Dal preliminare del sesso orale all’esplorazione dell’intimità

Il preliminare del sesso orale

Chi lo racconta con note di pudore. Chi di trasgressione.Chi evoca il peccato. Chi ancora, lo ritiene intimo e indispensabile. Chi da vivere con altro dal partner ortodosso.
Chi richiede rassicurazioni ai clinici sulla normalità e non perversione del preliminare d’amore.
Insomma, il sesso orale fa da sempre parlare di sé.

Questo articolo nasce dall’esigenza di fornire una chiave interpretativa al preliminare del sesso orale, tanto chiacchierato e spesso demonizzato.
Ricevo tante richieste di consulenza traboccanti di disagio, sconforto e spesso disgusto associato alle possibili richieste da parte del partner di mettere in scena il preliminare del sesso orale.
Donne infastidite e uomini disgustati sono frequentemente i protagonisti di questo marcato evitamento.

Un pò di storia

Vorrei partire da lontano per spiegare la funzione del sesso orale nella coppia, e mi rifarò in parte alla teoria di Freud del “perverso polimorfo” e delle fasi dello sviluppo sessuale del bambino.
Freud con questa definizione rappresentava il bambino piccolo, che ancora non regolamentato dalla censura e dalla morale genitoriale, esplorava tutte le vie del piacere corporeo.

Le cinque fasi alla base dello sviluppo sessuale di un individuo sono infatti: 
1 – fase orale
2 – fase anale
3 – fase fallica
4 – fase di latenza
5 – fase genitale.

Durante la prima fase di sviluppo, per l’appunto la fase orale, inizia la nascita dell’individuo e si protrae fino ai due anni d’età circa

In questa fase, il bambino esplora il mondo circostante con la bocca, portando nel cavo orale gli oggetti per entrare in contatto con loro ed effettuare la loro conoscenza.
Questa delicatissima fase corrisponde anche all’allattamento, il bambino si nutre dal e del seno materno.
La “bocca” diventa un luogo corporeo simbolico, attraverso il quale il piccolo entra in relazione con il mondo, esplorandolo, mordendolo e succhiandolo.
Il piccolo, mediante l’allattamento, assapora e si nutre dalla e della madre.
La pratica della fellatio evoca un importante “ritorno” alla fase orale e fa trasparire il piacere-bisogno di esplorazione e di scoperta del corpo del proprio partner. Senza limitazioni di zone corporee.
Il rapporto orale viene quindi dettato da un desiderio di esplorazione e di conoscenza “completa” e maggiormente profonda ed intima del partner.
Ritengo infatti che il desiderio di compiere il sesso orale sia conseguenza di una latente ricerca di confidenzialità e intimità profonda.
Il lato “confidenziale” non è assolutamente da sottovalutare nel rendere un legame d’amore saldo e longevo.
La capacità di fidarsi è l’elemento centrale che contribuisce a rendere speciale la vita intima e sessuale di una coppia.
Il fidarsi è spesso associato a un “affidarsi” in cui, durante il rapporto, i partner entrano in contatto con il cavo orale, profondamente intimo e altamente simbolico.

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La fellatio rappresenta una dimostrazione di amore, intimità e protezione

Tra retaggi culturali e falsi miti

Moltissimi retaggi culturali che provengono dal passato, obbligano a non praticare alcune forme di intimità con il partner ufficiale, moglie o marito, perché non adeguate, sporche o non ortodosse, come se la trasgressione non potesse sposarsi con l’amore.
Fino a non troppo tempo fa era in voga una doppia morale: moglie-prostituta, mediante la quale moltissimi uomini vivevano una sessualità ortodossa esclusivamente procreativa in casa e una trasgressiva e appagante di tipo mercenario fuori casa, scindendo il piacere sessuale dalla vita coniugale.

La doppia morale

Questa doppia morale, dura a morire, obbliga a considerare la donna che viene scelta per diventare la madre dei propri figli, come una santa e come se non potesse, anzi dovesse, aver accesso alla sfera dell’intimità profonda.
Negare questo tipo di piacere al partner e concederlo all’amante o comunque viverlo fuori dal legame ufficiale, rappresenta una strategia per attuare una pericolosa scissione tra sesso e amore.

 Il gesto simbolico che viene negato a uno, assume importanza e potenza, se concesso all’altro.
Le fantasie sessuali fanno bene alla coppia: contrastano la monotonia e la routine, stimolano l’erotismo e introducono l’elemento del gioco e della fantasia che ravviva la sessualità.
Se però fantasticare o vivere la sessualità esclusivamente all’insegna della trasgressione diventa l’unica strada per poter fare l’amore, forse la coppia dovrebbe chiedersi il perché.

Concludendo

Si alla trasgressione ma sempre con amore e complicità.
Una nuova cultura della sessualità, non scissa dall’affettività, ma amplificata e nutrita dal gioco, dall’empatia sessuale, dall’erotismo, è il mio augurio per tutte le coppie.

Forse è meglio trasgredire che tradire.

Dottoressa Valeria Randone

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4 Commenti. Nuovo commento

  • Meraviglioso! Complimenti !
    Nutrito, chiaro,diretto accessibile a tutti, come tutti i suoi articoli.
    Ci svela ciò che non conosciamo ..ci ricorda ciò che dovremmo sempre tenere presente per vivere con appagamento la sfera intima dell’amore.
    Malin

    Rispondi
    • Valeria Randone
      1 Maggio 2017 18:30

      Grazie Malin per essere intervenuta.
      Mi trovo in perfetta sintonia con le sue parole.
      Amore, appagamento, ed aggiungerei io, coraggio, sono gli ingredienti indispensabili per una relazione..
      Un caro saluto.

      Rispondi
  • Valter Pezzati
    29 Giugno 2018 22:09

    Tralasciamo i rapporti mercenari che nulla hanno a che vedere con ciò scritto la Dott. Randone e guardando il sesso orale in un una coppia affiatata, penso che sia un completamento logico, non solo durante il rapporto sessuale vero e proprio, ma anche per il resto della giornata.
    È la prova del successo della coppia, perché il corpo del partner viene esplorato in tutti i modi possibile, fino ad arrivare a posare parti del nosto corpo in zone che in realtà hanno funzioni completamente diverse.
    Trovo strano la parola DISGUSTO, per alcuni ,forse vergogna o inibizione, che sarebbero superati in un rapporto mercenari, libero da legami e dalla possibilità di fallimenti.
    Un caro saluto.
    Valter Pezzati.

    Rispondi

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