Adolescenza precoce e infanzia contratta. Aiuto, ci siamo persi i bambini

Adolescenza precoce

“I due grandi problemi dell’adolescenza sono: trovarsi un posto nella società ed allo stesso tempo, trovare sé stessi”.
Bruno Bettelheim

Bambine vestite da adulte. Bambine truccate. Bambine che adoperano lo stesso lessico dei grandi. Piccole donne che utilizzano cellulari di ultimissima generazione, che navigano in internet senza censura, senza consapevolezza e, soprattutto, controllo alcuno. I bambini di oggi non si fanno mancare proprio niente, se non la cosa più importante: l’infanzia.
Forse, adattandoci lentamente ma costantemente alle modifiche epocali, non ci siamo accorti che ci siamo persi infanzia! I nostri piccoli, sono dei piccoli adulti, abbigliati come noi genitori con cui condividono telegiornali, giochi, sport, chat e il nostro modo di fare e di parlare.
Se ci guardiamo intorno possiamo notare una destabilizzante “omologazione” tra genitori e figli: non esiste più quell’antica “divergenza generazionale” che tutelava entrambi. I genitori, fino a non molto tempo fa, venivano eletti a tutori, a guide, a modelli esistenziali. Il loro ruolo però ha cambiato veste nel tempo: un tempo autoritario, poi autorevole, e oggi, talvolta smarrito.

Adolescenza precoce, qualche riflessione

  • È utile omologare i bambini agli adulti?
  • Chi si deve occupare dell’educazione dei bambini?
  • Genitori, nonni, scuola, internet o tv?
  • Il conflitto generazionale esiste ancora?
  • E soprattutto è ancora utile per la crescita psichica dei bambini?
  • È utile che i nostri figli siano uguali a noi genitori?
  • Quest’omologazione facilita il processo identificativo o si perdono di vista i ruoli?

Oggi si verifica una nuova necessità: la crescita precoce dei bambini.
I genitori non vedono l’ora che i figli crescano; desiderano un appoggio, un supporto, vorrebbero fare molte attività insieme a loro, dallo shopping alle vacanze, deresponsabilizzandosi il più possibile dell’arduo e faticoso compito educativo, fautore di litigi e di silenzi protratti. L’educazione, le regole da impartire ai bambini, unitamente ai modelli educativi vengono spesso delegati alla scuola, alla tecnologia – che diventa una sorta di baby setter pomeridiana – sino ad arrivare ai media che sembrano avere il compito di formare e informare i bambini (educazione emozionale e sessuale inclusa).Il ruolo genitoriale, decisamente scomodo e difficile, porta con se sensi di colpa, sentimenti di inadeguatezza ed estrema responsabilità, unitamente ai tanti “no” che dovrebbero aiutare a crescere.
I genitori di oggi, tendono a evitare il conflitto, accorciano le distanze e trasformano il loro legame, in un legame alla pari che, solitamente, non porta mai buone cose.
Nelle famiglie di oggi è scomparso il conflitto generazionale quasi del tutto, ed è stato totalmente sostituito da un “clima di complicità” che rende i ruoli fusi e confusi.

Qualche esempio di nuove dinamiche

Coppie, spesso separande o separate, gestiscono i figli con modalità flessibili:un sabato con il papà e la fidanzata di papà – spesso giovane e complice (collusiva) con la figlia – i giorni infrasettimanali con la mamma, che mossa da sensi di colpa per avere ripreso a vivere dopo la separazione, diventa tollerante e permissiva, evitando i conflitti e arginando i divieti.
Anche i nonni sono “moderni” e dedicano poco tempo e spazio ai nipoti.La terza età di oggi ha una nuova linfa vitale e l’immagine della nonna anziana e ingrigita che tramanda ricette di cucina e porta il bambino al parco in bicicletta, sembra ormai essere un ricordo lontano, spesso sostituito da una nuova figura di nonna che va in palestra, che ha un profilo Facebook e che convola in seconde o terze nozze. Gli asili sono spesso a tempo prolungato, per esigenze lavorative e personali.

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Sembra esserci una nuova corrente di pensiero: bambini trattati come adulti e adulti sempre più infantili, incapaci di assumersi le responsabilità e le spigolosità legate al “ruolo genitoriale”.

