“Appena ho l’erezione la utilizzo prima che svanisca”. La frase che più frequentemente pronuncia chi soffre di ansia da prestazione.
Frase-trappola fautrice di ulteriori disguidi orizzontali e del cuore.
Questo modus operandi amoroso è una trappola nella trappola, non rispetta la spontaneità e tantomeno i tempi del piacere sessuale femminile.
Incarna il controllo di una funzione spontanea che non può essere controllata perché mentre viene controllata svanisce.
La sessualità di chi soffre di ansia da prestazione si sposta dalla stanza dei giochi a quella degli orrori, e lì rimane sino a quando non viene curata.
Diventa stentata, zoppicante, vivisezionata e controllata in corso d’opera (monitoraggio che tarpa le ali al libero fluire e fruire dell’eccitazione).
Ludovico (nome di fantasia) soffre di eiaculazione precoce e di deficit erettivo e ha soltanto venticinque anni.
Non si è mai curato, non ne ha mai parlato con nessuno: né con un genitore né con un medico. Ha brancolato nel buio e nell’angoscia più cupa per anni.
Ha consultato il dr. Google, ha abitato dentro tanto forum (più ansiogeni che curativi), ha seppellito due legami amorosi, ed è sprofondato nella disperazione più totale, sviluppando una sindrome depressiva e smettendo di amare e di amarsi.
Tra le tante bufale trovate online ne ha fatte proprie due: la masturbazione pre-coito per cercare di recuperare in durata durante il rapporto sessuale successivo e il pensare agli esami universitari per distrarsi, e mentre si distraeva perdeva l’erezione oppure raggiungeva l’orgasmo ancora prima del previsto.
Tra l’altro, Ludovico, non avendo mai ricevuto una scrupolosa diagnosi sessuologica non sapeva che il suo deficit erettivo era secondario alla sua eiaculazione precoce primaria, e che senza curare la seconda non avrebbe risolto la prima.
Le prime sedute sono state molto faticose perché oltre a lenire la sua ansia che lo trasformava in un fiume in piena, dovevo tentare di duellare con il suo immaginario infarcito di pillole di saggezza del dr.Google.
Rieducato dal punto di vista affettivo e sessuale, e placata l’ansia da malattia cronica, ci siamo messi in cammino verso quel percorso magico e risolutivo che si chiama terapia sessuologica.
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