Viagra blu, viagra rosa, una pillola per ogni occasione e circostanza.
Ma la sessualità femminile è davvero medicalizzabile?
Qualche differenza
La sessualità maschile e femminile sono profondamente differenti, per qualità, quantità e tempi dell’eccitazione.
La sessualità femminile è estremamente complessa e molto più cerebrale di quella maschile, la prima viene detta di “mucosa”, la seconda ribattezzata, invece, da noi sessuologi “d’organo”.
Sicuramente più visibile, quantizzabile e molto più meccanica.
Le donne, per cultura ed educazione, hanno sempre sostenuto e rinforzato la sessualità dei loro compagni, rassicurandoli, gemendo e mentendo spudoratamente sotto le lenzuola, con modalità consolatorie.
Il sesso deve essere innaffiato di lacrime, di risate, di parole, di promesse, di scenate, di gelosia, di tutte le spezie della paura, di viaggi all’estero, di facce nuove, di romanzi, di racconti, di sogni, di fantasia, di musica, di danza, di oppio, di vino.
Anaïs Nin
Qualche riflessione
Dal punto di vista storico, due elementi epocali hanno modificato la sessualità e la risposta orgasmica femminile: la rivoluzione sessuale e l’avvento della terapia orale per la contraccezione.
Il primo evento ha sdoganato le difficoltà sessuologiche, rendendole visibili, lecite, sanabili, con richieste chiare e lapidarie.
Il secondo avvenimento farmacologico ha disgiunto la sfera della riproduzione dalla sfera del piacere: le donne possono finalmente vivere i loro orgasmi, senza dover obbligatoriamente mettere al mondo figli.
Le differenze sessuali tra gli uomini e le donne rendono il percorso che va dal desiderio sessuale al suo raggiungimento, estremamente difficoltoso e molto meno meccanico e idraulico, del piacere maschile.
Qualche suggerimento
Un suggerimento che mi sento di dare alle mie pazienti donne che lamentano “orgasmi difficili” è un invito a comunicare sempre con i loro partners sessuali (e con i loro referenti medici).
La comunicazione delle loro esigenze sessuali va estesa alla dimensione extra-lenzuola, senza vergogna o imbarazzo.
Mentire, glissare, o spostare dall’argomento orgasmo ad altro, rinforza senza dubbio la sua assenza e cementa difficoltà di comunicazione.
Il silenzio, in ambito sessuologico crea un terreno fertile per un pensionamento anticipato del desiderio sessuale, divide le coppie, e crea un varco invisibile di infelicità e solitudine.
Anorgasmia dopo anorgasmia, la donna smette di desiderare, riduce quell’indispensabile spazio mentale dedicato alla sessualità, impoverisce l’immaginario che diviene sempre più sterile, ginnico e coitale.
L’erotismo necessita di nutrimento, così come la sfera della sessualità; il desiderio va concimato e innaffiato, con immaginazione, fantasie erotiche e una dimensione fondamentale della vita di coppia: la condivisione.
Viagra e sessualità femminile, connubio imperfetto
La scoperta di un farmaco innovativo e rivoluzionario come il Viagra potrà indubbiamente modificare il corso della storia, così come accadde nel1999 quando il viagra maschile entrò nella camera da letto di molti italiani, ma non penso proprio possa essere la panacea per tutti i guai sessuali femminili.
Credo fermamente che, oltre all’aspetto meccanico associato alla vasocongestione dei genitali femminili, la vera innovazione del farmaco, sia strettamente correlata alla possibilità di destinare uno spazio mentale per la sessualità femminile.
Donne con “orgasmi difficili” potranno sperare ancora.
Un ulteriore conquista sarà relativa ai colloqui clinici che i medici (generici, ginecologi), faranno con le loro pazienti, dedicando una o più domande relative alla vita sessuale e risposta orgasmica.
Credo sia veramente un passo in avanti verso la “qualità della vita di coppia” dei nostri pazienti.
Valeria Randone