2012
“Sex and the Sicily”.
Quando, quattordici anni fa, la HBO lanciò la serie Sex and the City, le avventure delle quattro protagoniste vennero accolte da un liberatorio: “Finalmente le donne parlano di sesso come gli uomini!”. Da allora molto è cambiato, soprattutto a proposito di donne, uomini, coppia, sesso e amore. Così non sembra più peregrino immaginare un libro che parli degli usi e costumi sessuali dei siciliani, nonostante la secolare reticenza degli isolani riguardo certi argomenti privati. Perversioni celate, tradimenti, amori virtuali e web-girls: vecchi e nuovi modi di vivere le relazioni, ma anche storie di sofferenze e percorsi di recupero. Perché la parola sesso continua comunque a fare rima con la parola amore, in un libro che mira principalmente alla riscoperta di una profonda unità tra corpo, mente e cuore. Non senza qualche sorpresa inaspettata, però, che faccia esclamare al lettore: “Finalmente i siciliani parlano di sesso!”.
Sex and the Sicily (Novantacento, pagg. 112, euro 9,90) vi aspetta in libreria e in edicola con il prossimo numero di I love Sicilia, per aprirvi le porte dei più intriganti segreti di un’isola bollente. Finalmente i siciliani parlano di sesso!
Il libro è disponibile anche nella versione e-book.
A Catania lo trovate nelle librerie Feltrinelli e Cavallotto.
Recensione del Dr. Antonio Vita – Psicoanalista junghiano.
Il tuo libro è eccellente.
Hai avuto la capacità e il coraggio di portare a conoscenza dei lettori le tue esperienze professionali. In tal modo hai permesso a molti di conoscere delle problematiche importanti, proprie degli uomini e delle donne della tua terra. Il lettore capisce con facilità che i tuoi personaggi presentano vizi e virtù simili a quelli che caratterizzano il popolo italiano, e quindi costituiscono un campione rappresentativo della nostra nazione.
Nell’esporre questi argomenti denoti una partecipazione totale, come sai fare tu che non ti estranei mai dalle situazioni, ma le vivi con tutta te stessa e con sentita presenza, quasi con complicità. Il discorso si snoda con una diffusa e tenue malinconia e un malcelato pudore che ti fa dire importanti verità, sommessamente, con tanta grazia e con quella classe e con quel garbo che sono elementi caratteristici del tuo animo: le paure dell’amore, l’incapacità dell’amore, l’ansia e l’angoscia, la bulimia o l’anoressia d’amore, tutte queste situazioni ci sono rappresentate con particolare raffinatezza.
La prosa è eccellente, elegante, pregiata. A volte ci si ferma e si gode delle frasi, delle espressioni, del lessico usato, e tutto ciò ci trascina fuori dal tema trattato e ci blocca, quasi stupiti e sorpresi, per gustare quei ritratti e quelle situazioni così delicatamente descritte. Poi ci si scuote e si torna a leggere con maggiore attenzione i contenuti che costituiscono un’ossatura importante per il libro e per il “racconto”.
Le tue eroine s’imprimono nella memoria del lettore con le loro diverse caratteristiche: Giovanna, Alessandra, Alice e sua madre, Anna, Lucia, Wanda, Giorgia, Manuela e altre sono donne vive che ci guidano attraverso le loro gioie e i loro dolori, le loro perplessità e le proprie incertezze. E così gli uomini, da quelli più sicuri e più sfrontati, a quelli più timidi e riservati, c’è una poliedrica umanità che sgorga da tutti loro e fa di questo libro informativo, che avresti voluto che fosse e si limitasse a essere informativo, un libro che racconta tragedie e commedie della vita isolana.
Tu ami i personaggi dei tuoi racconti, e perciò non puoi che essere un’ottima psico-sessuologa.
Rileggerò in cartaceo il tuo lavoro perché ne trarrò ancora emozioni e sentimenti di vario genere. Questo libro è senz’altro uno dei più belli che io abbia letto su questi argomenti, ma è unico, per la poetica descrizione di fatti ed episodi difficili da affrontare e da raccontare. Tu l’hai fatto con delicatezza e sensibilità, rivelando, semmai ce ne fosse ancora bisogno, un animo forte e dolce, incantato e meravigliato dagli eventi, capace di attenuare e assolvere misfatti e crimini con tanta comprensione per le umane debolezze degli uomini e delle protagoniste delle tue storie.