale saluto
Salve, vorrei sapere se è possibile avere un parere da parte sua sulla mia situazione amorosa. Proverò a raccontarle la mia storia.
Io e il mio partner abbiamo rispettivamente 18 e 20 anni (a inizio relazione ne avevamo 16 e 18). Abbiamo avuto una relazione durata 2 anni nella quale c’è sempre stato un forte senso di sicurezza, rispetto, pace, tranquillità. Abbiamo sempre fatto piani per il futuro. Lui stesso è stato il primo ad esprimere il desiderio di far durare il nostro legame per sempre. Eppure poco meno di un mese fa mi ha mollata dicendo di essere confuso per poi dire di non amarmi più. Ho la certezza che non ci sia una terza persona in mezzo. Ha espresso il desiderio di mantenere comunque un rapporto di amicizia in quanto il suo affetto per me è molto grande ma non poteva stare con me da fidanzato perchè non aveva voglia di prendermi in giro dicendo che mi merito qualcuno che mi ami al 100%. Chiedendogli cosa gli avesse fatto capire che questo sentimento fosse finito la risposta che ho ricevuto e stata che vedeva nel nostro rapporto un rapporto di affetto ma non di amore erotico. Vedeva nel rapporto un rapporto da migliori amici, fraterno e di persone che tengono molto l’una all’altra ma non da fidanzati. Io durante l’ultimo periodo della relazione non ho notato cambiamenti da parte di questa persona in senso amoroso. L’unica cosa penso ci sia stata di diverso penso sia la minore frequenza di rapporti sessuali (derivata pero da colpa mia, la voglia di avere un rapporto da parte sua continuava ad esserci). Vorrei chiederle se sia possibile che ci sia un ritorno di fiamma da parte di questa persona, se sia possibile riuscire a tornare ad avere un rapporto che questa volta possa essere lungo e duraturo. E se si, che cosa posso fare per renderlo possibile? Cosa posso fare per portarlo ad avere dei dubbi in quella che sembra una sicurezza assoluta? (Dico sembra perché per come ho vissuto gli ultimi attimi della mia relazione a me sembrava che l’amore ci fosse ancora).
Vorrei davvero sapere come fare per poterlo far ragionare un ultima volta sulla sua scelta per capire se è davvero quella giusta per lui.
Spero di ricevere una risposta. Cordiali saluti.
Cara ragazza,
comprendo la sua angoscia e la sua sofferenza, ma gli psicologi non sono degli indovini.
Non ho idea di come poterla aiutare, per di più a distanza, senza conoscere la sua storia, il suo ex fidanzato, e le eventuali motivazioni inconsce che lo hanno spinto a desiderare un allontanamento. In sede di consulenza, eventualmente, potrebbe essere un po’ più semplice.
Ma nessuno può obbligare qualcun altro ad amare ancora.
la storia della mia relazione disfunzionale è talmente complicata e psichicamente intricata che è troppo lungo da raccontare.
Posso solo dire che prima di lasciare una persona molto problematica si deve pensare 1000 volte e non farsi condizionare dai giudizi frettolosi e cinici degli amici, perché può costare molto caro.
Si deve ricorrere allo psicoterapeuta.
Buongiorno,
grazie per la sua testimonianza.
Farsi aiutare è un regalo che si fa a sé stessi. Sempre.
Un caro saluto