Per i polemici e i fautori del politicamente corretto: scrivo “uomo” ma potrebbe trattarsi di una donna. Così evitiamo sterili, noiose e solite polemiche di genere.
Alcuni uomini evaporano. Così d’un tratto, senza apparente motivo. Evaporano e basta. Come vapore.
Tentare di trasformare il vapore acqueo in solido è assolutamente impossibile, così come è impossibile ricondurli sulla via della relazione.
Il web con le sue magie e alchimie, con le sue mode che diventano derive e derive che diventano mode ha stravolto tutto, anche il bon ton dell’abbandono.
Una volta c’era il litigio, il malumore, le grida e i pianti, seguiva la chiarificazione, il senso di colpa, la riparazione, le parole dolci o piene di buio, i compromessi, le scelte definitive. I protagonisti di quell’amore preparavano il cuore, anche al peggio. Il dolore da attraversare diventava una strada già segnata alla fine della quale ci sarebbe stata la luce o la separazione.
Oggi si usa bloccare il partner su Whatsapp quando non lo si vuole più, così in maniera lapidaria, senza spiegazione alcuna. Chi blocca agisce per istinto o per impulso – quello che in psicanalisi si chiama acting out -, chi viene bloccato su tutti i fronti rimane attonito e impietrito, orfano di spiegazioni. Si sarebbe aspettato una mediazione, non so una contrattazione con tanto di lamentele e sante inquisizioni, ma una sparizione assolutamente no.
Dall’uomo che evapora è difficile difendersi. Il dopo diventa una terra disseminata di dolore e di diffidenza che solitamente viene abbondantemente riversata sul partner successivo.
Anche l’abbandono andrebbe regolamentato da una sorta di bon ton. In attesa di nuove linee guida continuo il mio meraviglioso lavoro di aggiustatrice di cuori.
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