Infertilità. Il seme lo acquisto online

Infertilità, il seme lo acquisto online

Fatta la legge, trovato l’inganno, anche per quel che riguarda l’infertilità. Dopo il turismo sessuale, quello divorzile e quello procreativo, siamo giunti anche agli acquisti dei gameti online, comodamente dal divano di casa. L’infertilità è una malattia dell’anima e obbliga a raggirare la legge e le regole del buon senso. Il web risolve infinite difficoltà, e contribuisce – con estrema facilità e illegalità  – a soccorrere le coppie o i single in difficoltà, offrendo soluzioni magiche e onnipotenti a portata di clic, e di tutte le tasche.
Sappiamo bene che una coppia con problemi di infertilità è disposta a fare di tutto pur di diventare genitori; a percorrere strada lecite e illecite, morali e immorali.
Non è più indispensabile partire per i più svariati centri di fecondazione assistita in altri paesi o subire lunghe e costose trafile burocratiche, mediche e psicologiche, adesso, comodamente dal computer di casa, con un semplice click, il liquido seminale del donatore arriva a casa dell’acquirente ben custodito in un kit per “consegne speciali”.

Fatta la legge, trovato l’inganno. Arginata e raggirata la problematica infertilità da gamete maschile. La legge che ha reso legale la fecondazione eterologa ha da poco compiuto due anni, ma molte coppie non riescono ad accedere gratuitamente alle strutture pubbliche, così, si vedono costrette  a rivolgersi ai privati, all’estero, o al nostro tanto amato DR. Google.

Un’inchiesta dell’associazione Coscioni racconta la difficile realtà, alla luce dei fatti la ministra Lorenzin risulta essere sotto accusa. Ne emerge un quadro desolante, di una sentenza non applicata in tutto il Paese per mancanza di volontà politica. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, non ha mantenuto le promesse: non ha fatto nulla nonostante si fosse impegnata a organizzare una compagna per convincere a donare gameti, come ora si dona il sangue. La realtà è che in questo Paese è diventato un lusso avere un figlio, e sono aumentate le diseguaglianze sociali anche nell’accesso alle cure e ai diritti fondamentali.

Queste sono le parole del presidente dell’associazione, l’avvocato Filomena Gallo.

Qualche riflessione

Dopo tripadvisor per cercare mete turistiche più ambite e a un prezzo contenuto, il Gambero Rosso e la guida Mischelin per la ricerca di un ristorante speciale, cresce in maniere esponenziale, direi preoccupante, il numero di persone chi si rivolge alle banche di seme online, tra forum e social network. Questi servizi online “pro-concepimento” valutano i donatori che si presentano esclusivamente in funzione delle analisi del sangue, del test Hiv e spermiogramma che testimonia loro fertilità, e facilitano lo scambio tra domanda e offerta a costi davvero contenuti. Qualche centinaio di euro al massimo e il gioco è fatto: ecco che a breve viene recapitato all’acquirente il  liquido seminale ordinato online, ben custodito in contenitori di azoto liquido per arginare il problema dell’infertilità
La “scorciatoia del concepimento” non è immune da rischi.
Non sappiamo se i donatori vengono adeguatamente analizzati e poi registrati in una banca dati per arginare e monitorare possibili “deliri fecondativi” che, in realtà, facilitano facili guadagni in cambio di un autoerotismo casalingo, unitamente alla possibilità  non tanto remota di assistere inermi, in futuro, a matrimoni o legami tra possibili cugini o parenti, bambini messi al mondo grazie allo stesso donatore.

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Cosa chiedono le coppie con problemi di infertilità ai centri di fecondazione assistita

Le richieste dei futuri genitori sono le più svariate e fantasiose: dallo stesso colore dei capelli e degli occhi – del padre, della madre o dei nonni – all’indispensabile colore della pelle, tutti elementi centrali per poter poi contraffare la donazione di gameti ed enfatizzare la somiglianza con i genitori. Ogni genitore cerca in un figlio una parte di sé, fisica e psichica: lo guarda crescere, scruta nel suo comportamento se stesso quando era piccolo e nota anche le più sbiadite somiglianze. Un figlio però non è un trofeo narcisistico, né il percorso mediante il quale si compie il destino spezzato di un genitore, ma un essere umano che necessita di protezione e tutela, già prima di abitare in utero.

Il vissuto da concepimento assistito

La genitorialità è un percorso davvero irto di difficoltà, un cammino veramente in salita, sopratutto quando c’è un problema di infertilità. Il bambino fantasmatico, se tutto andrà bene, verrà sostituito dal bambino in braccio con cui i genitori dovranno fare amicizia, elaborando il conflitto inconscio tra idealità e realtà. Nei casi di concepimento difficoltoso, le più svariate tecniche di procreazione medicalmente assistita, tenendo per mano la coppia prima, durante e dopo, aiuteranno i partner a diventare genitori.
La fecondazione eterologa consente di avere un bambino anche quando la natura è avversa, ma diventano indispensabili donatori esterni alla coppia ed un iter medico e psicologico adeguato. Nei casi di fecondazione eterologa, il vissuto della coppia è davvero controverso, e il ruolo di noi psicologi determinante per dipanare la matassa emozionale e il lutto da fallimento del concepimento spontaneo che abita la coppia.
Come psico sessuologa mi occupo di infertilità, lavoro con coppie infertili e offro supporto all’eterologa, così, immaginare che una coppia con il suo carico d’angoscia e di dubbi, di paure e di fragilità emotive possa avere shopping di gameti online, mi sembra davvero aberrante. Le domande che i partner riportano durante la prima consultazione ai fini di poter intraprendere la fecondazione eterologa ci danno la misura di come questo cammino sia davvero complesso sul piano psichico e diadico:

