“Agosto moglie mia non ti conosco”
Recitava così un proverbio laico, entrato poi a far parte dei luoghi comuni associati all’estate e
al tradimento.
Ma agosto è tanto altro.
Agosto, mese complesso e tanto atteso, è il crocevia tra le fatiche e il divertimento.
Il tanto atteso mese d’Agosto, un mese di mezza via tra le fatiche della prima parte dell’anno e l’ultima trance di lavoro e acrobazie del quotidiano. È un mese investito di tanti significati e aspettative.
“L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nel vedere nuovi paesaggi,
ma nell’avere nuovi occhi”.
Proust
Perché agosto è un mese così atteso, e così temuto?
Mese godereccio e deputato al riposo assoluto, è invece il contenitore di solitudini mascherate e di SOS psichici e del cuore.
Mese delle coppie alla ricerca dell’intimità e della spiaggia oltre oceano, delle famiglie alla ricerca del luogo tranquillo e al tempo stesso divertente dove poter trascorrere una vacanza con i figli, dei single a caccia di avventure estive e reiterate conquiste orizzontali.
Agosto, fantasie, desideri e malinconie
Cosa cerchiamo davvero in una vacanza?
Riposo?
Il contatto con la natura?
Recuperare il rapporto con il partner?
Giocare full time con i figli, senza iper connessioni o fantasmi lavorativi?
Passeggiare in riva al mare?
Leggere, scrivere, pensare?
Non pensare?
La vacanza può essere regressiva, riportare nei luoghi d’infanzia, riparativa, lenire le pene d’amore o le fatiche della vita e avventurosa o sportiva, per chi necessita di una dose sempre maggiore di adrenalina.
Il desiderio imperante è solitamente quello del “cambiamento”: uno spostamento da un luogo all’altro, dal mare alla montagna, dalla famiglia a un tuffo solitario, dalla noia e la fatica al confort da vacanza.
Insomma, c’è sempre la ricerca di qualcosa o di un’emozione, che regolamenta la scelta di una meta e tipologia di vacanza, o di un’altra
Agosto, però, fa davvero paura
In realtà il tanto atteso mese d’Agosto non correla sempre con il divertimento ad oltranza, ma ansie, pregresse infelicità e svariati nodi dell’anima vengono al pettine, con la sospensione delle routinarie e contenitive attività casalinghe e lavorative.
Da psico-sessuologa, durante il mese in questione, ricevo infinite email e telefonate, contenenti richieste d’aiuto, d’ascolto, d’attenzione, di contenimento emozionale, di SOS sessuali e di tanto altro.
Come se fosse obbligatorio mettere la felicità in valigia.
La coppia, inoltre, dimensione a me tanto cara, subisce delle importanti modificazioni in termini di dinamiche , ma non sempre in positivo.
Sembra infatti che la differenziazione dei tempi e luoghi della coppia, che avviene durante lo svolgimento delle attività familiari ed extra familiari durante i mesi lavorativi, serva a mantenere il “rapporto in equilibrio”, tra distanza ed eccessiva vicinanza.
Ma sappiamo davvero staccare la spina?
Rallentare o fermarsi del tutto non è semplice.
Le persone maggiormente a rischio di star male in vacanza sono gli ansiosi, i depressi e gli iperattivi.
Non è facile passare da un iper lavoro all’immobilismo più totale.
Dal rumore al silenzio e al rumore di fondo del cuore.
Dal tablet e le connessioni perenni – amorose o lavorative – ad ascoltare il mare in una conchiglia, senza wi-fi.
Dal postare foto e tanto altro online al sentire e vivere le proprie emozioni condividendole davvero con chi si decide di condividere “fisicamente” la vacanza.
Cambiare le proprie abitudini – anche se per un lasso di tempo stabilito e circoscritto – spesso spaventa: voli e treni, imprevisti e ritardi, caldo o freddo, altro cibo e ospiti.
Talvolta il corpo non si adatta e si ammala, proprio in vacanza, e anche l’umore diventa marcatamente deflesso.
Vacanza: aspettative eccessive? Riparative?
Il quotidiano di molte coppie viene spesso abitato dalla noia coniugale, da un incremento delle tensioni e dei litigi, e dalle famigerate cefalea del fine settimana.
La vacanza, con le sue magie e alchimie, viene investita – o meglio, iper investita – da infinite aspettative di intimità , divertimento, ma al contempo di necessità di sane quote di solitudine.
Coppie funzionali e funzionanti da lunedì a venerdì, da gennaio a luglio, diventano conflittuali, annoiate e colleriche il sabato e la domenica e durante le ferie , pur rimanendo gli stessi attori del medesimo matrimonio.
Cosa accade e cosa si modifica all’interno della coppia, durante le ferie?
Le vacanze per molti partner diventano un momento per ricongiungersi, fondersi e azzerare le distanze, investendole però di infinite e non veritiere aspettative il tempo ritrovato.
Ad Agosto, spossati e stremati da mesi intensi di lavoro, scuola, compiti, impegni vari e svariati, diventa un tempo da parcellizzare tra esigenze personali, esigenze della coppia ed esigenze familiari.
Molto spesso la suddivisione del tempo comune non è dalla facile e matematica risoluzione, alternando fusione a distanza fisica ed emotiva, aspettative di un tempo comune.
Ai pazienti che mi scrivono in Agosto, oltre che ascoltarli con l’interesse di sempre, li invito a riflettere sulla loro “reale richiesta d’aiuto”, se è il caso di riparlarne poi a settembre, con calma e programmazione.
Un cerotto per l’anima non basta a restituire la qualità di vita smarrita; dopo un po’ si scolla!