La gravidanza, come sappiamo, è un evento magico e alchilico che destabilizza psiche e soma della donna.
L’uomo ha paura di fare l’amore con la sua donna, la vede come mamma, come amorevole contenitore del suo bambino, e scinde erotismo da accudimento.
È possibile conciliare gravidanza e sessualità?
Cosa accade nel corpo, nella mente, nella psiche e nella coppia che aspetta un bambino?
Il desiderio sessuale, indispensabile, fondamentale e propedeutico al fine di una buona vita sessuale, durante la gravidanza, può subire delle fluttuazioni importanti, nel migliore dei casi un incremento, e nella peggiore delle ipotesi, una totale estinzione.
Il percorso gravidico di per sé non rappresenta quasi mai un impedimento per la vita sotto le lenzuola, a meno che non ci siano patologie associate a minacce d’aborto, distacco della placenta, presenza di placenta previa, infezioni vaginali, sanguinamento della vagina e la presenza di feti multipli.
La gestazione per una donna è un percorso complesso sul piano mentale ed emotivo, e avviene molto prima del presunto concepimento.
Nessuno stato è così simile alla pazzia da un lato, e al divino dall’altro, quanto l’essere incinta. La madre è raddoppiata, poi divisa a metà e mai più sarà intera.
Erica Jong
La gravidanza “mentale” blocca e occulta il desiderio sessuale della donna, occupando molta spazio mentale ed emozionale.
Un altro aspetto fondamentale da non sottovalutare, è la correlazione psichica tra gestazione e tutela del feto: la futura mamma, sviluppa un primitivo e animalesco istinto materno, che le impedisce di “accogliere” fisicamente il compagno dentro di sé, per evitare di danneggiare il feto.
In realtà, l’organo maschile, durante il rapporto sessuale, non può assolutamente entrare in contatto con il feto, in quanto il collo dell’utero è fornito di un tappo mucoso, molto resistente e impermeabile agli spermatozoi.
La donna-mamma cambia identità
Il corpo della futura mamma cambia identità: da palcoscenico di sensorialità e di piacere, diviene un contenitore per il nascituro, spesso blindato a tutto ciò che è altro da sé.
Anche nell’uomo, futuro padre, la gravidanza della compagna, attiva ansie e paure, miste a preconcetti e atavici tabù.
L’uomo avverte un bisogno estremo di tutelare la mamma e il feto, così, proprio per questa intensità emozionale, può insorgere una gran confusione tra donna e madre, come se queste due identità femminili, non potessero coesistere contemporaneamente all’interno della stessa persona.
Nell’immaginario maschile si instaura un’associazione mentale, spesso disfunzionale per il desiderio sessuale, tra “donna e madre”, propedeutica a una confusività tra il sentire e il desiderare.
La vita sessuale durante la gravidanza è consigliabile e auspicabile, sempre.
Aiuta la donna ad accettare le modifiche corporee, evitando di farle vivere sentimenti di esclusione, disagi corporei o sentimenti abbandonaci.
Fare l’amore fa bene a mamma, bambino, e partner
L’intimità, durante i nove mesi, crea un clima emotivo di accoglienza e profonda empatia psico-corporea per la coppia di oggi, e per i futuri genitori di domani.
Nell’immaginario dei partners con “desiderio sessuale compromesso” sembra quasi che la sessualità sia il dono sacrificale per la futura gestazione, dimenticando che rappresenta il tramite per la procreazione.
In questi casi, qualche colloquio di counselling psico-sessuologico o la partecipazione emotiva e fisica di entrambi i partners a un corso per future mamma, può essere di grande giovamento per la coppia e per la loro salute sessuale.
Valeria Randone