  • Il bambino mi somiglierà?
  • Lo dovrò dire ai nonni e ai parenti?
  • È giusto che il bambino sappia che è nato da un donatore esterno alla coppia?
  • Se si, quando?
  • A che età?
  • Potrebbe sentirsi tradito da noi genitori?
  • E se non gli dicessimo niente?
  • Potremmo mai vivere con questo segreto nel cuore?
  • E se un giorno dovesse avere bisogno di una trasfusione, di un organo, o di altro, come facciamo a sapere chi è il padre biologico?
  • Quanto contano i gameti e quanto conta invece la gravidanza ai fini della vita intera uterina e del legame futuro con il bambino?
  • Se mia moglie fa un figlio con un donatore, in realtà mi tradisce? È figlio di un altro uomo?
  • Trattasi di un tradimento “medicalmente assistito”?
  • È meno grave nel caso di ovodonazione?
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Gli studi sulla fecondazione assistita hanno paragonato il concepimento mediante pma con il vissuto del bambino adottato. Il mancato “legame genetico” tra genitore e figlio potrebbe essere un elemento che minaccia fortemente la relazione tra genitori e figli (Warnock, 1984).
La dimensione di segretezza che a tutt’oggi in Italia ammanta e regolamenta la donazione dei gameti, potrebbe danneggiare le future relazioni familiari e far sì che i bambini concepiti con donazione di gameti si possano sentire “confusi” riguardo la loro identità (Snowden et al. 1983; Claman 1989; Snowden, 1990; Daniels and Taylor, 1993), per questi motivi un lavoro propedeutico con i genitori diventa indispensabile.

Per non parlare poi dei bambini nati dalla pratica dell’utero in affitto. Un bambino, non è soltanto un trofeo narcisistico da avere a tutti i costi, ma è un essere umano che andrebbe tutelato ancora prima di nascere. Noi genitori, nel momento in cui lo immaginiamo, lo desideriamo, dobbiamo essere certi che nascerà in un ambiente psichico, mentale ed emozionale adeguato per la sua futura crescita psico-fisica.
Se il bambino nato con fecondazione assistita debba sapere o meno delle sue origini genetiche, rimane una delle questioni etiche più scottanti da dover ancora analizzare.

Conclusioni

Il delirio fecondativo sembra non arrestarsi. Un figlio per tutti, a tutti i costi e anche per tutte le tasche, anche con un kit fai da te da ordinare comodamente da casa propria.
Della “donazione” non si sa nulla, e nemmeno del donatore, se non che non ha l’HIV e che è fertile! Se è dolce o affettuoso, intelligente o creativo, sofferente o depresso, psicotico o stalker, non si riceve nessuna notizia. Sembra invece che davanti all’obbligatorietà  da orologio biologico le emozioni e la personalità di chi verrà ospitato in grembo e nella vita – per il resto della vita – passi decisamente in secondo, o forse ultimo, piano.
Forse una battuta di arresto e qualche riflessione etica e psicologica in più, sarebbero davvero utili per tutelare i bambini che nasceranno. Chi decide di intraprendere la difficile e impervia strada dell’eterologa, dovrebbe essere aiutato e supportato psicologicamente senza intraprendere scorciatoie facili e meno gravose rispetto alla  valutazione ginecologica-andrologica e psicologica della coppia.
L’acquisto online, come se fossimo su Amazon e stessimo acquistando l’arredo giardino, andrebbe severamente vietato dalla legge italiana.

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Il percorso verso la genitorialità è ben più complesso di una semplice fecondazione fai da te grazie a un acquisto a poco prezzo, e per di più online. Senza corpo, senza cuore, e senza tutela alcuna.

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2 Commenti. Nuovo commento

  • Sono sconcertata al pensiero che ci sia gente che possa bypassare la consulenza medica per acquistare il seme online…Sarà che il mio vissuto mi porta ad avere una visione leopardiana della vita ma una domanda mi sorge spontanea ” Come ci si può fidare di perfetti sconosciuti ?”E se l’ipotetico donatore sano fosse in realtà affetto da HIV e non lo dice perché a sua volta non ha fatto controlli recenti oppure solo per il piacere di contagiare gli altri (se un contagio in questo modo può avvenire).Essere genitori vuol dire avere anche senso di responsabilità quindi usiamo la la testa.

    Rispondi
    • Valeria Randone
      18 Febbraio 2017 09:45

      Cara Signora,
      la genitorialità va ben oltre il semplice seme.
      L’acquisto online è una scorciatoia verso l’infelicità e verso un vissuto ambivalente e non risolto che, prima o poi, farà male a tutti i protagonisti del concepimento: madre, padre e nascituro.
      Grazie per le Sue riflessioni.

      Rispondi

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