Diamo uno sguardo all’abbigliamento dei bambini di oggi

Trattasi di bambini che non fanno altro che copiare gli adulti: scollature precoci e procaci, jeans attillati e costosi e smartphone multi funzione; e tra le ultime proposte di mercato, i reggiseni imbottiti per le ragazzine di soli nove anni. Bambine truccate già all’età di nove/dieci anni, nonché, vestite in maniera non consona alla scuola.
Gli esperti di marketing parlano di tweening, parola inglese che indica il fenomeno dell'”adolescenza retrodatata”: i prodotti, i temi e i programmi televisivi apparentemente rivolti ai quattordicenni vengono in realtà fruiti da bambini molto più piccoli, fomentando e facilitando falsi modelli identificativi.

Vediamo come si è modificata l’infanzia oggi

Viviamo in una società liquida dove si scambiano i desideri con i bisogni e l’infanzia si è modificata adattandosi alle modifiche epocali e sociologiche. I bambini di oggi vivono delle giornate compulsive, all’insegna delle attività e degli apprendimenti infiniti.
Passano dalla scuola alla lezione privata d’inglese, alla piscina e così via.
Hanno totalmente smarrito la dimensione del gioco, del riposo e della noia.
Sembrano dei piccoli adulti, tra slide – già commissionate in prima media -, pizza con gli amici ed happy hour pomeridiani.
In Italia c’è una nuova emergenza bambini adulti e adulti bambini.
Sembrano essersi invertiti i ruoli: un figlio non può diventare un partner sostitutivo per una mamma depressa e sola oppure un genitore per un padre infantile, ma dovrebbe fare esclusivamente il bambino, tra divieti, concessioni e amorevoli negoziazioni. Un genitore dovrebbe essere sempre “un genitore”, a qualunque età e con qualunque vissuto e livello di disagio e sofferenza, la responsabilità è immensa e soprattutto non si estingue consegnando in mano ai bambini un tablet o uno Smartphone.
Oggi, tutto sembra possibile, anzi direi di tutto e di più, tutto troppo presto.

Cosa succederà se spostiamo lo sguardo dall’infanzia negata all’adolescenza prossima?
Anche le piccole lolite crescono
All’età di vent’anni come si emozioneranno?
Cosa le stupirà?
Cosa farà battere loro il cuore?

Rischi importanti

La “sessualizzazione di massa” spinge le ragazzine a uniformarsi a immagini e modelli sempre più mercificati.
Il corpo femminile è ormai mezzo e strumento per accendere il desiderio sessuale dell’uomo e le ragazzine hanno totalmente smarrito il senso del pudore, del limite e dell’ascolto del proprio corpo e del proprio sentire. Il dilagare di questi modelli ha portato un’anticipazione – pericolosa e destabilizzante per la psiche – della vita sessuale delle adolescenti. Si approcciano presto, direi di corsa, alla sessualità, senza coscienza corporea e soprattutto con l’intento di omologarsi al mondo degli adulti. Internet ed il facile accesso alla pornografia, anche da un cellulare, hanno avuto un ruolo fondamentale nel dilagare di queste scelte/non scelte sessuali.
Nel mondo virtuale va di moda il “pornoteen“, caratterizzato da un forte richiamo a modelli estetici e pornografici che propongono il mondo adolescenziale come fortemente sessuato e spesso abusato.
Sempre più lolite sensuali e sessuate e, soprattutto, senza infanzia!
Il dilagare del sexting tra i pre-adolescenti  – oltre all’utilizzo di immagini per i profili di whatsapp e di Facebook chiaramente seduttive e sessuate – ci fa riflettere su come queste ragazzine abbiano grande dimestichezza dei dodici silenti del mondo degli adulti e delle sensazioni che queste elicitano in chi le guarda, mostrando grande consapevolezza nel sedurre.

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Conclusioni

Un’infanzia contratta e un’adolescenza precoce, rappresentano la strada verso un “alterato e poco funzionale” sviluppo psico-fisico dei nostri figli. L’infanzia dovrebbe condurre dolcemente, senza traumi e soprattutto senza fretta, alla complessa e inquieta fase della pre-adolescenza e dell’adolescenza; fasi che rappresentano per il ragazzo e la ragazza che si trovano a viverla, una sorta di “seconda nascita”, dunque una rinascita. La vita durante questa delicata fascia d’età è caratterizzata da modalità del tutto nuove – da paure e curiosità, da separazione e da fusione, da attacchi al legame genitoriale e da riparazione – è dunque una terra nuova tutta da esplorare ed attraversare, per potere poi  approdare all’adultità adeguatamente equipaggiati.
Le bambine di soli dieci anni che interrompono questo cammino, grazie a genitori complici e consenzienti, danneggiano la loro infanzia creando una sorta di “adultizzazione” precoce e dannosa.

Valeria Randone

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